Il pollaio NON è uguale per tutte
Queste nella foto, sono le vicine di casa di Kat e Remy, molte altre "vivono" in appena 25 centimetri nelle gabbie di batteria...
ITALIA UOVA DI GALLINA FUORILEGGE
8 e 9 marzo la LAV scende in piazza per difendere 400 milioni di galline che "vivono" in appena 25 centimetri circa, lo spazio concesso ad una gallina allevata nelle gabbie di batteria
Sabato 8 e domenica 9 marzo i volontari LAV scenderanno in piazza per chiedere, con una petizione rivolta al nuovo Governo italiano, che venga confermata la data del 1° gennaio 2012 per la messa al bando delle gabbie di batteria per le galline destinate alla produzione di uova, secondo quanto già stabilito da una Direttiva UE approvata nel 1999. Più di 400 milioni di galline ovaiole in Europa vivono rinchiuse in gabbie di batteria grandi meno di un foglio A4, senza alcuna possibilità di muoversi, sottoposte ad una vita innaturale. Grazie ad una storica campagna, la LAV ha ottenuto il bando europeo di queste gabbie a partire dal 2012, ma ora l’industria avicola tenta di opporsi o di posticipare il bando. L’8 e il 9 marzo le sedi LAV in contemporanea in 350 piazze d’Italia, si mobiliteranno per difendere questa difficile conquista che finalmente metterà fine ad un sistema di allevamento intensivo particolarmente crudele: in piazza i cittadini potranno firmare la petizione, riceveranno una Guida pratica sul sistema di etichettatura delle uova e l’uovo di cioccolato della LAV (con una donazione minima di 10 euro) realizzato con ingredienti e sorprese equo e solidali.
La LAV chiede una più chiara indicazione, sulle confezioni di uova, del metodo di allevamento delle galline, per un’informazione completa e trasparente che ponga il consumatore nella condizione di scegliere in modo consapevole. L’etichettatura delle confezioni di uova da galline allevate in gabbia, infatti, non reca la prevista dicitura chiaramente leggibile ed in evidenza, e le rappresentazioni grafiche non sono in grado di mostrare l’effettivo sistema di allevamento delle galline, ingenerando nel consumatore la convinzione che tali uova derivino da galline allevate libere e all’aperto.
Secondo l’indagine Eurobarometro della Commissione Europea, oltre il 57% dei cittadini europei ritiene che l’allevamento delle galline ovaiole nelle gabbie di batteria debba essere profondamente cambiato per la sofferenza che arreca agli animali. Studi scientifici e una relazione dell’Autorità per la sicurezza alimentare dell’UE hanno evidenziato i gravi problemi di benessere per le galline ovaiole nelle gabbie di batteria. Si ricorda, inoltre, che il nuovo Trattato UE impegna le istituzioni europee e nazionali a tenere pienamente in considerazione il benessere degli animali nella legislazione, in quanto esseri senzienti.
La vendita delle uova derivanti da allevamenti con sistemi non in gabbia è in forte crescita negli ultimi anni e in alcuni Paesi UE ha raggiunto anche il 70% del totale delle uova vendute.
La LAV invita i cittadini ad orientare le proprie scelte verso le uova prodotte da galline allevate all’aperto o secondo il metodo biologico, rifiutando da subito l’acquisto delle uova da galline recluse in gabbie di batteria. Ricordiamo che le uova devono essere etichettate secondo il metodo di allevamento delle galline, identificato con un codice impresso su ciascun uovo e con diciture sulle confezioni. Sono immesse in commercio quattro tipologie di uova:
- ALLEVAMENTO BIOLOGICO - UOVA IDENTIFICATE CON IL CODICE “0”: le galline possono godere di spazi all’aperto e densità minime d’allevamento maggiori e, cosa importante, mai in gabbia. Le galline in questo caso sono anche alimentate con mangimi di provenienza biologica.
- ALLEVAMENTO ALL’APERTO - UOVA IDENTIFICATE CON IL CODICE “1”: le galline possono razzolare all’aperto per alcune ore al giorno in un ambiente esterno protetto dal contatto con altri animali. Le uova in questo tipo di allevamento possono essere deposte sul terreno o nei nidi. La densità all’esterno di questo allevamento sono di 1 gallina ogni 4 mq.
- ALLEVAMENTO A TERRA - UOVA IDENTIFICATE CON IL CODICE “2”: le galline vengono allevate in capannoni all’interno dei quali possono muoversi liberamente ma non hanno l’accesso all’esterno. Le uova sono deposte sul terreno o sui nidi. La densità di questo allevamento sono di 4 galline su ogni 1 mq.
- ALLEVAMENTO IN GABBIA - UOVA IDENTIFICATE CON IL CODICE “3”: le galline sono rinchiuse in gabbie disposte in file da 4 a 6, all’interno di capannoni chiusi, con ventilazione forzata e luce artificiale. La densità di questi animali è di circa 16-18 galline per metro quadrato. Le uova sono deposte su un nastro trasportatore che automaticamente le raccoglie.
Le nostre scelte quando andiamo a fare la spesa sono importanti, controlliamo i codici!
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6Commenti:
Più che un post... un super-post!
Concordo. e credo che una società civile debba ripensare, per quanto possibile, il modo di allevare tutti gli animali.
Come giù sapete mi trovate interamente daccordo. Le galline devono poter razzolare per trovare i vermetti e rendere le loro uova un capolavoro di bontà.
Sembrano proprio le galline della nonna Bebi!!!! In particolare quelle rossastre sono identiche alla testa di Franz quando ha i capelli lunghi!!
Uova: io mi sono incazzata (con nessuna calma) quando ho scoperto che al negozio biologico di fronte a casa ci hanno venduto a peso d'oro uova cosiddette bio, in una bella scatola con codice 0...e un codice 3 sul guscio!!!!
meno male che domenica si va a fare rifornimento: è che le galline della nonna Bebi sono un po' anarchiche: fanno i nidi ovunque, meno che nel pollaio......
Ciao e buona serata da Maria
Concordo a pieno. Inoltre è una vergogna che per decifrare il codice dell'uovo ci voglia una laurea o giù di li. Nel mio articolo http://angolo-polemico.blogspot.com/2008/03/cracking-egg.html do alcune indicazioni per capirci di più
Complimenti per l'articolo.
Sono stato in uno di questi capani con le galline stipate ma libere di razzolare. L'odore era nauseante.
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