Di mercato in mercato
Colori, odori, profumi, scoperte, ma anche accenti, questo offrono i mercati in ogni parte del mondo.
Ricordate Gilbert Bécaud? I più grandi probabilmente sì. Di questo cantante francese famosissimo negli anni 60/inizio 70 (Et maintenant, L'important c'est la rose e mille altre) esiste una canzone più francese delle altre, praticamente inesportabile, che dice molto bene quello che si prova andando incontro ad un paese o una regione immergendosi in un mercato rionale. Si intitola Les marchés de Provence (i mercati della Provenza) e racconta di come, dopo aver viaggiato tutta la notte sulla Nationale 7 che collega Parigi a Marsiglia (l'autostrada era ancora da venire) capiti di trovarsi un po' storditi in mezzo allo squillante vociare di un mercato provenzale.
La pescivendola vanta i suoi scorfani (indispensabili per fare la bouillabaisse), il verduriere l'aglio rosa (indispensabile per la salsa aiolì). A condire il tutto, oltre al profumo di timo e melone, pensa l'accento cantilenante del midì, il meridione francese.
Chiedete a Remy cosa ricorda del mercatino di Callian (Alta Provenza). Scommetto che vi parlerà delle fragole. Sono deliziose le "gariguette", piccole, oblunghe, col colletto bianco e la polpa appena rosata ma soprattutto vengono decantate con un accento che mette addosso un''incredibile allegria. Io intanto ero andata in cerca di miele di lavanda.
Chiedetegli dei mercatini di Normandia e scommetto che vi parlerà di un apicoltore che vendeva blocchetti di propoli pura ad un prezzo quasi ridicolo scusandosi che fosse così cara e ne vantava i benefici in caso di ustione. "Ti ricostruisce la pielle", diceva. Si, diceva proprio piau anziché peau, con la storpiatura dialettale un tempo tanto sfruttata dai comici francesi, così come quelli nostrani sfruttano ora come allora l'accento barese.
Io intanto stavo scegliendo un barattolo di miele...
Chiedetegli di raccontarvi di quella mattina nell'entroterra bretone. Di colpo la brezza si caricò di un odore indefinibile, alghe, metallo, muschio, sale, così intenso, così buono che chiedemmo spiegazioni ad un anziano passante. Col sorriso di chi sa al forestiero che non sa, ci disse "Al mercato è arrivata la marea". La marée, il pesce fresco! E noi di corsa verso il mercato, a riempirci le narici e i ricordi dell'odore del pesce quando ancora non sa "di pesce".
Chiedetegli del mercato di Djerba. Scommetto che si ricorderà del pizzicagnolo che voleva farsi pagare per lasciargli fotografare la torta di croccante (danni collaterali del turismo!) e dei ragazzi che l'hanno chiamato "Barbiche, l'homme riche" (Barbone il riccone) perché era in compagnia di due donne (con noi c'era Christel, che bionda e diafana com'è vale un bel po' di cammelli ;-)
Chiedetegli del mercato di Medenine (Sud della Tunisia) e vi parlerà di spezie a quintali e montagnole di pescetti secchi. Io, partita in cerca di miele, tornai con un caftano blu.
Chiedetegli del mercato di Annecy (la Venezia delle Alpi - Alta Savoia) e vi dirà che nella città vecchia e sui canali, soprattutto di domenica mattina, si incrociano contadini che sembrano usciti da stampe d'epoca (mani nodose scure come il legno, volti scolpiti con l'accetta, occhi più blu del cielo, berretto piatto di feltro in testa e gitane fra le labbra) scesi a valle in compagnia di deliziose formaggette di capra. Lì, di solito, mi procuro il prezioso miele di rododendro. Già che mi trovo, ricordo a chi farà le vacanze in Francia che i mercati rionali della domenica mattina sono una tradizione mentre troverete chiusi i supermercati.
Chiedete a Remy del mercato coperto de L'Ile Rousse in Corsica e probabilmente, anziché delle 21 colonne che ne fanno un bel monumento storico, secondo me vi illustrerà i "persistenti" effluvi del vulcanico formaggio corso stagionato. Delle 21 colonne ammetto di ricordare poco o nulla anch'io. Il miele "di macchia" e di corbezzolo li ricordo invece benissimo.
Chiedetegli di Cesenatico e non dubito che vi parlerà di una graziosa ragazza sarda che vendeva formaggio di fossa (da urlo) al mercato della cisterna. Lì sono rimasta a sorvegliarlo!
Chiedetegli del mercato contadino alle porte di Merida (Yucatan, Messico) dove ci portò una mattina Victor, la nostra guida, che aveva finito ... il miele. Scommetto che vi parlerà della Madonna di Guadalupe, la Vergine nera - tanto cara alle popolazioni caraibiche - dipinta sul muro del mercato coperto e del peperoncino venduto nei barattolini degli omogeneizzati. Il miele invece, ambrato e profumatissimo, veniva venduto nelle bottigliette della... Coca Cola. L'ho comprato lo stesso...
L'amico Luciano che ogni anno va nel Madagascar ad insegnare apicoltura mi racconta che là il miele viene ancora venduto nel favo, cera e covata compresa, adagiati su una foglia di banano. Per chi ha imparato ad estrarlo salvando la covata e recuperando anche la cera resta un problema difficile da risolvere: i contenitori. Nel Mad non esistono, se non a prezzi irraggiungibili, barattoli di vetro o di plastica. Qualsiasi bottiglia di plastica rappresenta un tesoro.
Chissà se un giorno riuscirò ad andare fin là, magari non solo per comprare... una calebasse (zucchetta essiccata) di miele da versare sui dolcetti di riso al vapore che vengono cotti (anch'essi in foglie di banano) e venduti per strada.
Chiedete a Remy del mercato di Stone Town (Zanzibar). Senza dubbio vi parlerà delle montagnole di banane. Banane di tutti i tipi, così buone che di ritorno in Europa non ne ha mangiate per mesi. Vi dirà anche di com'è stato difficile attraversare la zona del pesce continuando a sorridere... Ora non so ma dieci anni fa a Zanzibar, salvo nelle strutture turistiche, non esistevano sistemi di refrigerazione. Nel capannone della carne (principalmente caprina, appesa a ganci di metallo) non ho avuto il coraggio di entrare.
E, accidenti al mio naso sensibile, a quel punto mi sono dimenticata di andare in cerca di miele.
Chiedete a Remy del mercato coperto di Aosta, ai tempi in cui le contadine venivano a vendere chi due chili di porri di montagna (assolutamente bio - oltre una certa altitudine non servono antiparassitari visto che ... non ci sono parassiti!) chi tre chili di zucchine, chi 8 uova, chi un cesto di meline vizze, chi frutti di bosco, chi peperoncini all'altezza di un palato calabrese.
Vi dirà, scommetto, della mamma di Leo che al mercato andava a vendere amponi. No che non manca la L! Nel patois locale, il francoprovenzale, lamponi si dice ampùn e sul cartellino la mamma di Leo scriveva in bella calligrafia "amponi lire 300 all'etto".
Al mercato coperto di Aosta non incontrerete più le contadine. Qualcuna resiste ancora nei mercati rionali (Viale della pace, Viale Europa) dove troverete anche, ma solo da metà agosto, qualche barattolo di miele ;-)
Di mercato in mercato, buona estate a tutti !
Kat
ps: noi domani si punta a nord, nordissimamente nord e sole di mezzanotte.
Ricordate Gilbert Bécaud? I più grandi probabilmente sì. Di questo cantante francese famosissimo negli anni 60/inizio 70 (Et maintenant, L'important c'est la rose e mille altre) esiste una canzone più francese delle altre, praticamente inesportabile, che dice molto bene quello che si prova andando incontro ad un paese o una regione immergendosi in un mercato rionale. Si intitola Les marchés de Provence (i mercati della Provenza) e racconta di come, dopo aver viaggiato tutta la notte sulla Nationale 7 che collega Parigi a Marsiglia (l'autostrada era ancora da venire) capiti di trovarsi un po' storditi in mezzo allo squillante vociare di un mercato provenzale.
La pescivendola vanta i suoi scorfani (indispensabili per fare la bouillabaisse), il verduriere l'aglio rosa (indispensabile per la salsa aiolì). A condire il tutto, oltre al profumo di timo e melone, pensa l'accento cantilenante del midì, il meridione francese.
Chiedete a Remy cosa ricorda del mercatino di Callian (Alta Provenza). Scommetto che vi parlerà delle fragole. Sono deliziose le "gariguette", piccole, oblunghe, col colletto bianco e la polpa appena rosata ma soprattutto vengono decantate con un accento che mette addosso un''incredibile allegria. Io intanto ero andata in cerca di miele di lavanda.
Chiedetegli dei mercatini di Normandia e scommetto che vi parlerà di un apicoltore che vendeva blocchetti di propoli pura ad un prezzo quasi ridicolo scusandosi che fosse così cara e ne vantava i benefici in caso di ustione. "Ti ricostruisce la pielle", diceva. Si, diceva proprio piau anziché peau, con la storpiatura dialettale un tempo tanto sfruttata dai comici francesi, così come quelli nostrani sfruttano ora come allora l'accento barese.
Io intanto stavo scegliendo un barattolo di miele...
Chiedetegli di raccontarvi di quella mattina nell'entroterra bretone. Di colpo la brezza si caricò di un odore indefinibile, alghe, metallo, muschio, sale, così intenso, così buono che chiedemmo spiegazioni ad un anziano passante. Col sorriso di chi sa al forestiero che non sa, ci disse "Al mercato è arrivata la marea". La marée, il pesce fresco! E noi di corsa verso il mercato, a riempirci le narici e i ricordi dell'odore del pesce quando ancora non sa "di pesce".
Chiedetegli del mercato di Djerba. Scommetto che si ricorderà del pizzicagnolo che voleva farsi pagare per lasciargli fotografare la torta di croccante (danni collaterali del turismo!) e dei ragazzi che l'hanno chiamato "Barbiche, l'homme riche" (Barbone il riccone) perché era in compagnia di due donne (con noi c'era Christel, che bionda e diafana com'è vale un bel po' di cammelli ;-)
Chiedetegli del mercato di Medenine (Sud della Tunisia) e vi parlerà di spezie a quintali e montagnole di pescetti secchi. Io, partita in cerca di miele, tornai con un caftano blu.
Chiedetegli del mercato di Annecy (la Venezia delle Alpi - Alta Savoia) e vi dirà che nella città vecchia e sui canali, soprattutto di domenica mattina, si incrociano contadini che sembrano usciti da stampe d'epoca (mani nodose scure come il legno, volti scolpiti con l'accetta, occhi più blu del cielo, berretto piatto di feltro in testa e gitane fra le labbra) scesi a valle in compagnia di deliziose formaggette di capra. Lì, di solito, mi procuro il prezioso miele di rododendro. Già che mi trovo, ricordo a chi farà le vacanze in Francia che i mercati rionali della domenica mattina sono una tradizione mentre troverete chiusi i supermercati.
Chiedete a Remy del mercato coperto de L'Ile Rousse in Corsica e probabilmente, anziché delle 21 colonne che ne fanno un bel monumento storico, secondo me vi illustrerà i "persistenti" effluvi del vulcanico formaggio corso stagionato. Delle 21 colonne ammetto di ricordare poco o nulla anch'io. Il miele "di macchia" e di corbezzolo li ricordo invece benissimo.
Chiedetegli di Cesenatico e non dubito che vi parlerà di una graziosa ragazza sarda che vendeva formaggio di fossa (da urlo) al mercato della cisterna. Lì sono rimasta a sorvegliarlo!
Chiedetegli del mercato contadino alle porte di Merida (Yucatan, Messico) dove ci portò una mattina Victor, la nostra guida, che aveva finito ... il miele. Scommetto che vi parlerà della Madonna di Guadalupe, la Vergine nera - tanto cara alle popolazioni caraibiche - dipinta sul muro del mercato coperto e del peperoncino venduto nei barattolini degli omogeneizzati. Il miele invece, ambrato e profumatissimo, veniva venduto nelle bottigliette della... Coca Cola. L'ho comprato lo stesso...
L'amico Luciano che ogni anno va nel Madagascar ad insegnare apicoltura mi racconta che là il miele viene ancora venduto nel favo, cera e covata compresa, adagiati su una foglia di banano. Per chi ha imparato ad estrarlo salvando la covata e recuperando anche la cera resta un problema difficile da risolvere: i contenitori. Nel Mad non esistono, se non a prezzi irraggiungibili, barattoli di vetro o di plastica. Qualsiasi bottiglia di plastica rappresenta un tesoro.
Chissà se un giorno riuscirò ad andare fin là, magari non solo per comprare... una calebasse (zucchetta essiccata) di miele da versare sui dolcetti di riso al vapore che vengono cotti (anch'essi in foglie di banano) e venduti per strada.
Chiedete a Remy del mercato di Stone Town (Zanzibar). Senza dubbio vi parlerà delle montagnole di banane. Banane di tutti i tipi, così buone che di ritorno in Europa non ne ha mangiate per mesi. Vi dirà anche di com'è stato difficile attraversare la zona del pesce continuando a sorridere... Ora non so ma dieci anni fa a Zanzibar, salvo nelle strutture turistiche, non esistevano sistemi di refrigerazione. Nel capannone della carne (principalmente caprina, appesa a ganci di metallo) non ho avuto il coraggio di entrare.
E, accidenti al mio naso sensibile, a quel punto mi sono dimenticata di andare in cerca di miele.
Chiedete a Remy del mercato coperto di Aosta, ai tempi in cui le contadine venivano a vendere chi due chili di porri di montagna (assolutamente bio - oltre una certa altitudine non servono antiparassitari visto che ... non ci sono parassiti!) chi tre chili di zucchine, chi 8 uova, chi un cesto di meline vizze, chi frutti di bosco, chi peperoncini all'altezza di un palato calabrese.
Vi dirà, scommetto, della mamma di Leo che al mercato andava a vendere amponi. No che non manca la L! Nel patois locale, il francoprovenzale, lamponi si dice ampùn e sul cartellino la mamma di Leo scriveva in bella calligrafia "amponi lire 300 all'etto".
Al mercato coperto di Aosta non incontrerete più le contadine. Qualcuna resiste ancora nei mercati rionali (Viale della pace, Viale Europa) dove troverete anche, ma solo da metà agosto, qualche barattolo di miele ;-)
Di mercato in mercato, buona estate a tutti !
Kat
ps: noi domani si punta a nord, nordissimamente nord e sole di mezzanotte.
Etichette: "vedo gente faccio cose"
18Commenti:
questo post è pura poesia!! grazieeee ho fatto il giro del mondo con voi!!
Odddio, mi sa che il prossimo viaggio Cat lo viene a fare con voi, non con me che alla terza bancarella sbuffo già!!!!
Buon viaggio cari,
Comprate tanto Brünkäse e divertitevi!!!!
Kyss og Klem
PS: ma i caratteri di controllo li inserisce personalmente l'OGB? perchè da voi sono sempre difficilissimi?
I caratteri di controllo sono sempre difficilissimi perchè da noi commentano solo persone speciali :-P
OGB
Un post magnifico, per chi ama curiosare per mercati proprio in estate come me ... peccato che alcune cose nella globalizzazione si perdono ... grazie per il racconto e per le foto! Smack!
Si, si, cavatela così, va!
Ma sai che non la facevo così ape, la Kat!
PS: vedi che l'OGB si è spaventato: nvzls, stavolta si ragiona!
Ossignore, vi mancava solo il sole di mezzanotte, cosí al ritorno proprio non vi riconosco più DEFINITIVAMENTE!Vabbè, ci ho pensato io all'aglio rosa di Gilbert Bécaud...ho ricevuto il messaggio!!!!
Ribadisco l'unico concesso espresso nella mail di saluto, che non ripeto in pubblico ;-)))
Basi veci, ME RACOMANDO!!!!!
Mi piace girar per mercati per cui ho proprio apprezzato questo post!
Fate buon nord-viaggio!
A presto,
Aiuolik
E come andare a dormire senza sognare un viaggio,un banco,un miele,dopo aver letto questa meraviglia di post?
In questi giorni,non ho osato unirmi agli auguri perchè vi leggo da molto ma mi sono intromessa da poco..Sono comunque commossa da questa storia,dal vostro grande passo,e mi unisco agli auguri di tutti gli altri.
Buon viaggio,buon proseguimento e sappiate che questo blog fa davvero bene allo spirito.
;)
Grazie per il fantastico viaggio fra i colori e i profumi di questi incantevoli mercati. La voglia di prendere e partire è davvero tanta
Un bacione
Fra
ma che bel post da leggere tuttodunfiato.
Mi ha incantato questo giro del mondo sniffatorio, con i suoi profumi e i suoi odori!
sii voglio venire in giro per mercati con voi, sono sicuro che anche la bee farebbe meno storie.
da noi, al mercato del sabato e a quello dei contadini, resiste ancora qualche contadina col Dierndl (il costume tirolese)e la Gretelfrisur (il treccione arrotolato sulla nuca) e i prodotti in vendita sono quelli di sempre, uova col tuorlo giallissimo! mele, carote e patate non belle ma bbuone! in questa stagione frutti di bosco e ciliegie (vederete nel prossimo post!) e sempre qualche mazzetto di fiori dell'orto: nasturzi, erica, zinie, dalie...ai quali spesso non resisto!
allora cari i miei scriba, anche se in ritardo, vi auguro un mielosissimo ;O) viaggio di cozze! cat
vi ho dato un premio, passate a ritirarlo
Che belle foto!
Se non avete nulla in contrario..vi linko e passo a trovarvi.
ciao
un post davvero molto bello per chi come me adora i mercati di cibarie, con tutti i loro profumi e colori.
Sono piuttosto grandicella e conosco le canzoni di Becaud, ma quella che citate non la conoscevo, andrò a cercarla, continuando quessto bel viaggio che avete descritto
buona giornata
Un abbraccio forte e una vacanza lunga una vita!!!
(è noiosa una vita di vacanze?)
I mercati sono una sorgente di sapori e colori, e questo post rispecchia assolutamente tutto cio che uno si deve aspettare da posti cosi magici.
Complimenti
marco
c'è un diamante per voi..passate a ritirarlo
Che post meraviglioso!!!! Ho viaggiato anch'io con voi e ho una voglia matta di andare in Provenza di passare per Aosta! Anche a me piace comprare il Miele in ogni posto che visito (ieri siamo stati a Castelluccio di Norcia, sui Monti Sibillini e ho comprato il Miele dei Fiori di Castelluccio :P)
Una bella collezione perchè poi finisce e hai la scusa per tornare a comprarlo! :PPP
Bacioniiiiiiii
Senza parole per questo post che non avevo ancora letto. Una delle prospettive di viaggio che più incanta...il mercato... Non posso che complimentarmi. Sai che caleidoscopio di colori/aromi/voce...L'ho letto tutto dun fiato. Grazie per la bellissima condivisione ovviamente :-)
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