Buon compleanno Grazia
Ricordare la tua data di nascita mi è sempre stato facile, befanina cara. Quella della tua partenza mi sfugge, mi sfuggirà sempre.
Da quando abbiamo aperto la cucina dei Cuochi di Carta penso a te sempre più spesso, a quanto avremmo combinato insieme, a come ci avrebbe riavvicinate.
Ancora mi chiedo cosa ci avesse allontanate. Probabilmente un mio commento in campo professionale riportatoti in modo indelicato da una persona che me ne ha combinate diverse di quel tipo. Troppe.
O forse fu colpa della mia distrazione. All'epoca, per me il lavoro era un tunnel senza fine mentre tu ancora non sapevi esattamente cos'avresti fatto da grande.
Ormai capirlo non ha importanza, non sei più raggiungibile. Oppure si?
Ho deciso di si.
Ho ricostruito la vostra casa spazzata via dal torrente.
Ho rivisto la tua cucina dopo una cena, il più allegro e incasinato campo di battaglia mai visto in vita mia. C'erano ciotoline di salse e ripieni e sostanze misteriose ma deliziose ovunque, persino in cima agli armadi! A dir vero, sarebbe così anche da me se ci fosse posto per appoggiare anche solo un secondo tagliere.
Ho ritrovato la tua agitazione mentre cucinavi (non che io sia un modello di calma! ;-) e... mi hai sorriso. Ora, col tuo calore che mi irradia nel petto, so che posso dedicarti un dolce, una cosa da vivere per te, non potendola sperimentare con te.
Dai, osiamo, appoggia le tue mani sulle mie e, per prima cosa, facciamo una pasta sfoglia. E con questa una Galette des rois. Dove sono nata io, è il dolce tradizionale dell'Epifania. Come si usa dove sono nata io, in questo dolce nasconderemo una "fava". E chi la troverà sarà re per un giorno, il giorno dei Re Magi. Ma io la dedico a te, al tuo amore e al vostro bellissimo cucciolo che non ho fatto in tempo a conoscere.
Per una galette da 6-8 porzioni servono:
2 dischi di pasta sfoglia di 24-26 cm di diametro
1 fagiolo secco, meglio se grande in modo che non si corra il rischio di ingoiarlo
un tuorlo per dorare
e per la crema frangipane :
3 dl di latte
3 uova
60 g di mandorle
100 g di zucchero
90 g di farina
30 g di burro
3 cucchiai di rum o Amaretto
Mettiamo il latte sul fuoco e speriamo di non farlo scappare.
Preleviamo due o tre cucchiai di zucchero dal totale. Lo mettiamo con le mandorle nel macinino per ridurle in farina. Ebbene si, uso sempre lo stesso vecchio macinacaffé elettrico della nonna!
Sbattiamo due uova intere e un tuorlo con lo zucchero rimanente e la farina, aggiungiamo il burro e versiamo sopra il latte bollente mescolando con cura. Cuociamo su fuoco dolce girando in continuazione finché la crema, che si sarà addensata, non sappia più di farina. Ci vorranno almeno 5-6 minuti. Uniamo le mandorle e il liquore, mescoliamo e lasciamo raffreddare.
Al momento di infornare, mentre il forno si scalderà, appoggeremo un primo disco di pasta su una placca da pasticceria, spennelleremo di tuorlo d'uovo (sbattuto con un goccio d'acqua) un bordo di un cm tutto attorno. Appoggeremo in centro la crema, senza scordarci di nascondervi il fagiolo, quindi copriremo col secondo disco. Schiaccieremo piano col palmo per mettere in forma e premeremo con decisione tutto attorno con un dito per sigillare i bordi dei due dischi di pasta. Incideremo la superficie e spennelleremo d'uovo prima di infornare a 200° per 25 minuti poi altri 10 minuti a 180.
Gusteremo la galette fredda o appena tiepida.
Quasi quasi però proverei a farcire il prossimo esperimento con due quadrottoni di cioccolato fondente sciolti in mezzo vasetto di marmellata d'arance, quella un po' densa in modo che non coli fuori. Oppure con una ganache. Che dici?
Kat
Da quando abbiamo aperto la cucina dei Cuochi di Carta penso a te sempre più spesso, a quanto avremmo combinato insieme, a come ci avrebbe riavvicinate.
Ancora mi chiedo cosa ci avesse allontanate. Probabilmente un mio commento in campo professionale riportatoti in modo indelicato da una persona che me ne ha combinate diverse di quel tipo. Troppe.
O forse fu colpa della mia distrazione. All'epoca, per me il lavoro era un tunnel senza fine mentre tu ancora non sapevi esattamente cos'avresti fatto da grande.
Ormai capirlo non ha importanza, non sei più raggiungibile. Oppure si?
Ho deciso di si.
Ho ricostruito la vostra casa spazzata via dal torrente.
Ho rivisto la tua cucina dopo una cena, il più allegro e incasinato campo di battaglia mai visto in vita mia. C'erano ciotoline di salse e ripieni e sostanze misteriose ma deliziose ovunque, persino in cima agli armadi! A dir vero, sarebbe così anche da me se ci fosse posto per appoggiare anche solo un secondo tagliere.
Ho ritrovato la tua agitazione mentre cucinavi (non che io sia un modello di calma! ;-) e... mi hai sorriso. Ora, col tuo calore che mi irradia nel petto, so che posso dedicarti un dolce, una cosa da vivere per te, non potendola sperimentare con te.
Dai, osiamo, appoggia le tue mani sulle mie e, per prima cosa, facciamo una pasta sfoglia. E con questa una Galette des rois. Dove sono nata io, è il dolce tradizionale dell'Epifania. Come si usa dove sono nata io, in questo dolce nasconderemo una "fava". E chi la troverà sarà re per un giorno, il giorno dei Re Magi. Ma io la dedico a te, al tuo amore e al vostro bellissimo cucciolo che non ho fatto in tempo a conoscere.
Per una galette da 6-8 porzioni servono:
2 dischi di pasta sfoglia di 24-26 cm di diametro
1 fagiolo secco, meglio se grande in modo che non si corra il rischio di ingoiarlo
un tuorlo per dorare
e per la crema frangipane :
3 dl di latte
3 uova
60 g di mandorle
100 g di zucchero
90 g di farina
30 g di burro
3 cucchiai di rum o Amaretto
Mettiamo il latte sul fuoco e speriamo di non farlo scappare.
Preleviamo due o tre cucchiai di zucchero dal totale. Lo mettiamo con le mandorle nel macinino per ridurle in farina. Ebbene si, uso sempre lo stesso vecchio macinacaffé elettrico della nonna!
Sbattiamo due uova intere e un tuorlo con lo zucchero rimanente e la farina, aggiungiamo il burro e versiamo sopra il latte bollente mescolando con cura. Cuociamo su fuoco dolce girando in continuazione finché la crema, che si sarà addensata, non sappia più di farina. Ci vorranno almeno 5-6 minuti. Uniamo le mandorle e il liquore, mescoliamo e lasciamo raffreddare.
Al momento di infornare, mentre il forno si scalderà, appoggeremo un primo disco di pasta su una placca da pasticceria, spennelleremo di tuorlo d'uovo (sbattuto con un goccio d'acqua) un bordo di un cm tutto attorno. Appoggeremo in centro la crema, senza scordarci di nascondervi il fagiolo, quindi copriremo col secondo disco. Schiaccieremo piano col palmo per mettere in forma e premeremo con decisione tutto attorno con un dito per sigillare i bordi dei due dischi di pasta. Incideremo la superficie e spennelleremo d'uovo prima di infornare a 200° per 25 minuti poi altri 10 minuti a 180.
Gusteremo la galette fredda o appena tiepida.
Quasi quasi però proverei a farcire il prossimo esperimento con due quadrottoni di cioccolato fondente sciolti in mezzo vasetto di marmellata d'arance, quella un po' densa in modo che non coli fuori. Oppure con una ganache. Che dici?
Kat
Etichette: compleanno amici, dolci e dessert
8Commenti:
Che bel racconto Kat, mi hai scaldato il cuore, sò cosa si prova nel perdere un amicizia, chi ha sbagliato poco conta l'importante è avere voglia di ritrovarsi, ma non sempre succede........
Scusa cara, ho dimenticato di dirti che questo dolce deve essere eccezionale, baci.
Un fiore da posare dove sai tu, e un abbraccio grande.
Quelle superbe galette, Kat! :-)
Je t'embrasse.
Un dolce pensiero, che ci aiuta a capire cosa conta davvero in questo mondo!
Un abbraccio
Grazie Kat... ti voglio bene!
Quelquefois on perd des gens en chemin, on ne s'en remet jamais vraiment. C'est difficile de faire renaitre une amitie dans un gateau, mais l'effort est meritoire. La galette et la prose sont bien belles!
Devono essere buonissime!
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