04 gennaio 2014

Il primo pane dell'anno

Il primo pane dell'anno nuovo è...un pane in padella. Chi mi conosce bene faticherà parecchio  a crederlo però quest'anno ho deciso di mettere in pratica una massiccia buona risoluzione, di quelle che si applicano a mille dettagli quotidiani, cucina compresa: semplificarmi la vita.
Il pane in padella è una bella soluzione quando sarebbe ora di fare il pane ma ho di meglio da fare, non c'è più pane, no no neppure in congelatore, e ora che si fa?
Comprarlo, noo? No, a casa nostra no. In partenza per il gusto di farlo, poi perché ho dovuto smettere di frequentare il grano.  Nei periodi  in cui devo evitare di frequentare anche il lievito, il pane in padella che vi racconto oggi è l'unico che addento (cialde di saraceno soffiato a parte).
C'è un altro motivo alla ricetta di oggi: l'amica Evelyne, per Natale, ci ha regalato  una farina fantastica, quella di Enkir del Mulino Marino. Mi sa che  Enkir, che in latino fa Triticum monococcum, è il nome figo del farricello. Mah.... In rete, se andate a caccia di ricette lo troverete come Einkorn in inglese e come Engrain o Petit épeautre in francese.
Per i lievitati è deboluccio ma per il pane azzimo è un portento.
Come si fa ? Beh, al massimo posso dirvi come lo faccio io ;-)

Per una dozzina di cialde, di una dozzina di cm di diametro l'una, impasto in una ciotola:
- 280 g di farina di Enkir(o altra farina debole a vostra disposizione come Farro, Kamut o T80)
- mezzo cucchiaino di sale
- 1 cucchiaio di olio (Colza o e.v.o)
- 150 ml d'acqua
- un cucchiaio di semi di nigella o di cumino o di sesamo o di finocchio
(o di niente,se preferite)

Cinque minuti con l'impastatrice, una decina se a mano. Poi si divide l'impasto in palline che si spianano col mattarello sull'asse ben infarinata.
Ora, per cuocerle, serve una padella piana a fondo spesso, la stessa che si usa per le crêpes, o una piastra. Come per le crêpes, dovrà essere ben calda ma non rovente in modo che il primo lato non si bruci prima che sia ora di voltarle.
Un po' della farina usata per stenderle si brucerà comunque. Meglio toglierla tra una padellata e l'altra. Basta inclinare la padella, magari sul lavello, e spingere giù la farina bruciata (che non fa niente bene alla slute) con un pezzo di carta cucina. 

Indicativamente la cottura richiede 3-4 minuti per lato.  Sì, è vero, 8 minuti x 12  non è una cosa rapidissima ma :
0- in realtà sono 8 x 4 perché in padella ne vanno (mediamente) 3 per volta 
1- nulla vieta di fare mezza dose
2- lo si fa quando si vuole e non quando la lievitazione lo richiede
3- In compenso, si può prepare l'impasto in anticipo  e lasciarlo tranquillo sotto un panno umido in qualche posto tiepido (tipo il forno spento ma con la luce accesa) e cuocerlo all'ultimo. In questo caso però, entro una ventina di minuti, si metterà in moto la lievitazione naturale. Chi non tollera i lieviti avrà quindi cura di cuocerlo subito.

Se le tenete sotto un panno spesso che le mantenga calde, queste cialde rimarranno mordide. In compenso, siccome si seccano molto in fretta, se le preparate in anticipo, converrà surgelarle, magari divise con carta forno e sgelarle al momento, anche nel tostapane.
Ciomp!
Kat

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