10 dicembre 2005

Penne in Padella

Ovvero: Namberuan!
Remy - Saluto io per primo perché dopo non mi riuscirà di piazzare una parola. Con due donne...! E Alberto che disegna e tace, (per ora).
Patt - Guarda che se ti metti da subito nella parte della vittima, poi ti rimane appiccicata.
Kat - E invece sei l'indispensabile "tecnico" della squadra base.
Patt - Già, squadra base, perché questo è un blog collettivo.
Kat - Collettivo e a distanza.
Patt - Per ora siamo in tre. Quei due in Valle d'Aosta e io a Belluno.
Remy -Distanza a parte, siamo amici.
Patt - Ci siamo conosciuti in rete tre anni fa.
Kat - E qualche settimana fa ci è venuta la voglia di fare qualcosa assieme.
Patt - Malgrado la distanza.
Kat - O per via della distanza. Per annullarla!
Patt - E allora che si fa ?
Remy - Magari un blog!
Kat - E come lo si fa ?
KatPattRemy - Come viene!!!
Patt - Perché noi siamo così, esperti no ma entusiasti si. Non vogliamo aspettare di diventare bravi, di potervi apparecchiare la tavola col servizio buono e le posate d'argento nel salotto bello, ma vi offriamo con semplicità quel che abbiamo. Il tavolo traballa un po', le sedie sono scompagnate e il mobilio è fatto con le cassette delle mele ma il calore di casa c'è e col tempo verrà anche il resto. Siamo matti? Si, può darsi, anzi: è certo! Ma abbiamo voglia di divertirci insieme e se vorrete pranzare con noi sarà ancora più bello. Venite?

MENU NAMBERUAN
Kat - Si parte?
Patt - Si parte!
Remy - Chi cucina per primo ?
Kat - Tutti e tre, no !? Il dolce lo faccio io!
Remy - E io mi occupo della musica! Sapete …


… a me mi piace …
Cucinare in padella e con la musica in sottofondo. Mi piace inventare mentre già sta cuocendo. Pensare agli ingredienti mentre l’aglio, messo a scaldare nell’olio, mi stimola con il suo edulissimo afrore. Mi piace rimestare in continuazione, magari “far saltare” con abile (si fa per dire) gesto del polso. Mi piace sentire il “cucinando” che ti invita ad aggiungere un sapore proprio in quel momento li.
E allora spadello a suon di musica i mie piatti preferiti:
-Coniglio al “uischi” e timo. Con musica celtica.
-Filetto di maiale al vino rosso e mele renette. Con Jan Garbareck.
-Curry di finocchi con uvetta e mele. Con Paolo Conte.
-Diaframma (onglet) rosolato intero, tagliato a fette mentre si deglassa la padella con aceto balsamico (rigorosamente finto) e rimesso a cuocere per poco, pochissimo. Con i Brandeburghesi (J.S. Bach)
-Petto di pollo tagliato a cubetti (un centimetro- mezzo pollice per gli anglosassofili) e saltato con sedano e anacardi; bagnandolo con un brodo vegetale leggero. Con Fiorella Mannoia.
-Ossibuchi all’aceto di lamponi e arance. Con Loreena MacKennit e Enia (La cottura è lunga).
-Coniglio con noci e olive. Con Standard 1 e 2 (K. Jarrett)
-Filetto di maiale messo a macerare per una mezz’oretta in olio, aglio, rosmarino e brandy, poi messo nella padella non caldissima e, una volta rosolato, cotto a fuoco moderato. Con Oscar Peterson.
Se, al piano di sotto, sparano “uz, uz, uz” a tutto volume, mi vengono delle schifezze.
Insomma, mi piace cucinare quando sto bene con me stesso.
Remy (il padellaio pazzo)

Patt – Evvai, Remy! Io, invece, che sono una gran confusionaria, con musica o ingredienti faccio lo stesso: come viene viene! Però viene! L’importante è sentirsi bene in cucina. Per me il massimo è l’inverno, quando posso accendere la stufa. Sì, lo so, lo dico sempre, ma mi piace davvero. E non ditemi che non è bello sentire la fiamma crepitare, mentre le pentole, sopra, sobbollono lentamente riempiendo la casa di aromi “stuzzicosi” … E i profumi più … più … più e basta, ecco, per me sono quelli del pane e della polenta! E quindi vi “scodello” quel che scriveva tanti anni fa un Poeta delle mie parti: Giano Perale.

- La Polenta -Na òlta, me ricòrde,
trent’ani fa:
lúni polenta, màrti polenta,
mèrcole polenta, dóba polenta,
vènere polenta, sàbo polenta
e doménega,
oh doménega: pan e ‘n polastrèl
rostì sul fógo par far festa.
E incó:
lúni pan, màrti pan, mèrcole pan,
dóba pan, vènere pan, sàbo pan
e doménega,
oh doménega: polenta e ‘n polastrèl
rostì sul fógo par far festa.


Kat - Evvai, Patt ! E ora, tenetevi forte. Tocca a me e, come dessert, sto per rifilarvi il mio feticcio !
Patt – La tua...
Remy – … mousse al limone???
Kat – Meglio di no?
Patt – Meglio di siii !!!
Remy - Preferivo pasta e ceci ma come dessert, in effetti...
Kat - Vado ?
Patt – ‘spetta che prendo il rigalimoni, il cucchiaio di legno che si usa solo per le creme dolci, il frangifiamma, il...
Kat – Dunque, noi tre più Alberto che ha fatto i disegni e ancora non sa di essere stato reclutato in squadra ... ecco le dosi per 4 porzioni, seppur generose di :

Mousse al limone

3 limoni non trattati
3 uova intere
200 grammi di zucchero
20 grammi di Maizena ( fecola di mais) ovvero 2 cucchiai rasi.
¼ di litro d’acqua bollente
Prima di tutto si lavano e asciugano i limoni. Si preleva la buccia (solo la parte gialla, evitando il bianco sottostante che è amaro) quindi si spremono. Le uova vanno sbattute, intere, in una terrina. Una terrina grande, a causa dell’acqua il composto gonfierà molto. Ora si aggiunge lo zucchero poi il succo di limone quindi la Maizena e si sbatte con decisione. L’acqua è bollente? Allora versatela a filo nella terrina, senza smettere di frustare. Ora versate nella pentola assieme alla scorza di limone.
Andrà tolta prima di servire quindi per non doverla andare a pescare, se l’avete sfilettata col rigalimoni chiudetela in un fagottino di garza (farmacia) oppure, se tagliata a listarelle, infilzatela su di uno stuzzicadenti.
Ora inizia il bello! Ponete la pentola su fuoco bassissimo, con un frangifiamma se non ha il fondo spesso e continuate a girare. Piano ma senza sosta. Fatevi pure venire l’ansia e la fronte imperlata di sudore ma non lasciate che arrivi a bollore. Si straccerebbe. La cottura, per questa dose, richiede almeno 10 minuti. La mousse è cotta quando la schiuma bianca in superficie scompare. Ci va un po’ di pazienza e altrettanta tenerezza giacché non è consentito abbandonarla sul fuoco un solo istante.
Preparate questo dessert in anticipo, riponetelo in frigo ma evitate di servire troppo freddo. Queste dosi si moltiplicano facilmente per 2 ma attenzione ad usare recipienti abbastanza grandi. Sarà anche al limone, ma una mousse che tracima sui fornelli non è esattamente detergente. In compenso, per quanto assai calorica e proteica, è decisamente digestiva. Ci sarebbe anche una versione con un’arancia al posto di due limoni, due cucchiai di Cointreau al posto di due cucchiai d’acqua... Fate voi!

Kat – Il caffè è meglio se non lo faccio io (sono pur sempre francese, una tara che 30 anni in Italia non sono bastati a sanare) quindi passerei subito al digestivo:
- Fiaba domestica-C'era una volta un vecchio frigo
Così vecchio che anziché fare le fusa, borbottava.
Su quel vecchio frigo si acciambellava
una vecchia gatta
Così vecchia che anziché fare le fusa, borbottava.
In quella casa tutto borbottava
La pentola sulla vecchia stufa
L'acqua nelle vecchie tubazioni
La pressione nei termosifoni
E ovviamente la siora padrona...
…Borbottava formule magiche
e qualche irripetibile maledizione
ma subito se le scordava
sicché il vecchio frigo
non diventò mai un forziere pieno d'oro
la vecchia gatta una solerte governante
piatti e lavello un acquario tropicale
e la vecchia stufa un forno ventilato
magari anche a vapore
con termometro sonda incorporato
(Ispirata ai borbottii del frigOreste, della gatta Punkie, di un amica mia e a Ondes pacifiantes, uno degli Enregistrements pirates di Philippe Delerm- Editions du Rocher)

Grazie di cuore a Alberto per i disegni. Non ti sarai già stufato, vero?
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Novello detto alpino:
- Salta i fossi, non i pasti -
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A presto?

12Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto:

Ecco, mi piazzo qui su uno sgabello, bicchiere di vino in mano, e vi guardo cucinare... no, di darvi una mano non se ne parla, questa sera... non voglio distrarmi dal piacere della vostra compagnia, con la musica che si mescola al ronron del frigo e della gatta... E' bello star con voi!
Complimenti ed auguri

10/12/05, 19:54  
Anonymous Anonimo ha detto:

lo sapevo,lo sapevo,che non ci saremmo persi di vista.....ciao cuochi di carta!
tilli
non so cosa è un blogger

11/12/05, 10:59  
Anonymous Anonimo ha detto:

Ma grazie a tutte.
Ps. ringrazio sentitamente per l'interessamento e la generosità ma sono costretto a declinare l'offerta di "unz unz unz", la mia religione me ne impedisce l'uso.

11/12/05, 12:50  
Anonymous Anonimo ha detto:

uela'zanzare!!!!!Indovinate un po'chi sono?
complimenti a tutti,siete gia'preferitati!!!!!
Adesso mi siedo qui buona buona e aspetto......baci e complimenti
s.

12/12/05, 09:43  
Anonymous Anonimo ha detto:

Un giorno scriverò un librone ( tipo Guerra e Pace ) dal titolo : Io ed il Computer, ovvero l'arte dello scatafascio !
Chissà se questo messaggio vi arriva, quello di lunedì mi sembra si sia perso nei meandri della Dora !
In tutti i casi: Auguroni.

Vittorio

14/12/05, 18:49  
Blogger Scribacchini ha detto:

Ok Vittorio, il messaggio, come vedi è arrivato e, in riferimento al tuo commento alla tua pizza:
No, non c'è nemmeno un filino di sciovinismo nella scelta del lardo (ehehehe).
Ciao, Remy

14/12/05, 22:33  
Anonymous Anonimo ha detto:

J'adore tes dessins!

19/01/06, 11:55  
Anonymous Anonimo ha detto:

Coucou Lilizen ! Ravis de ta visite.
Les dessins sont signés Alberto, le seul Scribacchino silencieux. Il préfère dessiner et nous laisser écrire. Biz. Kat

19/01/06, 13:35  
Anonymous Anonimo ha detto:

Patt, pliz, fai leggere il commento di Lilizen ad Alberto. Ero già fiera di lui prima ma ora DI PIU'! Bacio. Kat

19/01/06, 13:37  
Anonymous Anonimo ha detto:

Fatto! Non lo dice, ma è contento, eccome! Grazie Lilizen! :-)))

19/01/06, 20:02  
Blogger Monica Bedana ha detto:

Non vogliamo che il vecchio frigo diventi un forziere...se non fossero esistite le cibarie non ci saremmo mai incontrati!!!!

08/05/06, 20:12  
Anonymous Anonimo ha detto:

mi piace troppo il tuo blog, carina la "storia dala polenta"
ciao

28/09/06, 10:55  

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