Crema Passepartout vegana
Contrariamente ai messaggi che ci arrivano da molti esercizi commerciali già dai primi di novembre, Natale NON è alle porte, non ancora. Però... quando si tratta di cucina e in particolare di pasticceria, ci sono scommesse che richiedono tempo. Michele sta tentando di realizzare una versione 100% vegetale della Torta Wolfi o perlomeno dei bicchierini che ne riprendano il sapore. E io collaboro volentieri proponendogli come base la Nuvola al cacao, con l'aggiunta di pistacchi nell'impasto, e questo esperimento di crema. Trattandosi di un primo tentativo, ho puntato al risparmio e usato le mandorle al posto dei pistacchi ma il risultato è piaciuto parecchio. Sì sì, anche a Remy.
Servono :
- 250 ml (+ un goccio) di latte vegetale, magari di mandorle, il tipo senza zucchero ne' aromi*
- 4 cucchiai di zucchero scuro (magari Mascobado o Dulcita, per l'aroma)
- 30 g di farina di mandorle
- 20 g di fecola di mais
- bacello o estratto naturale di vaniglia
- un cucchiaio di burro di mandorle
* Per questa prima prova ho usato latte di riso alla nocciola. Sapore delizioso ma non tutti lo tollerano bene. E ovviamente faccio parte di questi :-(
Procedimento :
Far sobbollire il latte con lo zucchero e il bacello di vaniglia. Mescolare in una ciotola la farina di mandorle e la fecola. Diluirle a freddo con un goccio di latte. Volendo usare l'estratto di vaniglia anziché il baccello, questo è il momento giusto per aggiungerlo. Versare nella ciotola, poco per volta e girando senza sosta, il "latte" bollente quindi trasferire il tutto nella pentola del latte e cuocere su fuoco dolce, sempre girando, finché non si addensa. Così come recitano le confezioni di fecola di mais, basterà un minuto di lieve ebollizione. Meglio due, va.
A fuoco ormai spento, si aggiunge il burro di mandorle, si mescola bene e si lascia intiepidire il tutto.
Dopo aver tolto l'eventuale bacello di vaniglia, si mixa col minipimer per aerare e lisciare la crema.
Una volta fredda, ha una consistenza a metà fra la crema inglese e la crema pasticcera.
Volendola usare a mo' di crema inglese, basteranno 10 g di fecola.
Diversamente dalla vera crema pasticcera, tende meno a fare la pelle. Meglio però non dimenticarsi di coprirla con pellicola o, trucco da professionisti, un soffio di zucchero a velo.
Piaciuta! Michele tocca a te.
Kat
Servono :
- 250 ml (+ un goccio) di latte vegetale, magari di mandorle, il tipo senza zucchero ne' aromi*
- 4 cucchiai di zucchero scuro (magari Mascobado o Dulcita, per l'aroma)
- 30 g di farina di mandorle
- 20 g di fecola di mais
- bacello o estratto naturale di vaniglia
- un cucchiaio di burro di mandorle
* Per questa prima prova ho usato latte di riso alla nocciola. Sapore delizioso ma non tutti lo tollerano bene. E ovviamente faccio parte di questi :-(
Procedimento :
Far sobbollire il latte con lo zucchero e il bacello di vaniglia. Mescolare in una ciotola la farina di mandorle e la fecola. Diluirle a freddo con un goccio di latte. Volendo usare l'estratto di vaniglia anziché il baccello, questo è il momento giusto per aggiungerlo. Versare nella ciotola, poco per volta e girando senza sosta, il "latte" bollente quindi trasferire il tutto nella pentola del latte e cuocere su fuoco dolce, sempre girando, finché non si addensa. Così come recitano le confezioni di fecola di mais, basterà un minuto di lieve ebollizione. Meglio due, va.
A fuoco ormai spento, si aggiunge il burro di mandorle, si mescola bene e si lascia intiepidire il tutto.
Dopo aver tolto l'eventuale bacello di vaniglia, si mixa col minipimer per aerare e lisciare la crema.
Una volta fredda, ha una consistenza a metà fra la crema inglese e la crema pasticcera.
Volendola usare a mo' di crema inglese, basteranno 10 g di fecola.
Diversamente dalla vera crema pasticcera, tende meno a fare la pelle. Meglio però non dimenticarsi di coprirla con pellicola o, trucco da professionisti, un soffio di zucchero a velo.
Piaciuta! Michele tocca a te.
Kat
Etichette: alternativi, dessert, esperimenti, vegano
2Commenti:
il latte di mandorle è buonissimo, a parte il trascurabile dettaglio del costo niente affatto contenuto.
questa crema mi sembra molto interessante, ne intuisco i sapori e mi ispira davvero. proverolla!
Ciao Gaia, prova che merita.
Mi sa che ci tocca provare a farcelo noi il latte di mandorle. Io trovo quello italiano della Bridge a 50 cents in meno... in Francia. Misteri delle logiche commerciali :-(
Bacio. Kat
Posta un commento
<< Home