31 agosto 2006

31 agosto = Blog Day




Su invito degli organizzatori del Blog day, oggi 31 agosto, nel mondo intero ci saranno blogger che segnaleranno nei loro post 5 nuovi blog, preferibilmente differenti dalla loro cultura, dal loro punto di vista e dalle loro attitudini, celebrando così la scoperta di nuove persone e nuovi blogger.

Le scelte degli Scribacchini sono:

Four bees . Da Budapest. Così misteriosa che non c'è modo ne di scriverle ne di lasciarle un commento. Credo sia femmina. Al momento l'Est europeo è per me il massimo dell'esotismo, non ci capisco proprio nulla e tenterò di avvicinarmi attraverso quello che ne dicono i blogger che da lì scrivono.
Li rintraccerete facilmente, assieme a danesi che scrivono dalla Jamaica, francesi che raccontano la loro Scozia e filippini che descrivono la loro Germania, grazie al sito Expat.blog , scoperto grazie alla solita preziosissima Elvira.
Il Blog Day l'abbiamo invece scoperto grazie alla solita preziosissima Melissa, deliziosa Cookingdiva panamense.
Kat l'expat

Non chiedetemi perché mi piace, non chiedetemi di cosa tratta: aborro le etichette e mai mi sognerei di appiccicarne a qualcuno. Semplicemente, leggere AdAltaVoce, mi procura sensazioni piacevoli, come pure SilenziosaMente, dove sussurra la poesia.
Da Carla trovo l'attualità. E mi garba come la presenta.
Patt

Objectif Plume . Il blog di Ricardo all'interno di un sito fotografico che condivide con Nadine. Due belgi francofoni che parlano lui di thé, lei di piante medicinali.
Remy

P.S. Non riuscendo a trovare di meglio, per avvisare gli organizzatori della nostra partecipazione abbiamo usato questo indirizzo. Se qualcuno ha trovato altre strade ...

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Scribacchini's choice is :

Four bees, from Budapest, discovered on expat.blog discovered thanks to Elvira. We knew about Blogday thanks to Melissa.

AdAltaVoce, Silenziosamente and Ventidasinistra, 3 italian speaking blogs, the first two more poetic, the third presenting in a very personal way everyday news.

French speaking Objectif plume, from Belgium. Photographs, tea and ealing plants

Happy Blog Day all over the world!

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Muffin per il Blog Day


Quella dei muffin non è una moda
sennò sarebbero già passati di moda
Quelli scelti per festeggiare questo giorno di visite incrociate tra blog del mondo intero sono i miei preferiti in assoluto. Ma li ho scelti soprattutto perché, a mio parere sono quanto di più gustoso potesse produrre l'incontro tra orizzonti e gastronomie diverse.
C'è molto mediterraneo e altrettanta cultura anglosassone in questa ricetta sfornata da una giovane cuoca di talento venuta... dall'est. Si chiama Ilona Chovancova. In francese ha pubblicato diverse raccolte presso Marabout, ora reperibili in italiano.
La ricetta è nata come cake salato. Si presta molto bene ad essere tagliato a cubotti per un aperitivo o un buffet. Saranno molto più morbidi dei mini muffin che spesso vengono cotti troppo. A casa nostra si chiamano Muffins mediterranei.

Ingredienti per 4 - 6 porzioni
ovvero per 12 muffin medi
oppure un cake di 24 x 12 (indicativamente)
· 180 grammi di farina
· 1 bustina di lievito istantaneo per torte salate
· 3 uova
· 10 cl di olio e.v.o
· 10 cl di latte
· 100 grammi di pomodori secchi
. 50 grammi di capperi (meglio se piccolini)
· 4 cucchiai di basilico spezzettato
· 4 cucchiai di parmigiano o (meglio) pecorino
· burro per lo stampo

Io uso pomodori secchi sfusi. Li devo quindi dissalare mettendoli a bagno in acqua tiepida cambiandola 3 o 4 volte. Così si ammorbidiscono anche un po'. Li sgocciolo, li asciugo in carta cucina (lo stesso farete con pomodori sott'olio se avete solo quelli) quindi li taglio a filettini poi a pezzetti. Sciacquo, sgocciolo e asciugo anche i capperi. Sbatto le uova col latte e l'olio. Aggiungo il formaggio, la farina setacciata col lievito e per finire pomodori, capperi e basilico. Non serve salare. Anzi, è assolutamente necessario dissalare con cura i pomodori. Verso nello stampo unto. Forno 180 gradi per 15 -20 minuti, secondo dimensioni. 50 minuti per il formato cake.
Caldi non mi piaciono, freddi mi fanno 'mpazzì.
Kat con la partecipazione veramente straordinaria dei pomodori secchi di Mip.

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30 agosto 2006

Nioula non lo deve sapere


Domenica non solo l'abbiamo lasciata sola ma abbiamo anche coccolato Nouchka...
E, se ne abbiamo l'occasione, lo rifaremo!
Kat e Remy

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Reportage dal forno

n. 1 - Grisù ha colpito ancora ma non demorde!

n. 2 - Ora è decisamente meglio: bruttina da vedere, ma buonabuonabuona.
La ricetta della Torta di prugne, anzi di àmoi, è quella di Fiordizucca, quindi se volete vedere qual è il risultato da ottenere, passate da lei! :)
Grazie, Fiore!
Grazie Berso, per aver ben consigliato una non-cuoca imbranatissima!
Patt-Grisù

n. 3 - Il mistero del forno assassino.

Qualcuno mi sa spiegare come può un forno, che peraltro fino al giorno prima sembrava esausto, prendere di mira un unico biscotto, per di più in centro alla teglia? Mah...
Grisù non c'entra. Il forno era sul balcone ad Aosta e lei a Belluno.
Kat

P.S. Si Canny, sono i tuoi biscotti (e ribadisco tuoi ;-) anche se li ha mangiati l'ogb.

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29 agosto 2006

Cake Prosciutto e Fichi


Elvira mi ha fatto tornare in mente questa deliziosa ricetta da sempre sognata e mai realizzata.
Perché? Perché (se e) quando i fichi si decidono a maturare qui all'estremo nord noi di solito siamo al mare e con quelli comprati, cosparsi di pesticidi e antimicotici quasi quanto le fragole, mica mi fido. Ma se avete un fico, o un produttore amico di cui ci si può fidare quando dice che la buccia si può mangiare ... Oppure sbucciateli, ecco.
Per il prosciutto, andrà benissimo un gambetto trovato al supermercato.
Elvira consiglia di gustarlo tiepido o freddo con un'insalata verde.

Ingredienti per 4-6 personne
- 3 uova
- 10 cl d'olio evo
- 10 cl di latte
- 180 g di farina 00
- un bustina di lievito istantaneo per torte salate (senza vanillina)
(- 100 g di pecorino grattugiato)
- 200 g di fichi freschi, viola o verdi non importa purchè siano dolci
- 100 g di prosciutto crudo tagliato a scaglie
- sale e pepe
- olio e carta forno per la teglia se non usate quelle in silicone

Accendete il forno su 180º. Ungete una forma da cake e foderate di carta forno. Ungete anche quella. Mettete da parte.
Tagliate il prosciutto a scagliette e i fichi a pezzetti. Mettete da parte.
Sbattete le uova col latte, unite l'olio quindi la farina setacciata assieme al lievito, (il formaggio) un pizzico di sale (poco poco, è già salato il prosciutto e ancor più il formaggio se decidete di metterlo) e pepe fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. Ora aggiungete prosciutto e fichi e mescolate delicatamente. Versate nella teglia. Infornate per 50 minuti a 180°. Verificate la cottura con uno stuzzicadenti. Lasciate intiepidire un po' prima di sformare e fare raffreddare su una griglia.
Kat

P.S. Come la preparazione base dei muffins al pesto, anche questa proviene dal delizioso libretto Quiches, cakes et compagnie (Marabout) ora edito anche da Bibliotheca culinaria.

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Mancano 2 giorni al Blog day

Anzi, per qualcuno uno solo, secondo il fuso orario!

Pronti?

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28 agosto 2006

A.A.A. - Titolo cercasi!


Cari amici, accendete la fantasia:

Maestrasimona, nonchè Signora D'Artificio,

ha bisogno di aiuto!

Leggete qui e sfornate tante luminose idee!

Grazie a tutti!

Gli Scribacchini

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Barchette di Melanzane

Sì, effettivamente così come le vedete non hanno proprio l'aria di barchette...
per contro, però, una dieta a base di queste garantisce un bel "salvagente naturale" intorno ai fianchi :o)


D'altro canto la mia mamma (che me le ha insegnate) è emiliana, la parola light per lei tutt'al più significa luce.
Per 5 o 6 melanzane medie occorrono più o meno:
300 gr. di salsiccia, 100 gr. di parmigiano, 2 uova intere, la mollica di due panini (bagnata nel latte e poi strizzata) e un po' di prezzemolo tritato.
Ho diviso in due le melanzane e le ho fatte sbianchire per 5 minuti in acqua bollente salata e acidulata.Poi le ho raccolte e le ho messe a faccia in giù su uno strofinaccio a perder bene l'acqua.
Appena tiepide le ho scavate con un cucchiaio, e qui ho fatto l'errore fatale:
avrei dovuto lasciare attaccata alla buccia tanta polpa quanto basta a mantenere alle mezze-melanzane la loro dignità di barchette...
ma c'erano un po' troppi semi, quindi le ho scavate più del dovuto e sono rimaste più simili a canotti sgonfi.
Comunque: a questo punto ho mescolato la polpa di melanzane alla salsiccia sgranata e a tutti gli altri ingredienti per fare un ripieno grossolano, ma abbastanza omogeneo (non ho aggiunto sale perché la salsiccia era piuttosto saporita).
Ho riempito le barchette e le ho spolverate di pangrattato e origano. Qualche goccia d'olio e via in forno per una mezz'oretta.
Erano buone! La prossima volta le faccio anche carine, promesso!
Marì

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27 agosto 2006

Mille auguri alla Cannella


Sorpresa! Così impari a non essere raggiungibile il giorno giusto!
Sarà piccolo l'asinello o gigantesco il ramequin? Canny cara, prima o poi lo saprai. Magari prima, o forse poi.
Per questo tuo Non Compleanno Onomasticoso Tutto da Masticare ci siamo lanciati in un doppio esperimento, Gelato alla cannella e Speculoos, ovvero antichi biscotti belgi allo zucchero bruno e cannella. Tanta cannella.

Iniziamo dal Gelato così non si scioglie?
Si potrebbe ovviamente fare con una bella crema all'uovo da 6 uova. Però si può fare, e viene buono buono, semplicemente così ...

Ingredienti :
400 ml di latte intero
200 ml di panna liquida
150 g di zucchero scuro (Dulcita)
mezzo bastoncino di cannella (quelli lunghi 3 dita)
mezza stecca di vaniglia
1 cucchiaio di cannella in polvere

Versa il latte in una pentola, aggiungi i pezzi di cannella e di vaniglia (aperta in due per liberare i semini) e fallo sobbollire, sorvegliandolo, per 5 minuti poi aggiungi lo zucchero e la cannella in polvere, mescola un po' e lascia lì a raffreddare con le spezie in infusione. Quindi filtra e metti in frigo. Quando è bello freddo aggiungi la panna, frusta per amalgamare bene il tutto e versa nella gelatiera. Oppure in un contenitore di metallo che infili in congelatore. Basterà ricordarsi di sbattere ogni tanto la crema con una forchetta per impedirle di rapprendersi in grossi cristalli.
Slurp!

Gli Speculoos cuociono in 5 minuti ma sono migliori se l'impasto ha soggiornato una notte, meglio ancora 24 ore, in frigo.

Ingredienti per una cinquantina di biscotti:
200 g di burro freddo
250 g di zucchero scuro
1 grosso uovo
300 g di farina 00
1 cucchiaino di bicarbonato
2 cucchiaini rasi di cannella in polvere
1 punta di cucchiaino di spezie miste
(io uso La Saporita ovvero coriandolo, cannella, carvi, garofano, noce moscata e anice stellato)
1 punta di cucchiaino di zenzero in polvere
1 pizzico di sale
Carta forno

Setaccia la farina con il bicarbonato, le spezie e il pizzico di sale quindi aggiungi lo zucchero e mescola bene oppure metti il tutto nell'impastatrice e fai mescolare a lei a velocità lenta. Aggiungi quindi l'uovo sbattuto e il burro freddo a tocchetti.
Impasta con cura. Metti quindi l'impasto sulla carta forno e, aiutandoti con quella, fanne un salame, anzi due, saranno più facili da gestire. Il diametro ideale è di 3 cm. Perché? Perché in cottura cresce molto. E ben vengano i pensieri lussuriosi!
Dimenticateli in frigo per almeno 2 ore, meglio 24.
Quando li vorrai cuocere accendi il forno su 150°. Mi raccomando, non di più.
Taglia i salami a fette sottili che metterai, ben distanziate, su teglie antiaderenti o su carta forno. Inforna per 5 minuti o poco più se non fossero dorati ma non distrarti, bruciano in un batter d'occhio. Conviene riporre in frigo l'impasto che aspetta di essere tagliato e infornato.
Da caldi questi biscotti sono friabilissimi. Lasciali raffreddare un attimo sulla teglia. Poi trasferiscili su una griglia.
Scrunch!

Mille auguri, Cannella bella!
Gli Scribacchini


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26 agosto 2006

Nostalgia

Gia', facile - direte voi - riadattarsi alla vita di tutti i giorni.

Certo si puo'- a fatica - ritornare a lavorare, si puo' rinunciare al mare, si puo' persino cercare di immaginare che il profumo di finocchietto e liquirizia soppianti all'improvviso questa delicata di mistura di smog padano e profumo di porcilaia... ma come si fa a imparare all'improvviso a sopravvivere senza pesce fresco?

E la cosa piu' difficile, dopo avere assaggiato cose come calamari VERI, passati alla griglia senza nemmeno averli puliti. E, come se non bastasse, dopo averli pagati ad un prezzo umano... :(

No, non si puo'. E allora si cerca di combatterla come si puo', la nostalgia. Con degli spaghetti alle cozze, per esempio. Non e' la stessa cosa, certo, ma chiudendo gli occhi ci si puo' illudere che lo sia.
Gen

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Manca poco al BlogDay2006

31 Agosto 2006 Blog Day









Se volete sapere cos'è guardate qui oppure qui

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25 agosto 2006

Cornette in salsa


"In salsa" si fanno i bìgoi, ma anche le tegoline. E soprattutto le cornette, che coi bìgoi qualche affinità (se non altro la lunghezza) ce l'hanno! ;-)

Gli ingredienti sono semplici:
cornette (o altri fagiolini, se proprio quelle non le avete)
acciughe sotto sale
cipolla bianca
olio e.v.o.
sale

Lessate al dente le tegoline, meglio ancora se le fate al vapore. (Ocio che le cornette cuociono alla svelta!)
Nel frattempo affettate sottile un bel po' di cipolla e fatela appassire nell'olio. Lavate bene le acciughe per togliere il sale e sminuzzatele nella padella con la cipolla. Fate andare mescolando continuamente finchè non saranno sfatte le acciughe e bella scuretta la cipolla. Versate sulle cornette ben sgocciolate e ... gnam!

Patt con la collaborazione dell'OrtoNando (per la materia prima) e del Silenzioso (per la preparazione e la foto)

E il pensiero va a un'amica trevisana, che tra un pampers e un biberon ogni tanto passa a trovarci. :-)

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Tegoline, alias tegoine, alias fagiolini

Dalla pianta...

...alla cucina.

Tegoline, anzi: cornette, per la precisione! Come si fanno? Date un'occhiata qui sopra.

L'OrtoNando

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24 agosto 2006

Dal Sud, dal Sud!!!

Ebbene si', tornai pure io.

E mancano ancora 10 mesi, 29 giorni e 24 minuti alla prossima partenza!!! :(














Ben trovati a tutti!
---
gen

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Red vs Misty Weather


Il sole della Valle d'Aosta non sarà mai quello della Puglia ma speriamo che sappia scacciare lo stesso un po' di grigio da davanti agli occhi di Fiore, Gab, Zora and friends.

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Gelosia al formaggio di capra e albicocche secche

Come promesso, ecco, dal menù di compleanno di Remy...
un abbinamento già proposto nei Capricot muffins qui interpretato in modo più delicato e, vista l'occasione, vestito a festa.
Chi non ama il formaggio di capra o, meno ancora, l' abbinamento dolce salato, opterà per altri latticini morbidi eliminando però la panna.
Confortata dall'esempio di Mercotte , mi sono lanciata nella preparazione della mia prima pasta sfoglia, scoprendo che chi la definisce facile dice il vero, così come chi asserisce che è più difficile che venga bene una "banale" brisée.
Ho anche usato per la prima volta - e con mucho gusto - il tagliapasta donatomi da Mariber per il mio compleanno. Bellissimo giochino, grazie ancora Stelassa.

Per 4 persone
100 gr di pasta sfoglia (casalinga, ovviamente! ;-) *
100 gr di caprino fresco saporito ma non troppo salato
(1 cucchiaio di panna liquida)
2 cucchiai di miele
6-8 albicocche secche morbide

La pasta vi sembrerà poca e in effetti molta non è. Questo dessert è piuttosto ricco, con una pasta più spessa temo che lo diventi troppo.
Prima preparo il ripieno schiacciando il caprino col miele e ammorbidendolo se necessario con poca panna. Incorporo le albicocche secche (quelle bio, scure, brutte ma buonissime e morbide) tagliate a pezzetti e ne faccio uno rettangolo spesso un centimetro pigiandolo tra due strati di carta forno. Divido la pasta sfoglia in due e, su un piano infarinato, la stendo sottilissima (mezzo cm) in due rettangoli. Piazzo il ripieno sul primo rettangolo lasciando un cm abbondante di pasta tutto attorno. Copro col secondo rettangolo, inciso a mano o con l'apposito tagliapasta, ritaglio il contorno con la rotella tagliapasta da ravioli, (salto la spennellata d'ordinanza con uovo o latte che serve a far dorare la pasta perché non piace molto a nessuno dei due) e inforno per 25 -30 minuti a 180°.
Si gusta tiepido o freddo.
Kat

* seguiranno altre ricette giacché il resto della pasta, suddivisa in panetti, langue in congelatore.
Fare la pasta sfoglia è facile davvero ma richiede tempo, solo 5 minuti per volta ma, di tappa in tappa, passano diverse ore quindi conviene farne di più, anche perché un impasto grande è molto più facile ma manipolare di uno mini.

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23 agosto 2006

Pesche Zabaione e Amaretti

L'amica Paola dei Gatti dice di non saper cucinare.
Se lo dice lei, dobbiamo crederle, ma ... leggete un po' cosa ha combinato l'altro giorno! :)


Per una teglia ho usato 6 pesche spaccarelle e le ho scavate un po’.
Prima di iniziare le operazioni ho sbriciolato gli amaretti (una quindicina per 6 pesche, ma dipende dalle dimensioni) e li ho messi a mollo nel brandy (meglio cognac, ma io avevo quello, ottimo anche il curaçao).
Poi si prepara uno zabaione di 12 uova (4-5 cucchiai di zucchero e, per ogni uovo, l’equivalente di un guscio pieno di marsala).
Si imburra la teglia, si dispongono le pesche, si strizzano gli amaretti (volendo, al ripieno si possono aggiungere i ritagli di pesca, ma, secondo me, rimane troppo molle), il liquore recuperato si mette nella teglia, per formare il sugo.
Si impastano gli amaretti con metà dello zabaione e si riempiono le pesche, poi, con lo zabaione rimasto, si coprono le pesche una per una (volendo si decora con uvetta messa a mollo nel marsala) e si inforna per 20-25 minuti, finché si forma la crosticina.
Togliendole dalla teglia, si recupera il sugo sul fondo e lo si sparge sulle pesche: sono buone calde, tiepide e fredde, a seconda dei gusti personali!
Le mangiano volentieri anche cani e gatti! ;)
Paola

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22 agosto 2006

Maria Teresa Perdonami

Maria Teresa è giovane, bionda, simpatica e preparata. Ha un'unica disgrazia, è ... il medico di Remy. Da quando lei l'ha messo a dieta, ogni volta che cede ad un cibo sconsigliato, lui alza gli occhi al cielo, giunge le mani e lancia un "Maria Teresa Perdonami". Quasi le avesse cambiato il cognome!!!
Tra i cibi banditi, diciamo caldamente sconsigliati, (e mooooolto amati) il formaggio.
Sicché quando si tratta di festeggiare il compleanno dell'OGB, vediamo di mettere in tavola quello che più gli piace cercando però di limitare un po' di danni.
E allora... formaggio di capra! Molto sapore e meno colesterolo. Da qualche anno alcuni giovani produttori valdostani offrono ottimi prodotti che, capiti quel che capiti resteranno di nicchia, come i nostri vini. Lo spazio a disposizione e la stagione di produzione non sono ampliabili.
Tutte le ricette di questo menù sono interpretabili con formaggi e latticini vaccini ma, se non soffrite di una spiccata antipatia per i formaggi caprini, sarebbe un peccato.

Menù di compleanno un po' ligure, un po' siculo, un po' sardo innaffiato però con un vino che più valdostano non si può...


Panzerotti di ricotta di capra e mentuccia con salsa di noci
Trio di formaggi di capra (Cilindretto Fresco e Crottin Les Ecureuils, Toma grigia della Centrale del Latte di Aosta) con Caponata
Uomo focaccia (finito a pezzi nel cesto del pane)
Gelosia di sfoglia al formaggio di capra, miele e albicocche secche
Nei bicchieri, Premetta dell'Institut Agricole Régional, un rosso "pallido" dal sapore antico, come il vitigno quasi estinto dal quale nasce, e decisamente affascinante.


Prima di passare alle ricette, il perché dell'ordine delle portate. In questo caso la caponata, che -secondo noi- si sposa meglio con i formaggi che non le confetture che vanno tanto di moda, ha sapori troppo spiccati e complessi per fare da antipasto. Ammazzerebbe i panzerotti.
E' quindi diventata il contorno del secondo. O formaggio o carne. Formaggio, ovviamente! Anche nel dessert.



Kat e Remy

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Panzerotti capra e mentuccia


Le dosi indicate corrispondono a tre dozzine di panzerotti.
Chi non ama la menta o non se la sente di osare potrebbe gradire invece l'erba cipollina. In tal caso però è meglio non metterne nella salsa.
La ricetta è ovviamente interpretabile con formaggi e latticini vaccini.

Pasta fresca a velo fatta con :
un uovo
120 gr di farina (noi usiamo metà 00, metà semola di grano duro)
un cucchiaino d'olio evo
due cucchiaini d'acqua

Ripieno :
ricotta (di capra) 200 gr
toma di capra grattugiata 50 gr
mentuccia (una ventina di foglioline)
un uovo
una grossa noce di burro
mezzo spicchio d'aglio

Salsa:
6-8 noci
toma di capra grattugiata, altri 50 grammi
erba cipollina
olio evo
mezzo spicchio d'aglio
una punta di cucchiaino di miele (di castagno)
due o tre cucchiai d'acqua di cottura della pasta

Mentre la pasta riposava in frigo, Remy leggeva i vostri auguri. Intanto ho preparato il ripieno e la base della salsa.
L'aglio pestato ha raggiunto in padella il burro caldo. Non l'ho però lasciato imbiondire.
Prima di aggiungere la ricotta, l'ho eliminato. Ho fatto insaporire un attimo la ricotta schiacciandola con un forchettone di legno. Era stupenda. Cotta sul fuoco a legna, aveva un lievissimo sentore di fumo. Ho spento il gas e incorporato la toma grattugiata. Mentre il composto intiepidiva, ho tritato finissima la mentuccia e l'ho aggiunta, una punta di cucchiaino per volta, girando bene e assaggiando man mano. Cuocendo, l'aroma verrà potenziato quindi bisogna avere la mano leggera sennò da buonissima diventa fastidiosa. E' l'unica incognita di questa ricetta.
Ho aggiustato di sale, incorporato l'uovo sbattuto e messo in frigo a riposare.
L'altro mezzo spicchio d'aglio è stato usato per sfregare la ciotola dove ho versato il trito di noci e erba cipollina, il formaggio e l'olio e infine un po' di sale ma dipende molto dal formaggio. Mescolando con cura ho ottenuto un composto grigetto piuttosto denso che ho riposto anche lui in frigo. All'ultimo, quando i panzerotti sono quasi pronti da scolare, diluendolo un pò e emulsionandolo con acqua di cottura, questo "pesto" di noci diventa una salsa beige molto cremosa, senza che sia necessario aggiungervi panna. Si può, qualcuno lo fa persino in Liguria, ma è un peccato, davvero un gran peccato.

Remy ha poi tirato la sfoglia che man mano ho farcito e ritagliato. Cotti i panzerotti al dente, li abbiamo spadellati un minuto nella salsa. Proprio solo un minuto. Anche questo "pesto", come quello di pinoli e basilico, non deve cuocere ma solo scaldarsi.

Per il dessert appuntamento entro fine settimana ;-)
Kat

ps: La terza dozzina di panzerotti è in congelatore.

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21 agosto 2006

La Tortigiana


Un po' Tortiera, un po' Parmigiana. Unisce ingredienti dell'una e dell'altra con un risultato a mio avviso molto gustoso.
Ingredienti:
Melanzane freschissime
Pomodoro maturo
Basilico fresco
Mozzarella di bufala
Pane raffermo (ma non troppo, diciamo del giorno prima)
Pangrattato
Formaggio grana
Formaggio Asiago vecchio
Sale
Olio e.v.o.
Aglio, se piace, uno spicchio piccolo
Preparazione:
Affettate la mozzarella e mettetela a scolare in un colapasta.
Affettate le melanzane, diciamo un mezzo centimetro abbondante di spessore, e grigliatele (non serve salarle).
Sbriciolate il pane in una ciotola, unite il pomodoro spellato e cubettato e salato un pochino, il basilico tagliuzzato fine, mezzo spicchio d'aglio tritato finemente, il grana grattugiato e l'Asiago tagliato sottile e sbriciolato. Mescolate bene il tutto.
Ungete una teglia da forno, che avrete eventualmente strofinato con il mezzo spicchio d'aglio avanzato prima, e iniziate a formare gli strati in quest'ordine: melanzane, composto di pane, mozzarella, pizzico di sale sparso. Ripetete la sequenza tre volte.
Per finire, stendete sopra l'ultimo strato di mozzarella una bella copertina uniforme fatta da metà pangrattato e metà grana grattugiato.
Un generoso giro d'olio e via in forno, non ventilato, preriscaldato a 180°, per 20 minuti coperto con carta forno, poi 10 minuti scoperto e infine un po' di grill per la gratinatura.
A me è piaciuta calda, appena uscita dal forno, con tutti i formaggi belli filanti, ma devo dire che anche fredda non è niente male!
Se volete far scorta per l'inverno, sappiate che è tranquillamente congelabile.
Patt
Aggiornamento: viene benissimo anche sostituendo le zucchine alle melanzane!

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20 agosto 2006

Happy Birthday, Miss Muffin !

Cara Terry
Chissà se esistono muffins che non hai mai cucinato o addentato o incontrato? Ci sembra difficile, però abbiamo voluto provarci. Con un bricciolo di malizia, forse. Va detto che abbiamo in dispensa, perché tradizionale della zona d'origine di Kat, un ingrediente difficilmente reperibile se non in Francia, le pralines roses, ovvero mandorle caramellate ricoperte di glassa rosa. Ma proprio rosa rosa! Volendo, si possono fare in casa, ma è un bel delirio. Se ne vuoi un po' come pensierino di compleanno, di quelle industriali, eh... fai un fischio appena torni sul continente.


Muffins rosa (con formaggio cremoso e pralines roses)
ispirati ad una ricetta di Lilizen

-120 ml di latte (vaccino o alternativo)
-120 ml d'olio evo, se piace, oppure di riso, più neutro
(- un cucchiaio di acqua di rose)
-1 bustina di lievito vanigliato
-200 g di farina zero o integrale fine
-2 uova
-70 g di zucchero
- 2 bei cucchiai di Philadelphia o affini
- 12 pralines roses grossolanamente pestate

Accendi il forno su 180-200° (secondo l'indole del forno).
In un robot mescola a velocità lenta il latte, l'olio e l'acqua di rose quindi le uova, il formaggio cremoso e lo zucchero. Aggiungi ora il lievito e per finire la farina. Le pralines si tuffano nell'impasto per ultime senza insistere a mixare. Distribuisci nei pirottini infilati negli appositi stampi e inforna per 15-20 minuti(secondo la taglia dei muffins). Lascia raffreddare su una griglia. Addenta una volta tiepidi.

Buon compleanno Terry. Mille auguri, primo fra tutti La vie en rose, e baci baci.
Gli Scribacchini

ps: buttanto un occhio qui, ovvero da Mercotte, potete vedere cosa fanno con le pralines roses quelle veramente brave ;-)

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19 agosto 2006

Quaqua!


Sabato? Tocca lavarsi...

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Reportage dall'orto - l'acchiappafragole


Sapete già tutto su come funziona, vero?

L'OrtoNando

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18 agosto 2006

A gentile richiesta

No no, non sono muffins al pesto. Ovvero si, ma non ditelo a Mariber che mal sopporta "l'uso improprio" della salsa ligure per eccellenza.
All'origine, c'è una ricetta scovata in un delizioso libretto, Quiches, cakes et compagnie delle edizioni Marabout ora pubblicato anche da Bibliotheca culinaria, un po' allegerita e distribuita nelle tanto amate scodelline.
Accompagnano bene un'insalata di pomodori e tutte le verdure mediterranee. Sono buoni sia tiepidi che freddi. Caldi un po' meno, a mio avviso.
In vista di un pic nic, sopportano di essere preparati la sera prima. Basta avvolgerli in carta frigo o alluminio appena sono ben freddi. La versione cake, tagliata a cubotti, fa la sua figura come antipasto/aperitivo. Meglio ancora la versione mini muffins, come quelli che Mercotte propone nei cucchiai cinesi da zuppa.

Ingredienti per 12 -18 o 30 muffins (secondo dimensioni) o uno stampo da cake
(Dosi facilmente divisibili per 3. Con un uovo si ottengono 6 muffins medi).
· 180 grammi di farina
· 1 bustina di lievito per torte salate (istantaneo ma senza vanillina)
· 3 uova
· 1 dl di latte
· 100 grammi di pinoli (magari leggermente tostati)
· circa 150 grammi di pesto - fatto in casa in modo da verificare che contenga 1 dl d'olio e.v.o

Preparo il pesto mixando assieme basilico, pochi pinoli e 30-40 gr di pecorino o misto parmigiano/pecorino con 1 dl di olio evo.
Accendo il forno su 180°. Sbatto le uova con il latte. Aggiungo farina e lievito setacciati assieme, quindi il pesto e i pinoli interi.Verifico che il pesto basti a salare sennò aggiusto di sale oppure (meglio) aggiungo ancora un po' di pecorino grattugiato e, volendo, un po' di pepe. Verso negli stampi, imburrati e infarinati se non uso quelli di silicone o i pirottini .
Forno già caldo, per 25-30 minuti. (10-15 per i mini muffins - 50 minuti per il formato cake)
Lascio raffreddare un attimo nello stampo prima di sformare su una griglia.

Kat

P.S.: volendo ottenere muffins variegati, basta preparare il pesto con solo metà dell'olio e del formaggio, incorporare l'altra metà di olio e formaggio all'impasto e aggiungere il pesto all'ultimo, senza incorporarlo, solo "stracciandolo" velocemente con la forchetta.

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Reportage dall'orto - peperoni




L'OrtoNando

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17 agosto 2006

Gironzolando oltralpe e oltre ...

ho assaggiato qui e là cose deliziose che vorrei condividere con voi.
Se non siete francofoni o non abbastanza e qualcosa vi attira nei blogs d' oltralpe, fate un fischio, appena ho tempo traduco volentieri, magari solo l'essenziale ma volentieri. Faccio spesso lo stesso in senso inverso ;-)











foto Mercotte

Brioche svizzere alle mandorle di Sandra
Un AperiCena come solo Mercotte...
Proprio grazie a questo post di Mercotte, ho scoperto un delizioso blog nato da poco ma già bello cresciuto, Autres délices.

Eppoi è ora di iniziare a parlare del Blog Day - Il 31 agosto si avvicina!
Kat

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A quelli di plastica non mancano i petali

Quando finalmente siamo riusciti a cogliere un girasole nell'orto, lo avevano già assaggiato gli uccellini.
Le coccole di rose (inselvatichite, porelle) sporgevano dalla rete di un giardino abbandonato. Le tenevo d'occhio da un po', aspettando il girasole. Oggi ho preso le cesoie e provato a realizzare un vecchio sogno. Questo è un abbinamento che ci è rimasto impresso anni fa. L'abbiamo visto, in versione XXL (girasoli alti un buon metro e ottanta e lunghi rami sottili di rosa canina che gli svettavano intorno) in cima ad una scala monumentale in un castello della Loira, non so più quale ma ricordo che lì aveva sede la scuola di composizione floreale che prepara gli addetti alla decorazione dei castelli e luoghi pubblici francesi. Anziché lo scalone abbiamo ammirato i fiori per diversi minuti. Sono contenta e.... chi se ne importa dei petali mancanti!
Kat

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16 agosto 2006

Melanzane? La scelta di Nelly


Né fritte né grigliate ma - dopo lo spurgo d'ordinanza col sale, un bel risciacquo e un'asciugata- "ammorbidite" e leggermente asciugate in forno caldo (180-200°) su teglia asciutta per 9-12 minuti secondo lo spessore delle fette (idealmente 1 cm) . Poi condite a piacere (lei usa olio evo, aceto balsamico, aglio e basilico, noi olio, aglio, basilico e peperoncino fresco) e dimenticate qualche ora in frigo ad insaporirsi.

Queste le abbiamo poi sfilettate su una pizza (il solito mitico impasto di Adriano)


Proprio buone e digeribili. Grazie Nelly.
Kat

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Dall'orto - Àmoi


La materia prima per il plum cake di fdz c'è, aspettiamo il cuoco! ;)

L'OrtoNando

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15 agosto 2006

La nostra gita ...

... a trovare gli anatroccoli!

Ma voi credete che si lascino fotografare? Eeh, ... magari!!!

"Uffa, ancora paparazzi!"

"Vieni, andiamo via!"


Che fatica! Per fotografare il bagnetto ho dovuto infrattarmi sotto l'abete! ;)

Patt

(Se cliccate sulle foto, si ingrandiscono!)

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La gita rituale che ...


quest'anno non abbiamo fatto, perché oggi lavoro...
Questo "alberello" viene affettuosamente chiamato La Brenva foula. Sta per larice strambo ma preferisco pensare a lei al femminile, come in patois valdostano. Perché delle femmine ha la tenacia e la duttilità quella vecchia, vecchissima signora dalla "scorza" spessa mezzo metro. Gli specialisti le attribuiscono 500 anni d'età. Il resto della foresta di cui faceva parte è scomparso da secoli.
Io e Remy l'amiamo molto, come peraltro tutti gli alberi monumentali della Valle d'Aosta che, spesso, sono monumentali soprattutto per meriti storici, raramente per maestosità. In montagna la poca, pochissima terra dove radicare è magra e, per quanto possa sembrare strano, qui è poca anche l'acqua che viene giù dal cielo. In montagna crescere è fatica. E tenacia. E duttilità.
Buon Ferragosto a tutti, ovunque siate.
Kat

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Regalo di compleanno 2


Aglio di Alicante :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-)
Naturalmente già usato anche questo :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-)
Naturalmente dormito sul balcone :-( :-( :-( :-( :-( :-( :-( :-( :-( :-( :-(
Remy
P.S. però sul balcone abbiamo dormito in due :-):-):-):-):-):-)

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SONGS COLLECTOR - MEME - n. 10 - L'alh


Questo meme- Ce meme- This meme - Diese meme - Este meme


L'Alh di C.Sicre dal CD On la linha imaginòt dei Fabulous trobadors, favoloso duo di Tolosa specilizzato in "tenzoni" canore. Dedicato a Canny e francofoni di passaggio. Traduzione a richiesta.

Chantée depuis l’antiquité,
cette plante aromatique
a mille propriétés
tout d’abord thérapeutiques.
Elle prévient des maladies,
j’en dresserai la liste,
mais aussi elle en guéri
au damn des spécialistes
La sagesse populaire l’a de tout temps affirmé
les savants les moins sectaires l’ont récemment confirmé

Refrain : Ail ail ail ail ail ail
Pour guérir ce dont tu souffres
Et te remettre sur les rails
Ail ail ail ail ail ail
Pour guérir ce dont tu souffres
Il te faut manger de l’ail

Oui, c’est vrai, faut qu’on le dise
Et je le fais à l’improvise
L’ail dégrise, tranquillise, aromatise,
stérilise, cautérise, cicatrice, fertilise,
gargarise, humanise, civilise,
neutralise l’instinct de mort
régularise et harmonise toutes les fonctions du corps
Y’a pas assez de mots en ise
pour vanter tous ses apports

Refrain

Pour parler plus précisément
Disons d’abord à l’auditeur
L’ail est un désinfectant
du système respiratoire
Il est aussi un stimulant
des sécrétions gastriques
Ça libère tout autant …

etc etc ...............................

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14 agosto 2006

Regalo di compleanno


:-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-)

Remy
P. S. come si vede sono già state usate :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-)

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Reportage dall'orto - Girasoli e non solo



... dai diamanti non nasce niente,
dal letame nascono i fior ...
(De André)



L'OrtoNando

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13 agosto 2006

Pane e ... Zanzare!


C’era una volta una non-cuoca. Una, per intenderci, che amava mangiare bene ma era troooppo pigra per avventurarsi su ricette complicate, aveva un pessimo rapporto con i lievitati e odiava con tutta sé stessa accendere il forno.
E poi c’era una zanzara, che invece col forno ci giocava tutti i giorni e ne tirava fuori cose sublimi.
Quando la zanza conobbe la non-cuoca, rimase stupefatta: non si capacitava che quella povera tapina rinunciasse alle gioie della panificazione per semplice pigrizia! Così iniziò la sua opera di persuasione. Come tutte le zanzare, anche questa – anzi: questo, perché di zanzarone barbaffuto trattatavasi - era estremamente insistente.

- Bzzzzzzzz, gioca con la farina ... prova soltanto a saggiarne la consistenza con le mani, lasciala filtrare tra le dita…
- Bzzzzzzzzz, se solo tu provassi a impastare un pochino…
- Bzzzzzzzz, immagina la sensazione di sentire l’impasto prender vita tra le tue mani, la magia di vederlo crescere e lievitare…
- Bzzzzzzzzzzzzzzzzz, oggi ho fatto la focaccia, sentissi che profumo!
E via, di bzzzzzzzzzz in bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, giorno dopo giorno…
la povera non-cuoca non sapeva più che fare.
Vane ormai tutte le scuse canoniche: non ho tempo, il forno non funziona, la farina buona non si trova … Essì, perché tra una zanzarata e l’altra, abilmente coadiuvato dalla sua solerte compagna, lo zanzarone aveva fatto pervenire alla non-cuoca anche farina di qualità sopraffina e fornetto portatile!
Provò a tergiversare ancora, la tapina, ma lo zanzo era insistente, bzzzzava suadente, maliardo e infingardo, finché la non-cuoca si vide costretta a capitolare. E panificò!


E … sì: anche focacciò!
La morale di questa storia è facile da intuire: non tutte le zanzare vengono per nuocere.
Qualcuna anche per… cuocere!

Patt

L’UOMO-FOCACCIA


Molti conoscono già lo svenevole omino-pan-di-zenzero, tutti hanno presente l’americano uomo-sandwich…
Ma tra gli umani-da-forno c’è una figura mitologica, metà pasta d’uomo e metà ogb, che inspiegabilmente è finora sfuggita all’attenzione dei più: è l’uomo-focaccia.
Il suo approccio, che definiremmo “rustego”, non vi tragga in inganno: come natura insegna, quanto più si è appetibili tanto più bisogna saper dare fumo negli occhi ai predatori con un atteggiamento che incuta soggezione e timore, e questa leggendaria creatura si uniforma appunto a tale regola.
Diffidate quindi dei sedicenti uomini-focaccia che si presentassero a voi lisci e levigati, disseminati di insulsi buchini disposti regolarmente: spesso si tratta di volgari uomini-panini-da-treno travestiti, ed al primo assaggio la loro stucchevole morbidezza da chewing-gum svelerà l’inganno.
Il vero uomo-focaccia è di tutt’altra pasta:
la crosticina dorata è inequivocabile segno della sua deliziosa croccantezza,
ma il suo aspetto ruvido cela un cuore morbido e fragrante;
le asperità e le voragini sulla sua superficie nascondono abissi di sapidità,
mentre la policromia dell’impasto è segno di prodotto assolutamente genuino…
L’uomo-focaccia è di sostanza più che d’immagine (benché in taluni casi si preferisca guardarlo in fotografia che averci a che fare, diciamolo).
Egli seduce e convince senza trucchi e senza inganni, è assolutamente privo di coloranti, e – parrebbe – anche di conservanti.
La formula dubitativa è lecita: è vero che in tutti i testi disponibili in materia di umani-da-forno non ho trovato un rigo che citi l’impiego di conservanti nell’impasto dell’autentico uomo-focaccia…
tuttavia personalmente ho avuto occasione di tenere in osservazione per alcuni anni un esemplare di questa specie: egli appare straordinariamente ben conservato, pur essendo stato sfornato circa millanta anni or sono ed essendo stato molto probabilmente addentato con mucho gusto più e più volte.
Dopo attento studio sono quindi giunta alla conclusione che l’astuto uomo-focaccia in questione ha trovato da anni l’elisir di eterna fragranza (ed in qualche modo a me ignoto, riesce a tenerlo sempre con sé): il Kalore!
L’uomo-focaccia dunque, mediante esposizioni giornaliere a dosi non troppo massicce (porello, mica deve morì…) di Kalore è in grado di rinnovare quotidianamente il suo fascino, sprigionando il suo seducente profumo e mostrandosi di anno in anno vieppiù appetibile e mordicchiabile.
L’uomo-focaccia è insomma un esemplare assolutamente degno di nota e - come tutti sanno - ha molte frecce al suo arco.
Ci sono donne che cucinano ogni giorno prelibatezze, donne che si sono spinte fino a tingersi di biondo, donne che nemmeno sbuffano alle sue battutacce, pur di tenersene accanto uno da mordicchiare occasionalmente… perciò se doveste incontrare un uomo-focaccia libero, non lasciatevelo sfuggire!

Marì

CREDEVI FOSSE FINITO? NO-NO, CI SONO GLI AMICI!!!

Un giorno, surfando tra un blog e l'altro sono incappata nei commenti pungenti di un certo OGB: trattasi di un esemplare più unico che raro di Valdostano sarcastico e dalle fruttate note ironiche con un vago retrogusto di timida dolcezza, il tutto racchiuso nel corpo di un estimatore della buona tavola e delle chiacchiere al fulmicotone.
Armato della sua proverbiale lingua tagliente non perdona e si batte come paladino dei commenti più esilaranti.
Di tanto in tanto, evidentemente dopo una gran mangiata, stupisce i più con parole dolci e mielose...rivelandosi uno Ziotto prezioso e tremendamente saggio!!!
Tantissimi Auguri Zio Remy, mai avrei sperato di essere "adottata" come nipote da un personaggio come te, grazie è un onore!!!
Hugs,kisses&...tanti omini focaccia da parte della Ietty e della sua zampa destra Sky!!!


REMY BUONO COME IL PANE…A VOLTE!

Cosa c’è di più buono del pane croccante caldo di forno?
Le ricette con il pane raffermo.
Sarà per la mia educazione cattolico-nonnesca, ma io non riesco nemmeno a buttare un tocchettino di pane, così ogni settimana mi ritrovo la dispensa colma di pacchettini con pane secco o raffermo.
Al quinto vaso di pane grattato in frigo, magari opto per i Knödel, poi si può fare uno Schauterhaufen con le mele, ma per un’occasione come questa, il compleanno di Remy, si può ben fare una torta caramellata di pane.
Il mio regalo di compleanno è la ricetta della mia nonna sarda: l’aspetto e la consistenza sono più di un budino che di una torta, una volta assaggiata non si smette più di mangiarla, Remy spero che ti piaccia!

Remy lo sapevi che le bloghesse ti chiamano zanzarone, per le tue risposte pungenti, (a me è andata di lusso, per ora non sono ancora stato pizzicato!)…per fortuna non hanno optato per tafano!
Per la torta: caramellare il fondo di uno stampo da savarin con tre cucchiai di dulcita e un cucchiaio di acqua (ocio al calore che esce dal foro centrale, mi sono fatto una ceretta all’odore di gallina!).
In una terrina mettere 350 gr di pane raffermo (non troppo secco) e bagnare con mezzo litro di latte caldo e cinque cucchiai colmi di dulcita, due uova, cannella, vaniglia, uvetta ammollata (1 bicchiere), buccia d’arancia candita a tocchetti, buccia di limone grattugiata, un bel bicchierozzo di rum (remy puoi abbondare!). Si impasta bene con le mani.
Ma cosa c’è di più bello e sensuale (sto parlando della cucina!) che impastare con le mani, paste soffici, paste più resistenti, paste burrose, paste un po’ appiccicose!
Si riempie lo stampo caramellato, si copre con fiocchetti di burro e si inforna a bagno-maria, per una quarantina di minuti, a 180°.
Auguri golosi

cat e mrs. bee

Buon compleano Amore mio. Io sono di là che ripesco l'omino focaccia dal suo nascondiglio.
Il pranzetto di compleanno propongo di prepararlo a quattro mani.

Kat

Gli auguri del Disegnatore Silenzioso li hai visti all'inizio (hihihi), quelli dell'ortoNando ti aspettano nell'orto!

(Se volete sapere di cosa è fatto l'omino di focaccia, la ricetta è qui, senza le cipolle però.)

Adesso, vai a farti un giretto dagli amici che ti aspettano! Click, click, click, click, click, click, click!

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