27 luglio 2013

Pan brioche vegano

"Ai tempi", il pan brioche era un mio cavallo di battaglia. Realizzarlo senza uova mi sembrava impossibile finché in rete non ha iniziato a circolare la ricetta della brioche all'olio d'oliva di Christophe Michalak qui nella versione di Mercotte. Prima o poi ci provo, prima o poi ci provo... oggi era un occasione speciale così, caldo o non caldo, ci ho provato. Anzi, ho iniziato la lavorazione  ieri sera, sia per evitare di alzarmi all'alba sia per vedere se fosse possibile, come consigliato per la versione uova/burro, impastare alla sera e mettere in frigo dopo la prima lievitazione.
E' possibile, comodo e mi sembra che migliori il sapore, esattamente come capita per la vera brioche parisienne. E soprattutto arriva in tavola fresco di giornata visto che purtroppo, come quasi tutti i prodotti da forno vegani, tollera male il passare delle ore. Scommetto però che tollera benissimo una passata nel tostapane. Da verificare...questa volta l'abbiamo finito prima ;-)
Già che sperimentavo ho elaborato dosi tutte mie e, una volta tanto, ho avuto fortuna al primo colpo.


 Dosi per un chilo (abbondante) di impasto :
-  Farina di farro semi integrale              600 g
-  zucchero di canna ( magari Dulcita )  100 g
- sale  fino                                               un cucchiaino
- latte d'avena                                         300 ml
- lievito di birra                                         10 g
- olio e.v.o                                               100 ml

Procedimento :
Mescolare farina, sale e zucchero in una ciotola capiente o nell'impastatrice. In un'altro recipiente sciogliere il lievito nel latte d'avena tiepido quindi unirlo al mix di farina e iniziare a impastare. Se si impasta a mano sembrerà troppo asciutto. Basterà aggiungere l'olio, meglio se un po' alla volta, per ottenere la giusta consistenza. A mano non è facilissimo ma ungendosi le mani  l'impasto si riesce a gestire. Volendo ottenere una mollica soffice sarà  necessario impastare ben bene,  almeno 10 minuti...
Poi si lascia in pace (che in questa stagione significa lontano da correnti d'aria o ventilatori), coperto con un telo umido, almeno un ora, meglio se due. Quindi  si versa sulla spianatoia infarinata  e si sgonfia facendo le classiche pieghe prima di dargli la forma desiderata.  
Qui troverete un articolo prezioso che spiega il procedimento per dividere l'impasto per  ottenere una brioche a fettone o a palline, secondo la teglia prescelta.
Andranno bene sia forme grandi da pane tedesco che forme da cake più piccole ma anche  forme tonde, meglio se foderate con carta forno.
Il trucco per rendre duttile la carta forno è semplice. Basta appallottolarla quindi stenderla di nuovo lisciandola col palmo della mano.
 
 

Ora, prima di infornare il vostro pan brioche, purché  rimanga sempre protetto dal suo telo bagnato, avete diverse opzioni possibili :
- lasciarlo a temperatura ambiente finché il volume non raddoppi.
- metterlo in frigo almeno 2 ore, meglio se 4 o 5 quindi riportarlo a temperarura ambiente.
- metterlo in frigo tutta la notte quindi riportarlo a temperatura ambiente.   
Per finire... Scaldate il forno a 180 gradi e infornate sorvegliando perché è un impasto che tende a scurirsi troppo e molto in fretta quindi è facile che dobbiate coprirlo con altra carta forno.   I tempi di cottura variano secondo le dimensioni ma sono piuttosto brevi.  Il formato da chilo cuoce in 30 minuti.  Verificate la cottura con una lama di coltello che dovrà uscire asciutta.
Lasciate tassativamente raffreddare del tutto su una griglia, prima di tagliare. 
Noi, volendo proprio esagerare, l'abbiamo spalmato di confettura di mirtilli ...
Ciomp !
Kat 

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25 luglio 2013

Riso e rucola

Siamo alle solite.
Torno a casa tardi, il tempo è poco, sono da sola e non mi va di fare chissaché.
Però “s’ha da magnà!”
C’è un fondo di basmati, per me può bastare. Bene.
Una bottiglia -aperta- di passata di pomodoro che langue in frigo. Una mezza cipolla. Un po’di rucola avanzata da ieri. Fatta.


Prendo un pentolino. Filo d’olio, cipolla tagliuzzata alla meno peggio, soffrittino veloce.
Metto in pentola il riso, giro, copro d’acqua (era un bicchiere di riso, quindi due bicchieri d’acqua: il nasometro funziona anche così) aggiungo la rucola spezzettata, la passata di pomodoro, un dado vegetale, un pizzico di peperoncino, metto il coperchio, abbasso la fiamma e punto il timer a 12 minuti.
Il tempo di stendere la lavatrice e è pronto.

La foto? Che ha la foto? Non è impiattato? Ehmmm… ve l’ho mai detto che sono pigra? :)

Patt

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10 luglio 2013

Corona di Basmati con Bocconcini di Soia

Il tempo passa (mannaggia a lui se passa!) e si torna a trafficare anche in cucina. Tra pensiero per chi è andato avanti e una coccola al micio più vicino.

Un piatto unico inventato lì per lì per una festa da salvare all’ultimo minuto (il menù previsto era stato killerato dai soliti imprevisti, ma noi non ci fermiamo per così poco!)
Non prendete paura, è più lunga raccontarla che farla, e per nulla difficile!
Le dosi (indicative) sono un po’ abbondanti, calcolate per una decina di persone, per meno commensali basta ridimensionare il tutto.

Per la corona di riso:
Riso basmati 700 gr
Zenzero fresco 3-4 cm
Cipolla o scalogno 1
Zucchina 1-2
Erba cipollina 5-6 fili
Dado vegetale 3

Per guarnire:
Zucchine 2
Carote 2
Erba cipollina qb
Limone (succo) 1

Per accompagnare:
Bocconcini di soia disidratati 100 gr
Pomodorini freschi (o in salsa) 10/15 (o 1 barattolo)
Passata di pomodoro 1 bottiglia e ½
Zenzero fresco 2-3 cm
Cipolla o scalogno 1
Erba cipollina qb
Olio evo, sale, coriandolo

Si inizia dal riso.
Prima di tutto, con un contenitore graduato verificatene il volume (non il peso) e mettete a scaldare acqua per un volume doppio di quello del riso, più un quinto.
Tritate lo scalogno e lo zenzero, dadolate la zucchina e tagliuzzate l’erba cipollina. Fate appassire in un paio di cucchiai di olio, a fuoco vivace, quindi aggiungete il riso e tostatelo per farlo insaporire bene.
Unite il dado vegetale e versate l’acqua bollente, mescolate rapidamente, mettete il coperchio (deve chiudere bene!) e non aprite più la pentola per i successivi 15 minuti. Abbassate un po’ la fiamma, il calore deve mantenersi ma non essere eccessivo.
Trascorso il tempo, sbirciate sotto il coperchio: se l’acqua si sarà tutta assorbita siete a posto, in caso contrario richiudete e fate andare ancora qualche minuto, ma non dovrebbe essere necessario.
Mescolate delicatamente per staccare i chicchi e versate il tutto o in uno stampo da ciambella o, se non ne avete uno abbastanza grande, in una pentola con un bicchiere posto al centro. Per facilitarvi le operazioni per quando lo dovrete sformare, avrete foderato lo stampo con la pellicola.
Mettete a raffreddare per alcune ore.

Prendete adesso le zucchine e le carote per guarnire e riducetele in fili con l’apposito attrezzo (quale? questo qui), mettetele in una ciotola con l’erba cipollina e condite con sale, olio e succo di limone.
Mettete in frigo e lasciate macerare.

Passiamo all’intingolo.
Mettete i bocconcini di soia a mollo in acqua tiepida per una decina di minuti.
Nel frattempo fate un trito di scalogno e zenzero e fatelo rosolare in poco olio evo, unite i pomodorini spellati (o, più semplicemente, un barattolo di quelli in salsa), la passata di pomodoro, sale e coriandolo qb, acqua se necessario, e fate levare il bollore.
Scolate e strizzate i bocconcini di soia e uniteli all’intingolo, fate cuocere per una decina di minuti, spegnete il fuoco e unite l’erba cipollina tagliuzzata.

Ora si assembla.
Recuperate lo stampo con il riso, che nel frattempo sarà diventato ben freddo, e capovolgetelo sul piatto di portata.
Inserite nel buco al centro le verdurine macerate e disponetene un po’ tutt’attorno come decorazione.
Servite accompagnando con l’intingolo caldo.

A dirla tutta, le mie intenzioni erano di versare l’intingolo nel buco al centro, l’effetto visivo sarebbe stato migliore, ma qualcuno (i soliti guastafeste, tzè!) mi ha fatto notare che appena avessimo intaccato la corona di riso tutto il contenuto si sarebbe spatasciato fuori dal piatto, quindi ho ripiegato sulla soluzione che vi ho detto.

Varianti? Tutte quelle che volete! Questo è uno spunto, poi scatenate la fantasia!

(i nipotini pelosi)

Patt

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