01 novembre 2007

Una fiammella

Come ogni anno in questi giorni rinnoveremo tradizioni antiche. In molte zone delle Alpi e, ci dicono, d'Europa, si usa ancora "offrire" castagne ai defunti. Qualcuno le mette sotto il guanciale, qualcuno in un piattino in cucina e ... qualcuno se le mangia.
Qui in Valle d'Aosta nel giorno di Ognissanti si cena con caldarroste e indivia (l'ultima dell'orto, fatta sbianchire legandola con un filo di rafia) condita con una salsa di olio, aceto e acciughe accompagnandole con una bella fetta di Fontina, la prima d'alpeggio o di Fromadzo (la nostra Toma, così buona che non si riesce mai a trovarne di veramente vecchia, viene mangiata tutta prima).
Poi le caldarroste rimaste vengono sbucciate e fatte saltare in padella con burro e zucchero. Infine si irrorano di grappa e quando questa è quasi tutta evaporata si fanno fiammeggiare.
Ci sembrava un sacrilegio usare, unica grappa rimasta in casa, quella di Moscato Bosso. Epperò... ne valeva la pena!
Kat e Remy

4Commenti:

Blogger Imma ha detto:

Che interessante! Ma come mai proprio le castagne? per l'abbondanza nelal zona o perche' hanno un aprticolare significato?

03/11/07, 14:26  
Blogger Scribacchini ha detto:

Ciao Imma
Sto ancora cercando, per ora senza risultato, spiegazioni diverse da quella più semplice ovvero che, tra i monti, le castagne sono il cibo di stagione per eccellenza.
Leggendo alla amica Elvira trovo tracce di questa usanza anche in Portogallo.
Se trovo altro aggiorno. Kat

03/11/07, 15:20  
Blogger Unknown ha detto:

ma la restante grappa se l'è bevuta poi il Bestiu?!
che stomaco felpato

05/11/07, 15:49  
Blogger Unknown ha detto:

sorry
BestiuN

05/11/07, 15:51  

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