Meme de L'Artusi - 559
Il meme è stato ideato da Gourmet che ci ha dato appuntamento ad oggi. E noi ben volentieri onoriamo un grande della cultura italiana e ci tuffiamo nella sua opera magna.
L'edizione fotografata è quella della Einaudi, che vanta introduzione e note a cura di Piero Camporesi, una vera chicca!
Inutile dire che scegliere tra le oltre 700 voci repertoriate dal buon Pellegrino era davvero difficile. Però il tempo delle mele ci ha rammentato un dolce rimasto in sospeso un annetto fa e così...
559. Strudel
"Non vi sgomentate se questo dolce vi pare un intruglio nella sua composizione e se dopo cotto vi sembrerà qualche cosa di brutto come un'enorme sanguisuga, o un informe serpentaccio, perché poi al gusto vi piacerà" scrive il buon Pellegrino e noi non gli daremo certo torto. Vi siete mai chiesti come mai lo strudel viene praticamente sempre fotografato a fette? ;-)
Abbiamo provato a farlo come recita Lui, salvo che, per raschiare il limone, pur avendo appena rotto un bicchiere, abbiamo preferito il rigalimoni.
Mele reinettes, o mele tenere di buona qualità, grammi 500.
Farina, grammi 250.
Burro, grammi 100.
Uva di Corinto, grammi 85.
Zucchero in polvere, grammi 85.
Raschiatura di un limone.
Cannella in polvere due o tre prese.
Spegnete la farina con latte caldo, burro, quanto una noce, un uovo e un pizzico di sale per farne una pasta piuttosto soda che lascierete riposare un poco prima di servirvene. Tirate con questa pasta una sfoglia sottile come quella dei taglierini e, lasciando gli orli scoperti, distendetevi sopra le mele che avrete prima sbucciate, nettate dai torsoli e tagliate a fette sottili. Sul suolo delle mele spargete l'uva, la raschiatura di limone, la cannella, lo zucchero e infine i 100 grammi di burro liquefatto, lasciandone un po' indietro per l'uso che sentirete. Ciò fatto avvolgete la sfoglia sopra se stessa per formarne un rotolo ripieno che adatterete in una teglia di rame, già unta col burro, assecondando per necessità la forma rotonda della medesima; col burro avanzato ungete tutta la parte esterna del dolce e mandatelo al forno. Avvertite che l'uva di Corinto, o sultanina, è diversa dall'uva passolina. Questa è piccola e nera; l'altra è il doppio più grossa, di colore castagno chiaro e senza vinacciuoli anch'essa. Il limone raschiatelo con un vetro."
Per "spegnere" la farina abbiamo usato 125 ml di latte e 25 g di burro. Abbiamo ridotto la quantità di zucchero a 50 g che abbiamo mescolato con la cannella prima di avvolgervi le mele rimestandole in una ciotola.
E la prossima volta metteremo una mela in più.
Con tutto il rispetto, s'intende!
Il menù al completo, assemblato da Gourmet, è qui
Etichette: Artusi, dolci e dessert, meme
11Commenti:
Un'enorme sanguisuga??? NON TOCCATEMI LO STRUDEL! non l'avevo mai letto,teribile! stanotte me lo sogno, e vado a letto io coi piccoli mostri, 'notte cat
mmm io lo sapevo che era un serpentone!!
Cari,
è una corrispondenza di umani sensi? Ho fatto uno strudel proprio ieri, ma non è rimasta traccia, nemmeno fotografica: quando passa Cat.......
la ricetta corrisponde più o meno a quella che faccio io (ma nella pasta uso acqua al posto del latte), che a sua volta è un mix di ricette sentite qua e là.
Io il burro lo spennello sulla pasta stesa, specialmente sui bordi, a mo' di colla, così quando si arrotola i lembi si saldano bene.
La mamma di Cat, invece, segue un procedimento particolare per rendere elastica la pasta: scalda dell'acqua in una pentola, la getta via quando è bollente, e poi rotola la palla di pasta sulle pareti della pentola, fino a quando non si "vetrifica" io a volte lo faccio, ma più spesso no, perchè sono pigra.
Come voi, anche io riduco la quantità di zucchero, e se le mele sono molto succose tosto del pangrattato nel burro con la cannella, e spargo il tutto sulla pasta tirata, così il pangrattato assorbe il sughetto delle mele e impedisce che la pasta diventi molliccia.
Per arrotolarlo bene (strudel significa "gorgo"), si può stendere la pasta su un canovaccio.
salutoni
Ho preso nota di tutti i preziosi suggerimenti e spero li leggano anche altri. La "vetrificazione" della pasta ricorda il metodo di cottura (arabo ma anche cinese) sul fondo della teglia arroventata che consente di fare la pasta filo e affini. Questa sera, esperimento di gorgo salato. Il trucco del pangrattato mi sarà utilissimo.
EhmCat, dormito bene?
Cara mrs Bee, che bella espressione la "corrispondenza di umani sensi"!
Bravissimi e golosi come sempre!!!Onore al grande lavoro svolto..
abbracci al "gorgo".. ;-D
Grazie per i complimenti, ma non è ....farina del mio sacco (scusate la freddura): l'ho sentita non so più da chi e me ne sono appropriata!
Anche io avevo pensato di fare lo strudel, poi la scelta e` caduta altrove. Pero` non vale, la ricetta andava seguita alla lettera, il rigalimoni non lo giustifico, no signore, dovevate usare un bel pezzo di vetro tagliente:P
Kja e dire che avevo rotto un bicchiere apposta ma poi non abbiamo osato spingerci tanto dentro la ricetta :-)
Gourmet golosi dici? Immagina cosa è stato doverlo fotografare prima di poterlo assaggiare. Hai idea dei profumi che escono da uno strudel appena tagliato e ancora caldo?
Adoro lo strudel... bella questa ricetta.
Ciao.
Io avevo il libro originale dell'Artusi, le pagine erano marroni per gli anni che aveva..
me lo rubarono.......
Nella ricetta originale, nello strudel oltre all'uvetta si mettevano noci tagliate piccole,piccole, e al finale, sul rotolone, sopra il burro fuso si spolverava zucchero per dare il "tocco" caramellato!Moooolto meglio!!!!fló
La prossima "sanguisuga" che s'inforna s'ha da caramellare, oh sì sì ;-) Grazie Flò!
Kat
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