30 ottobre 2008

Naturalmente Valle d'Aosta


Questo il titolo scelto dall'Ufficio Promozione Produzioni Agroalimentari dell'Assessorato Agricoltura della nostra Regione per presentare la serie di "eventi" proposti al Salone del Gusto 2008. Quando, qualche mese fa, ci hanno chiesto di partecipare ad un tipo di comunicazione più soft e intimista di quanto si usi di solito in un "Salone" abbiamo accettato con curiosità e parecchio timore. Kat ha qualche problema a stare in mezzo alla folla e Remy patisce il caldo. L'ideale per quel tipo di situazione!!!
Perché abbiamo accettato? Perché ci piacciono le scommesse e più ancora le produzioni agroalimentari valdostane e il territorio dal quale nascono.


In cosa consistevano gli eventi? Un'alternanza di pranzi e degustazioni guidate, a gruppi di 15 persone per poterle mettere a loro agio, informare e ascoltare, in un ambiente il più possibile protetto. Da qui la "nicchia" che ricreava l'effetto protettivo delle montagne.
Chi erano gli ospiti? Giornalisti, blogger, operatori del settore, torinesi o di passaggio a Torino per il salone, più qualche "testimone" della realtà valdostana a parlare di questa realtà dall'interno. Perché, senza offesa, il più bravo dei PR, se non è del luogo, potrà fare ben poco per "tradurre" un territorio di cui non conosce la lingua madre.


Il menù? Sapeste quanto abbiamo discusso nella breve fase di preparazione finale!
Partendo anche solo dalle quattro Dop valdostane (Fontina, Fromadzo, Lardo d'Arnad, Jambon de Bosses), ci si poteva già sbizzarrire parecchio. E invece ci siamo accorti di essere tutti d'accordo per proporre i sapori "in purezza". Remy vi ha già dato una prima idea ma non vi ha raccontato il prologo del pranzo e, secondo me, la vera trovata degli organizzatori stava proprio lì.


Non solo hanno raccolto, previa autorizzazione della forestale, i più diversi fiori presenti nell'erba di cui le nostre bovine si nutrono durante la stagione d'alpeggio nutrendo di profumi il loro latte, ma hanno fatto partire ogni giorno da una stalla dei dintorni di Aosta il latte appena munto da far annusare e assaggiare agli ospiti.


E mentre questi annusavano e già iniziavano a rilassarsi e sognare, Roberto raccontava. Non voglio svelarvi come e cosa, augurandovi di poter partecipare anche voi un giorno ad una degustazione accompagnata dai suoi appassionati racconti.
Come lo chef Antonio Salvatore prepari il Filetto di bovino adulto in crosta d'erbe che ha lasciato a bocca aperta tutti i commensali vi ha già detto Remy. Qualcuno l'ha anche mirabilmente fotografato... Io vorrei tornare alla Fontina proposta come antipasto (come era tradizione fino ad una quarantina di anni fa) e in quattro consistenze (un'idea decisamente seducente dello chef Agostino Buillas del Café Quinson di Morgex). Ovviamente più la Fontina è buona e più grande sarà il piacere.


Va consumata in quest'ordine :
-Fonduta (senza uovo per gustarne il sapore in assoluta purezza) servita in una scodellina ricavata da una mezza patata di montagna
- Spuma (la fonduta lasciata freddare quindi montata perché, come insegna Antonio "in cucina si vive benissimo anche senza sifone";-)
- Solida (a temperatura ambiente se questa non è troppo calda) da annusare e palpeggiare prima di addentarla
- Cialda (sottili fette di fontina tagliate con un copapasta tondo quindi infornate su carta forno senza lasciarle tostare troppo)


E qui mi fermo... decidete voi se devo continuare ;-)

Kat

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29 ottobre 2008

United Colours of Terra Madre al Salone del Gusto

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27 ottobre 2008

Salone del Gusto - Il rientro

Siamo rientrati a casa da poche ore (il tempo di leggere la posta, scaricare le foto e fare le copie e coccolare le gatte :-)
Il portatile sul quale sto scrivendo ora, Domenica e Lunedì ha rifiutato di accendersi (???). In realtà è qualche giorno che fa le bizze. Domani si torna a lavorare ai soliti ritmi (alla fine avremo fatto 12 giorni tirati senza riposi :-(
Però abbiamo scoperto molte cose e ne abbiamo imparate molte di più. C'è rimasta una voglia di raccontare e farvi vedere cosa abbiamo scoperto ma dobbiamo trovare il tempo e riordinare le idee e le immagini (1436 foto).
Remy






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26 ottobre 2008

Salone del gusto - 3° giorno

Sto scoprendo che chi paga il biglietto, a fronte delle sconfinate dimensioni dei diversi padiglioni del salone riesce (forse) a vedere tutto una volta sola. Se poi non ha l'accortezza di fare parecchie pause, rischia di gustarsene veramente solo una parte.


Gli espositori non potendosi muovere dai loro stand vedono ben poco.
Alla fine forse gli unici che girano veramente tanto (a parte i volontari di slow food) sono gli operatori dell'audiovisivo
Però mi sono accorto che l'obbiettivo ti isola completamente da quello che ti circonda. Sei talmente concentrato su soggetti, luci e inquadrature che non ti rendi nemmeno conto di dove sei.


Ieri, un espositore mi ha parlato ed io, riportato bruscamente alla realtà ho scoperto cosa mi stavo perdendo. Ho chiacchierato per un po' di risi e risotti con quel simpatico signore poi ho cominciato ad usare la macchina fotografica soltanto come alibi per guardarmi attorno e, si, malgrado la folla, il rumore, qualche odore di troppo e alcune cose discutibili di cui magari discuteremo in seguito, c'è davvero più di una ragione di passare di qui.


Sta anche nascendo una bella solidarietà, cameratismo tra persone che hanno al collo il pass (=sono lì per i più diversi lavori). A volte un sorriso, a volte una semplice occhiata, a volte un prezioso consiglio su come raggiungere il bagno più vicino, ma è una bella atmosfera. Forse il momento più bello è la mezz'ora prima che il Salone aprà al pubblico ;-) Gli espositori poi ti spiegano i loro prodotti in maniera informale e... comincia davvero a piacermi.

Remy

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25 ottobre 2008

Salone del Gusto - Gironzolando # 2

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24 ottobre 2008

Salone del Gusto - 2° Giorno

Oggi, entrando al salone che iniziamo a conoscere, ci rendiamo conto di non essere visitatori "normali" e il nostro modo di vedere le cose è diverso ma su questo aspetto torneremo in un secondo momento.

Oggi, entrando allo stand della Valle d'Aosta salutiamo Giorgio ed Enzo an tren de tzapoti le cornaille (che stanno scolpendo i giocattoli a forma di mucca). Qualche minuto più tardi Kat sfoderando tutto il suo inglese aveva già venduto una piccolissima mucca ad una piccolissima signora giapponese.


Oggi, cominciamo a svelarvi cosa fa Kat al laboratorio della montagna della nostra regione al quale possiamo invitarvi solo virtualmente perchè le prenotazioni sono chiuse.
Giornalisti ed addetti ai lavori incontrano alcuni testimoni della realtà valdostana, non solo agroalimentare e si confrontano, pungolati da Kat, sulla comunicazione in fatto di prodotti tipici.


Per alleviare il loro duro lavoro i tre giovani somellier (Lorenzo, Cristina e Luigi) hanno proposto:

-Blanc Fripon (un metodo Charmat composto da 65% di Prié blanc e 35% Muller Thurgau) in accompagnamento a 4 modi di presentare la Fontina.


- Metodo Classico4487 (100% Pinot noir vinificato in bianco) con Jambon de Bosses e mela Renetta-


-Cornalin (Autoctono a bacca rossa in purezza) abbinato a Lardo di Arnad castagne al miele e beurro de crama (burro di panna)-


-Enfer d'Arvier (80% Petit rouge 20% uvaggi a bacca rossa) in compagnia della Seupetta de Cogne.


-Fumin (autoctono a bacca rossa) insieme ad un filetto in crosta di erbe aromatiche.


-Chambave Moscato Passito Prieuré (il nome dice tutto) con la fiocca al profumo di génépy (la fiocca è la panna montata).


Valentina e Donatella, due stagiste della Ecole Hotelière hanno assistito lo chef Antonio Salvatore al quale Remy ha carpito la ricetta dello stratosferico filetto.


Rosolare il filetto in forno a 220° assieme a cipolla, sedano e carota che serviranno per il fondo con il quale si farà una riduzione di vino rosso (Fumin) addensato con un roux leggero che formerà la salsa. Ricoprire il filetto con le erbe aromatiche e rimetterlo in forno fino a... con 36 anni di mestiere si capisce quando è cotto premendolo con le dita :-)

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23 ottobre 2008

Salone del Gusto - Primo Approccio


Riuscite ad immaginare due mezzi montanari, solitamente immersi nella quiete bucolica del loro villaggio in mezzo ai meli, alle prese con il traffico e gli inevitabili disagi dei lavori di ampliamento della metropolitana di Torino?
Lo ammettiamo, al Lingotto-sede del salone del Gusto (23-27 Ottobre)- siamo arrivati già belli stanchi.
Quando, alle 11 in punto, si aprono i cancelli, noi siamo ancora in coda per ritirare gli accrediti e quindi arriviamo al cancello accompagnati da mooolte scolaresche.


I più piccoli, ovviamente sono da mangiare e ci fanno tornare il sorriso ma per noi lo choc culturale è innegabile.
Luci, rumori, brusio, i primi imbonitori che già hanno iniziato il loro show... Mentre all'Oval, si inaugura Terra Madre, nel padiglione che dobbiamo raggiungere noi c'è già una folla di persone al lavoro per carpire l'attenzione di una folla di visitatori.

Remy si nasconde dietro alla macchina fotografica e spara su tutto mentre Kat si concentra sul compito che l'attende.


Per cinque giorni, alcune ore al giorno saremo qui:


Oggi a guardia dell'ingresso del padiglione della valle d'Aosta, c'era Dario con le sue cornaille (il primo giocattolo dei bambini valdostani nei secoli).



Kat e Remy

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Salone del Gusto -Gironzolando # 1

Nel tempo libero siamo andati a curiosare un po' in giro.






Naturalmente non c'era solo questo e...
segue...

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