Una Fiera nella Città oppure...
... una città nella fiera?
Da domani l'intero centro di Aosta (un terzo della città) sarà invaso dai banchi degli artigiani (più di 1000) da mezzi agricoli e venditori ambulanti, girarrosti e caldarroste e forze dell'ordine a profusione.
La viabilità verrà stravolta e persino i percorsi degli autobus saranno modificati.
Ma già da ieri si respira profumo di fiera: in Piazza Chanoux (piazza del municipio) si è aperto L'atelier des métiers dove gli artigiani professionisti espongono le loro opere.
Da quando è stata istituita questa anteprima noi autoctoni ne approfittiamo per un tranquillo assaggio prima che la pazza folla (mai meno di 50.000 visitatori al giorno provenienti anche da Francia e Svizzera) invada vicoli e piazze.
E' già aperto in Piazza Plouves (fino a domenica 31 sera) anche il padiglione enogastronomico.
In un angolo, dopo aver fatto conoscenza con i nostri vini, mieli, pani, salumi, formaggi, castagne, marmellate, noci e persino con la carne delle nostre bovine, troverete gli artigiani valdostani professionisti non tradizionali. Tanto per darvi una piccola chiave di lettura... questo orso della ceramista Marina Torchio...
... questo Sant'Orso del suo collega Michelino Fazari ...
e questo minuscolo tatà dell'orafa Laura Giuffré non sono considerati tradizionali.
E perché mai potrebbe chiedersi il profano.
Troverà sempre qualcuno per rispondere (persino con un certo sussiego) : "Ma perchè non sono di legno! Quella di Sant'Orso è una fiera del legno!!"
Mah...? E' senza dubbio un evento di grande portata sia artistica che commerciale senza contare gli aspetti promozionali per l'intera Valle d'Aosta ma chi la visita per la prima volta (e probabilmente anche la seconda o la terza) difficilmente coglierà il senso di certi confini. Detto fra noi, anche noi che qui viviamo e abbiamo visto la fiera rinascere ed espandersi a dismisura dopo il grigiore degli anni 70, non sempre riusciamo a capire.
Buona fiera a tutti, senza confini.
Magari domani riusciamo a fotografare anche i banchi che propongono centrini ;-)
Intanto, come tutti i valdostani, in questi giorni guardiamo il cielo. La tradizione dice che "se l'orso tira fuori il pagliericcio" (per farlo asciugare prima di proseguire il letargo) ovvero se fa bello a Sant'Orso, c'è poi da aspettarsi quaranta giorni di brutto tempo.
Da domani l'intero centro di Aosta (un terzo della città) sarà invaso dai banchi degli artigiani (più di 1000) da mezzi agricoli e venditori ambulanti, girarrosti e caldarroste e forze dell'ordine a profusione.
La viabilità verrà stravolta e persino i percorsi degli autobus saranno modificati.
Ma già da ieri si respira profumo di fiera: in Piazza Chanoux (piazza del municipio) si è aperto L'atelier des métiers dove gli artigiani professionisti espongono le loro opere.
Da quando è stata istituita questa anteprima noi autoctoni ne approfittiamo per un tranquillo assaggio prima che la pazza folla (mai meno di 50.000 visitatori al giorno provenienti anche da Francia e Svizzera) invada vicoli e piazze.
E' già aperto in Piazza Plouves (fino a domenica 31 sera) anche il padiglione enogastronomico.
In un angolo, dopo aver fatto conoscenza con i nostri vini, mieli, pani, salumi, formaggi, castagne, marmellate, noci e persino con la carne delle nostre bovine, troverete gli artigiani valdostani professionisti non tradizionali. Tanto per darvi una piccola chiave di lettura... questo orso della ceramista Marina Torchio...
... questo Sant'Orso del suo collega Michelino Fazari ...
e questo minuscolo tatà dell'orafa Laura Giuffré non sono considerati tradizionali.
E perché mai potrebbe chiedersi il profano.
Troverà sempre qualcuno per rispondere (persino con un certo sussiego) : "Ma perchè non sono di legno! Quella di Sant'Orso è una fiera del legno!!"
Mah...? E' senza dubbio un evento di grande portata sia artistica che commerciale senza contare gli aspetti promozionali per l'intera Valle d'Aosta ma chi la visita per la prima volta (e probabilmente anche la seconda o la terza) difficilmente coglierà il senso di certi confini. Detto fra noi, anche noi che qui viviamo e abbiamo visto la fiera rinascere ed espandersi a dismisura dopo il grigiore degli anni 70, non sempre riusciamo a capire.
Buona fiera a tutti, senza confini.
Magari domani riusciamo a fotografare anche i banchi che propongono centrini ;-)
Intanto, come tutti i valdostani, in questi giorni guardiamo il cielo. La tradizione dice che "se l'orso tira fuori il pagliericcio" (per farlo asciugare prima di proseguire il letargo) ovvero se fa bello a Sant'Orso, c'è poi da aspettarsi quaranta giorni di brutto tempo.
Etichette: manifestazioni
7Commenti:
mi è venuta una gran voglia di venire a vedere l'orso... :-)
comunque queste fiere ovunque sono ormai un evento soprattutto commerciale e di marketing.
io ricordo che quand'ero piccola andavo sempre con la mia mamma a vedere la fiera internazionale dell'artigianato, che si tiene ogni anno a firenze. era piccola ma affascinante, si vedevano davvero le opere degli artigiani di mezzo mondo. che non era globalizzato e le vedevi solo lì. ti portavano altrove, ed erano "vere". adesso le stesse cose le vedi in tutti i banchini "etnici" in ogni mercato, e non hanno assolutamente più lo stesso fascino.
però quello che di bello hanno le fiere, quelle vere nelle piazze, è che si respira un odore paesano.
e qualcosa di particolare si scova sempre...
Ciao Gaia
E invece no. Qui è davvero un appuntamento tra gli artigiani locali, che sono davvero un migliaio - cosa di per sè impressionante visto che la Valle d'Aosta conta 120 mila abitanti - e il loro pubblico e questo per due giorni e, per la maggioranza di loro, fuori al freddo. Banchi "globalizzati" non ce ne sono, non sono ammessi. Penso che le foto di domani chiariranno il concetto.
Ovviamente chi fa pezzi al tornio (e sono la minoranza) può permettersi di fare prezzi "accessibili". Per i pezzi unici meglio arrivare preparati ;-) Eppure, tra gli artigiani più quotati c'è chi vende tutto in poche ore.
Un bacione. Kat
Buona Fiera ragazzi, per quest'anno passo. Divertitevi se potete e non stancatevi. aspetto di vedere le foto. Baciotti
Accidenti, è già passato un anno!!!
L'anno scoeso mi era piaciuta da morire e mi ero ripromessa di tornarci.
Me la sono lasciata sfuggire...
Prima o poi mi piacirebbe riuscire a organizzare una spedizione a questo incontro valsostano! Mi ricorda tantissimo la fiera Campionaria che si teneva a Bologna una decina di anni fa. Era un evento che rivoluzionava la città ed era un vero piacere visitarla. Aspetto il vostro tesoconto :D
Un abbraccio
fra
si ho capito... ho cominciato a vedere le foto del primo giorno
mi affascina molto. e poi si intravedono le montagne là dietro
Osssignorebenedetto quanta bella roba!!!! Lí mancheremo solo io ed il buon Cat (senza l'Albi e la Bee sulle costole, però!!!! ;-PPP) a far manbassa....
ANCHE DI CENTRINI!!!!!!!!!!!!!!
Mi raccomando, spendete anche per noi!
Siora Canny da Salamanca con l'occhio a dollaro
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