31 ottobre 2009

Ciao Memeo


Ma quanto eri bello ?!
Un abbraccio a Patt e alla Pargola e agli uomini di casa
Kat e Remy

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30 ottobre 2009

Risotto petulante

Per assaggiare tutte le pietanze che ci fanno gola quando gironzoliamo in rete non basterebbe una vita, (neppure di quelle belle ingorde ;-) così capita spesso di commentare, in assoluta buona fede, "Che sfizio, che voglia, che favola, la faccio!" Eppoi, per mille motivi, la ricetta finisce nella lista dei desideri.
Ma quando gli ingredienti ci sono tutti e siamo a casa entrambi (con abbondante contorno di fazzoletti e tisane) il passo tra la voglia e la pentola si fa breve.
Ne valeva la pena, il Risotto con Zucca, Radicchio e sentor di Fungo è una favola. Di quelle che si avverano e non si scordano più ;-)
Grazie Petula !
Kat e Remy

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29 ottobre 2009

La Torta Frittella di Angioletta


Serve un po' di zucchero per togliersi l'amaro dalla bocca? No, non si tratta di far andare giù la pillola. Quella s'ha da trovare il modo di sputarla in un occhio a chi pensa che i foodblog e i siti di cucina siano terra da razziare. Kat conosce bene il pressapochismo che impera nei media, ha fatto parte del comparto giornalisti e affini (nella categoria affini, i cugini poveri ;-) fino al 30 giugno scorso, da qui un invito pressante a non distrarsi se non vogliamo finire mangiati.
Siamo qui per condividere, non per regalare perle ai porci. Si, perle. Una ricetta di famiglia, un esperimento personale portato con pazienza a compimento ne hanno senz'altro il valore.

Dicevamo... serve un po' di zucchero? Non tanto, promesso. Abbinato a pochi grassi, promesso. E veloce, promesso! Una cosa buona però, quasi come una frittella di mele o pere ma senza bagno d'olio.
Nel ricettario della zia Angioletta (che non ne ricorda la fonte) si chiama Torta superveloce ma da quando sua figlia Valeria ha avuto l'idea di grattugiare le mele (o pere) l'abbiamo ribattezzata Tortafrittella perché la consistenza è molto simile.


Per 4 porzioncine servono:
- 1 uovo
- 4 cucchiai rasi di farina
- 4 cucchiai rasi di zucchero di canna (perfetto a nostro avviso il Dulcita del commercio equosolidale)
- 2 cucchiai d'acqua
- 1/2 bustina di lievito oppure un bel cucchiaino di cremor tartaro e un pizzico di bicarbonato
- 3 piccole mele o pere
- 50 g di burro fuso (dice la ricetta originale ma 30 bastano e avanzano)
- una grattugia a fori grossi
- una teglia abbastanza grande per fare uno strato sottile di impasto (indicativamente quella che abbiamo usato è 20x24)

Basta mescolare uovo, acqua, zucchero, farina e lievito, grattugiarci dentro la frutta semplicemente pelata, aggiungere il burro fuso che intanto si sarà raffreddato, versare nella teglia imburrata e infornare a 180 gradi per una quarantina di minuti.
Prima di infornare abbiamo cosparso la superficie con un altro cucchiaio di zucchero di canna mescolato ad un cucchiaino di cannella. Non male, però volendo accentuare l'aria di famiglia con una frittella, forse è meglio una semplice spolverata di zucchero a velo al momento di gustarla, magari tiepidina.
Se invece la volete un pelo più croccante, c'è l'altra variante firmata Valeria, uno speculoos sbriciolato in superficie prima di infornare.
Abbiamo in mente di riprovarci montando a neve il bianco d'uovo, togliendo quindi il lievito.
Se ci provate prima di noi ci avvisate, vero ?
Kat e Remy

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27 ottobre 2009

Profumo di Lievito


Questa foto l'abbiamo presa da Adriano e, com'è normale lo citiamo e linkiamo il post originale.
Questa è una delle basi della netiquette (le leggi non scritte che regolano la convivenza in rete) ed una delle prime cose che si dovrebbero imparare quando si comincia ad usare internet in modo creativo ma...
Ad Adriano come purtroppo ad altri è capitato un (a dir poco) increscioso incontro con una persona che queste regole di semplice buona educazione e correttezza proprio non le vuole capire
Kat e Remy

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25 ottobre 2009

Giochino d'Autunno : Muffins Prosciutto e Fichi


Gli ingredienti proposti da Paoletta per il suo Giochino d'Autunno sono su questa sua splendida foto.
Remy, per Tartifla, li ha interpretati in modo rustico e con frutta già secca.
Epperò... mentre mi scervellavo su cosa infornare, i piccolissimi fichi rimasti sul bellissimo albero sotto casa hanno deciso di maturare in extremis. Eppure era gelato per tre notti di fila! Andavano assolutamente premiati, tanto più che erano dolcissimi. Così (approfittando del fatto che il regolamento consentiva di aggiungere un ingrediente) ho rispolverato e interpretato una ricetta molto amata, presa in origine da un delizioso libretto ora edito anche in italiano adattandola ai fichi mignon a disposizione.


Ingredienti per 9 muffins :
- 3 uova
- 10 cl d'olio e.v.o.
- 10 cl di yogurt intero (quello del discount, proprio nature, senza zucchero d'uva e aromi vari, sennò latte intero)
- 100 g di farina 00
- 80 g di farina T2 (bigia, senza crusca apparente)
- 1 cucchiaio di cremor tartaro e un cucchiaino di bicarbonato oppure una bustina di lievito istantaneo per torte salate
- 100 g di prosciutto crudo (ho usato un fondo del banco salumi del supermercato)
- sale e pepe
- 9 piccoli fichi freschi, viola o verdi non importa purché siano dolci
- burro e farina per la teglia se non usate quelle in silicone

Accendete il forno su 180 gradi.
Tagliate il prosciutto a scagliette se è abbastanza secco o a minuscoli dadini se è morbido. Mettetelo da parte.
Sbattete le uova con lo yogurt o il latte, unite l'olio quindi la farina setacciata con il lievito, un pizzico di sale e pepe e mescolate giusto quanto basta ad amalgamare. Ora aggiungete il prosciutto, mescolate e versate nelle formine da muffin. In ognuna adagiate un piccolo fico aperto a croce, senza premere troppo, lievitando l'impasto li avvolgerà comunque.
Infornate a 180 gradi per 25-30 minuti, senza lasciare che i fichi inizino a bruciare. In compenso, se maturi al punto giusto, è inevitabile (e delizioso) che inizino a colare.


Lasciate intiepidire un po' prima di sformare. Fate raffreddare su una griglia ma sono buoni anche tiepidi. Se volete portarli in picnic, chiusi in una scatola da frigo si conservano decorosamente fino al giorno dopo.
Buon Giochino d'Autunno a tutti!
Kat

ps: mentre li sfornavo è arrivato in dono un cesto di uva fragola. Magari qualcosa riusciamo ancora a combinare...

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13 ottobre 2009

La minestra di Ernesto


"Non me ne faccio niente!" esclamò l'Ernesto, tra lo sgomento e il ridanciano, quando gli venne posto davanti, con fare efficiente e vagamente cerimonioso, un piatto di una crema di verdura molto simile a questa. L'Ernesto, milanese purosangue molto giovanile e spiritoso era, come noi, condannato alla cena servita al tavolo che l'Hurtigruten, la nave postale norvegese, impone ai passeggeri. La cravatta no. Pur offrendo conforts da autentica nave da crociera e tappe che le navi da crociera neppure si sognano, il postale norvegese consente di viaggiare casual e persino di coricarsi sulla moquette del salone panoramico. Però impiatta la cena...
Primo turno alle 18.30 per passeggeri scandinavi, tedeschi, famiglie con bimbi e anziani. Noi italiani eravamo attesi a tavola alle 20.30. Dato l'appetito che procura l'aria dei fjordi, eravamo puntualissimi. E, le prime sere, decisamente frustrati dall'elegante parsimonia delle porzioni. Il pranzo a buffet, così come peraltro la colazione, era un tripudio di salmone, crostacei e verdure sicché ci facevamo un punto d'onore di ricordare, a turno, che di sera è meglio stare leggeri ;-)
I più increduli (e affamati;-) erano una coppia di ragazzi napoletani poco più che ventenni che avevano vinto la crociera (13 giorni, l'intero percorso da Bergen a Kirkenes e ritorno) messa in palio da non ricordo quale acqua minerale italiana.
Quando abbiamo provato a rifare questa delicata crema di verdure l'abbiamo spontaneamente dedicata all'Ernesto. Ve lo presentiamo di spalle, privacy oblige, intento a catturare il sole di mezzanotte che giocava a nascondino con nuvole inopportune.


E la ricetta ? Bè, quella è davvero banale, semplicissima e veloce.
E' una crema di ... cavolfiore che però quasi non sà di cavolfiore .
Per due porzioni servono :
- un piccolo cavolfiore
- una piccola patata
- un porro oppure una piccola cipolla oppure uno o due scalogni
- brodo vegetale granulare oppure preparato con le vostre manine sante
oppure latte, se vi piace e piace al vostro organismo
- semi di cumino nero (carvi o kümmel)
- un filo d'olio crudo o, meglio, un tocchetto di burro
- crostini ( si , si, magari saltati in padella asciutta, ma crostini, assolutamente!)

Basterà lessare le verdure con poca acqua finché siano tenere anche il cimette di cavolfiore quindi mixare o passare in crema, aggiungere acqua se fosse troppo densa, aggiustare di sale e servire con un filo d'olio, i semi di cumino prima pestati poi lievemente tostati in padella asciutta e i crostini (rigorosamente di un cm per lato) .
Continueremo a preferire la crema di broccoli con graniglia di nocciole tostate però quando dovesse capitare di avere un cavolfiore che langue in frigo...

Kat e Remy

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10 ottobre 2009

Arriveremo all'ultimo...


... al "Giochino d'Autunno" proposto da Paoletta ma arriveremo.


Piccoli contrattempi ci fanno rallentare e, questa volta Tartifla posterà per prima.

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07 ottobre 2009

Crumble in padella


A dir vero, ci starebbe un plurale perché di padelle ne servono due, una per la verdure e una per le briciole.
Ingredienti, oltre alla verdura prescelta e ad un cipollotto o scalogno: pane secco grattato grosso, prezzemolo tritato, pistacchi, olio evo.

Questa cosa semplicissima, veloce, leggera e gustosa mi è venuta in mente intrecciando:
- l' angosciosa convivenza con una zucchina trombetta di ragguardevoli dimensioni che mi rotolava sui piedi ogni volta che aprivo il frigo.
- la necessità di limitare grassi cotti e soprattutto grassi animali nel nostro piatto durante la settimana (così da poterci trattare da gran signori con il dolce della domenica ;-)
- la vecchia tecnica macrobiotica del nituké, ovvero la cottura in padella con pochissimo olio e , al bisogno, qualche cucchiaio d'acqua, delle verdure tagliate a dadini. Nituké che, se ben ricordo i sacri testi (la prima ondata macrobiotica risale alla metà degli anni settanta del secolo scorso) prevede una bella spolverata di prezzemolo crudo prima di servire.
- una marcata preferenza (di entrambi) per la conza siciliana (pangattato condito con erbe, capperi, ecc.) o altre briciole condite da aggiungere all'ultimo sulla pasta o da usare per gratinare altre pietanze.
- una gran voglia di pistacchi (tutta colpa di Gaia!)

E allora ... conza verde!

Mentre la dadolata di zucchine cuoceva tranquilla in una padella grande con un cucchiaio piccolo d'olio evo e uno scalogno affettato sottile, ho tostato prima i pistacchi poi il pangrattato in un padellino asciutto. Mentre si freddavano, ho lavato il prezzemolo che ho poi tamponato con carta cucina. E' importante che non sia umido. Quindi ho messo prezzemolo e pistacchi nel mixer e tritato grosso. All'ultimo momento (anche questo è importante, sennò si inumidisce e perde croccantezza) ho aggiunto il pane, mescolato bene e spolverizzato nei piatti sulle zucchine lasciate un po' al dente. Piaciuto ! Per noi con una porzione di quinoa, grazie.
Kat

ps: alcuni tipi di verdure (fagiolini, bianco delle coste,broccoli, cavolfiore...) vanno prima cotti in acqua o al vapore per qualche minuto prima di saltarli in padella.

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05 ottobre 2009

Contorno di stagione

A dir vero, sui confini montani del regno, la stagione è ancora bella. Ieri i dehors delle gelaterie di Aosta sono stati presi d'assalto. La felpa serviva solo nelle vie in ombra.
Epperò... l'orto dice che è tempo di cavoli e di mele. Così ci siamo lanciati in una padellata di Cappuccio e Mele.

Servono :
- cavolo cappuccio
- cipollotto
- mela acerba
- olio
- aceto di mele
- sale

Mentre il cipollotto tagliato a velo appassiva in padella con un cucchiaio d'olio, abbiamo tagliato il cavolo a listarelle togliendo le coste più dure. Lavato e ben sgrondato, ha raggiunto il cipollotto.
Abbiamo quindi versato in padella due cucchiai di aceto di mele. Proprio solo due, non volevamo cucinare dei crauti.
Un pizzico di sale ha poi convinto il cavolo a cedere un po' d'acqua sennò è meglio aggiungerne un paio di cucchiai al bisogno.
Intanto abbiamo tagliato a fette la mela che ha raggiunto cavolo e cipolla sul fuoco.
Fuoco dolce e coperchio il tempo di cuocere il cavolo al dente sia perché una cottura prolungata lo renderebbe meno digeribile sia per lasciargli un che di estivo.
Abbiamo scelto una mela golden decisamente acerba perché le nostre amate renette tendono a disfarsi e ci sembrano più adatte a crauti e affini.
20-25 minuti tutto compreso ed era pronto. Piaciuto!
Kat e Remy

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03 ottobre 2009

Scribacchini turisti

In realtà siamo andati a Vienne (Isère) per un impegno familiarburocratico ma, già che c'eravamo, abbiamo vagabondato un po' per anfiteatri romani e cattedrali gotiche mentre...


arrivava l'ora di andare in un simpatico ristorantino che ci era stato consigliato.

Non una sosta da gourmets ma un ambiente accogliente e tranquillo con un buon rapporto qualità prezzo. Visto che la giornata non era finita e ci aspettavano ancora alcuni impegni e qualche chilometro, era proprio quello che cercavamo. Si chiama "Un verre en l'air" e... se andate a Vienne (che merita la deviazione o addirittura il viaggio per il festival jazz) cercatelo in rue Henry Jacquier 14.


P.S. altre immagini di Vienne le potrete trovare nel nuovo giochino di Remy

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01 ottobre 2009

La pasta zucchine, salmone e pistacchi di Gaia


Mentre riordino armadi e pensieri e la mia vita prende nuovi ritmi, esploro con molto gusto le cucine dei dintorni. Seguendo un delizioso Profumo (di mamma) sono approdata da Gaia e da allora ci torno molto spesso.
La ricetta di questa pasta tanto veloce quanto deliziosa la trovate da lei.
E se vi piacciono i pistacchi vi sentirete subito a casa ;-)))
Kat

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