Con la luce del mattino
Ci sono pagnotte che sembrano nascere apposta per farsi fotografare prima di essere affettate e addentate e risultano troppo buone per non condividerle. Eccovi dunque un paio di pani a cassetta tipo Altamura, assolutamente non tradizionali ma assolutamente buonissimi.
Nell'antro del nostro fidato verduriere abbiamo trovato della semola di grano duro di Altamura che prometteva proprio bene e ha poi mantenuto tutte le promesse, anzi di più.
Da buon pane di semola questa versione a cassetta ha un alveolatura fine fine, esattamente quello che ci serviva per bruschette e tartine salate e per cambiare un po' il sapore del nostro "pan provvista".
Non immaginavamo però che quell'impasto si sarebbe prestato così bene alla cottura nelle teglione da pane tedesco, così comode per ottenere una grande quantità di pane in una sola infornata senza ritrovarsi con un enorme miccone tutto mollica o o con tre/quattro baguettes saldate assieme come salamotti siamesi.
Per due teglie da 35 cm (o quattro più piccole, riducendo però un po' i tempi di cottura)
per il " lievitino" (suggerimento raccolto dalla ricetta di ciabatta trovata sul sacchetto - da 5 kg - della farina) :
200 g di semola rimacinata di grano duro
50 g di yogurt naturale ( ma sì che si trova quello non dolcificato, si fa cercare ma si trova)
80 g di acqua a temperatura ambiente
per l'impasto:
800 g di semola rimacinata di grano duro
600 g circa di acqua filtrata o minerale (insomma, non calcare)
una bustina di lievito di birra liofilizzato oppure un cubetto di lievito fresco
un cucchiaino di zucchero
sale fino secondo le vostre abitudini (noi 15 g ma sono davvero pochi)
olio di riso (o altro dal sapore neutro) per ungere le teglie
Si impasta il "lievitino" con gli ingredienti indicati e si lascia riposare sotto un telo umido per un paio d'ore. Non aspettatevi che cresca, non lo farà.
Al momento di impastare il pane, si sciolgono lievito e zucchero in mezzo bicchiere d'acqua prelevato dai 500 g previsti.
Al "lievitino" di yogurt e farina (che magari, per comodità, si è lasciato nell'impastatrice) si aggiunge la farina prevista per l'impasto e l'acqua rimasta e si impasta per 3-5 minuti.
Quindi si versa il lievito sciolto nell'acqua, si fa girare nuovamente l'impastatrice per qualche minuto prima di mettere il sale e finire di impastare. La quantità totale di acqua dipende molto dalla farina, dal tempo più o meno umido ecc. ecc., l'importante è ottenere un impasto morbido ma ne molliccio ne colloso. Altre due ore sotto un telo, questa volta a lievitare.
Il lievito non è molto quindi potrebbe capitare di dover aspettare un po' più a lungo.
Quando l'impasto è raddoppiato lo si sgonfia con il classico pugno prima di dargli quanche piega sulla spianatoia infarinata e di metterlo, in parti uguali,nelle teglie abbondantemente unte d'olio.
Un' altra ora a lievitare sotto il telo umido quindi un' ora in forno, i primi 10-15 minuti a 240° e i restanti 45 a 200° coprendo con carta forno se scurisce troppo.
Sformare e (siccome tenderà ad avere la crosta un po' dura) far raffreddare su una griglia avvolto in un telo pulito che non profumi di detersivo. Da quando Teresa/Gennarino ci ha suggerito questo accorgimento non abbiamo più sfornato panini da manifestazione.
Grazie Gen!
Provate prima che faccia troppo caldo per accendere il forno. Noi ne abbiamo messo un po' di fette in congelatore. Chi sforna pani di Altamura a cassetta è capace anche di queste perversioni.
Kat e Remy
Nell'antro del nostro fidato verduriere abbiamo trovato della semola di grano duro di Altamura che prometteva proprio bene e ha poi mantenuto tutte le promesse, anzi di più.
Da buon pane di semola questa versione a cassetta ha un alveolatura fine fine, esattamente quello che ci serviva per bruschette e tartine salate e per cambiare un po' il sapore del nostro "pan provvista".
Non immaginavamo però che quell'impasto si sarebbe prestato così bene alla cottura nelle teglione da pane tedesco, così comode per ottenere una grande quantità di pane in una sola infornata senza ritrovarsi con un enorme miccone tutto mollica o o con tre/quattro baguettes saldate assieme come salamotti siamesi.
Per due teglie da 35 cm (o quattro più piccole, riducendo però un po' i tempi di cottura)
per il " lievitino" (suggerimento raccolto dalla ricetta di ciabatta trovata sul sacchetto - da 5 kg - della farina) :
200 g di semola rimacinata di grano duro
50 g di yogurt naturale ( ma sì che si trova quello non dolcificato, si fa cercare ma si trova)
80 g di acqua a temperatura ambiente
per l'impasto:
800 g di semola rimacinata di grano duro
600 g circa di acqua filtrata o minerale (insomma, non calcare)
una bustina di lievito di birra liofilizzato oppure un cubetto di lievito fresco
un cucchiaino di zucchero
sale fino secondo le vostre abitudini (noi 15 g ma sono davvero pochi)
olio di riso (o altro dal sapore neutro) per ungere le teglie
Si impasta il "lievitino" con gli ingredienti indicati e si lascia riposare sotto un telo umido per un paio d'ore. Non aspettatevi che cresca, non lo farà.
Al momento di impastare il pane, si sciolgono lievito e zucchero in mezzo bicchiere d'acqua prelevato dai 500 g previsti.
Al "lievitino" di yogurt e farina (che magari, per comodità, si è lasciato nell'impastatrice) si aggiunge la farina prevista per l'impasto e l'acqua rimasta e si impasta per 3-5 minuti.
Quindi si versa il lievito sciolto nell'acqua, si fa girare nuovamente l'impastatrice per qualche minuto prima di mettere il sale e finire di impastare. La quantità totale di acqua dipende molto dalla farina, dal tempo più o meno umido ecc. ecc., l'importante è ottenere un impasto morbido ma ne molliccio ne colloso. Altre due ore sotto un telo, questa volta a lievitare.
Il lievito non è molto quindi potrebbe capitare di dover aspettare un po' più a lungo.
Quando l'impasto è raddoppiato lo si sgonfia con il classico pugno prima di dargli quanche piega sulla spianatoia infarinata e di metterlo, in parti uguali,nelle teglie abbondantemente unte d'olio.
Un' altra ora a lievitare sotto il telo umido quindi un' ora in forno, i primi 10-15 minuti a 240° e i restanti 45 a 200° coprendo con carta forno se scurisce troppo.
Sformare e (siccome tenderà ad avere la crosta un po' dura) far raffreddare su una griglia avvolto in un telo pulito che non profumi di detersivo. Da quando Teresa/Gennarino ci ha suggerito questo accorgimento non abbiamo più sfornato panini da manifestazione.
Grazie Gen!
Provate prima che faccia troppo caldo per accendere il forno. Noi ne abbiamo messo un po' di fette in congelatore. Chi sforna pani di Altamura a cassetta è capace anche di queste perversioni.
Kat e Remy
Etichette: pane
20Commenti:
;) l'accorgimento di lasciare il pane nel telo è tradotto da mia mamma nel lasciarlo nel telo e avvolgere telo e pane in copertina di lana.
le teglie teteske mi mancano ma non mi avrete.
ve lo scrivo che il pane è bellissimo?
se si parla di pane, io appunto e segno.per forza:DDD
un pane altamurano-tedesco quindi?
:p
Già, Cuochella, una specie di Altamuren. Non ci avevo pensato ma te la rubo ;-)
Enza, mica le abbiamo comprate le teglie! Prese con i punti, lo giuro ;-)
Ciao Genny prima di lanciarmi nelle meraviglie che fai tu con la pasta madre, devo ancora rilassarmi un pochetto ;-)
Kat
"Altamuren" è davvero azzeccato ehehehe!!
Gran bel pane. Tra la'ltro i lievitati danno sempre una soddisfazione particolare, vero!? ;P
BenTrovati ovviamente :)))))))))
Proprio belli questi pani, brava
Dei pani così belli, sarebbe stato un peccato non vederli!
Un baccio!
Jeanne, questi avrei dovuto dedicarli a te ;-)
Mario, già, grandi soddisfazioni danno i lievitati e grandi lezioni di pazienza, anche.
Ciao Stefania, benvenuta.
Kat
Che bello, siete tornati :-)ca
Ciao Ziamaina diciamo che siamo di passaggio, va ;-)
K.
ma ciao Scribá', che bello passare ostinatamente a trovarvi e vedere che siete piú arzilli di me! ;O)
un abbraccio dal cat chelaserasiaddormentasuldivanoenonpostapiú
Stupendo questo pane, devo assolutamente provarlo!!!
Belle le foto, appetitose. Buonissimo sicuramente anche il pane. Io ne preparo ogni settimana con ingredienti più o meno simili, ma sicuramente con una preparazione più veloce. La tua è molto interessante. Ci vuole più pazienza, ma credo che ne valgala pena. Ci proverò e poi ti faccio sapere.
Bella la semplicità del tuo blog. Mi piace molto
A presto
Anna
Caro Cat , sarà che abbiamo smaltito le fatiche dei traslochi e tu non ancora ? ;-) Coraggio!
Geillis, Anna, il procedimento sembra lungo ma il sapore finale merita il pizzico di pazienza in più che sembra richiedere. In fondo basta stare a coccolare l'impastatrice cinque minuti più del solito.
Kat
fantasticaaaa
Che bello rileggervi....io sono d'accordo con le vostre sensazioni, mi sa che la pensiamo allo stesso modo, ma quando ho bisogno di una ricetta affidabile, concreta, sana io corro da voi a leggervi...
Un bacio grande grande con tanto affetto
Antonella/ragnetto
Che bello rileggervi ed una fetta di questo pane mi piace un sacco con la crosta dura e....sento il profumo fin qui in barba alla dieta!
francesca
Siete due carogne!!!!!!
Tornate di soppiatto senza avvertire e con cosa?? col MIO PANE PREFERITO!!!!! non oso pensare quanto sarebbe buona una fetta spalmata del pesto fresco che abbiamo fatto or ora con Franz (vabbè, un frullo più che un pesto perchè il mortaio mi sembrava un po' troppo impegnativo)
Ma non vedete la mia tastiera bagnata de lacrime de commossion?
bentornati, scriba
non posso che dire
...
...
...
che bello rileggervi qui!
Amelia, forse mi vedrai più sovente da te con ago e filo che qui ai fornelli ma di sicuro ci si incontra ;-)
Antonella,grazie, sei un tesoro. Un abbraccio sano e concreto ;-))
Francesca, bello rileggere anche te. Mi sono proprio goduta la passeggiata nel tuo orto ;-)))
La Gaia, il companatico era tacchino all'arancia. Tutta colpa tua ;-))))
ApeCara, spedisco la prossima infornata?
Smack. Kat
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