10 ottobre 2006

MEME - Le Stagioni del Fiume - BL Ottobre

La Dora chiama , la Piave risponde!


Veduta da Piazza Castello, in un luminoso mattino d'inizio ottobre.

Patt

Etichette:

12Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto:

Ub, bello! Ma... c'è ancora qualcuno che la chiama LA Piave?

10/10/06, 13:47  
Blogger franci ha detto:

... il lago va bene lo stesso ?

:-)

se cerco il fiume !

10/10/06, 14:10  
Blogger Scribacchini ha detto:

Kat, solo i vecchi, purtroppo, solo i vecchi. :-/
Franci, cerrrrto! :-)

10/10/06, 14:51  
Blogger ziamaina ha detto:

E pensare che chiamare i fiumi al femminile deriva dal latino. E' davvero un peccato che si perdano così i legami linguistici col passato :-(
Va beh, vado a cercare le foto del Sile di cui parlavo prima.
Volo! :-)

10/10/06, 23:21  
Blogger franci ha detto:

Postato meme in VS lago !
;-)

baci

11/10/06, 09:15  
Anonymous Anonimo ha detto:

Ziamaina, hai ragione, ragionissima. Nel caso specifico pare, se sbaglio qualcuno mi corregga, che la Piave sia diventata "il" con la promozione a "Fiume Sacro alla Patria" e con la celeberrima canzone che ne esalta le virtù di combattente. Gli anziani hanno continuato a chiamarla "la" Piave, ma ormai non credo ci sia più nessuno a considerarla leggiadra donzella, ahilei. O ahilui.

11/10/06, 15:06  
Anonymous Anonimo ha detto:

La Simeto?

Mi pare che inferocirsi sulle tradizioni quando sono evidentemente frutto di ubbie locali non sia saggio. Il fiume è sostantivo maschile, mi sembra... senza andare a scomodare la Patria.
;))

11/10/06, 16:58  
Anonymous Anonimo ha detto:

Che il fiume sia maschile non c'è dubbio, che la Piave sia sempre stata femminile, nemmeno. Le ubbìe non c'entrano, semmai bisognerebbe discutere sull'opportunità di modificare arbitrariamente termini che fanno parte della cultura locale. Nessuno si sogna di dire, ad esempio, "il" Dora, ma lei, per fortuna sua, non ha dovuto combattere coi fanti.

11/10/06, 20:05  
Anonymous Anonimo ha detto:

Bene, ho fatto una rapida ricerca su google, chiave "la piave" (con le virgolette) e ho scoperto di non essere l'unico dinosauro, anzi. :-)
Fermo restando che se la frase è "il fiume Piave" il genere maschile è indiscutibile (e ci mancherebbe!), se dico solo "Piave", è femmina. O almeno dovrebbe esserlo.
Nel sito del Comitato intercomunale per la difesa del (sic) Piave, si legge:
"... Il fiume ha sempre avuto un nome femminile e solo in tempi recenti il genere è stato mutato al maschile.
Giosuè Carducci, per primo, citò il Piave al maschile nella sua ode “Cadore”:
... fin che Piave pe' verdi baratri
ne la perenne fuga de' secoli
divalli a percuotere l'Adria
co' ruderi de le nere selve,

In seguito, nel 1918, Gabriele D'Annunzio scrisse:
“O Libertà, gli italiani ti danno oggi
il Piave flessibile per la tua collana”

A consacreare definitivamente il genere maschile per il Piave fu comunque la popolare canzone "Leggenda del Piave" di E. A. Mario.
Il Piave mormorava
calmo e placido, al passaggio
dei primi fanti, il ventiquattro maggio: ..."


Nel sito della Regione Veneto si legge: "L'acqua de la Piave l'è tanto bona da bever,
e la mena le zate, ma nel mese da magio la va in amor...
-L'acqua della Piave è tanto buona da bere, e conduce le zattere, ma nel mese di maggio va in amore…-
(Angela Nardo Cibele, Acque pregiudizi e leggende bellunesi, Palermo 1888)
La Piave o La Plau nell'immaginario collettivo era creatura viva, femminina a cui si attribuivano virtù ed effetti umani. Madre feconda e ristoratrice, arteria secolare di comunicazione tra montagna e pianura, solcata da zattere e merci, era capace di sconvolgere repentinamente i paesaggi che attraversava quando le sue acque si gonfiavano e ribollivano, "andavano in amor" per lo scioglimento delle nevi. ..."


Ci sono premi, gare e associazioni intitolati a "la Piave" e, curiosità, il Municipio di Nervesa della Battaglia ha sede in Piazza La Piave, 1.

:-)))

11/10/06, 22:50  
Anonymous Anonimo ha detto:

Qui non c'è possibilità di quotare (e questo è un limite ogettivo) quindi scusami per una risposta che a me viene complicata. Nulla questio sul fatto che, localmente (=nella lingua veneta) il sostantivo sia (o sia stato...) di genere femminile. Siamo pure d'accordo, mi sembra, che in lingua italiana sia di genere maschile. Volevo solo sottolineare che, spesso, la difesa (lo so, non è difesa: è solo rispetto delle proprie radici culturali...) delle tradizioni non sia necessariamente una cosa positiva. Faccio l'esempio del vino: il vino "del contadino", di tradizionale fattura, riusciresti a berlo, oggi? Certo, se ho beccato un interlocutore astemio, l'esempio non sarà comprensibile...
;-))

12/10/06, 08:55  
Anonymous Anonimo ha detto:

Gic ha detto Certo, se ho beccato un interlocutore astemio, l'esempio non sarà comprensibile...
;-)) .

Veneto e Astemio sono una contradizione in termini :-)

Scherzi a parte, perchè non lanci la tua immensa cultura alla ricerca di un perchè?
Perchè, oggi, la maggioranza dei fiumi è di genere maschile (le due Dore fanno eccezione) mentre nell'antichità, l'acqua è quasi sempre stata una divinità femminile?

12/10/06, 09:23  
Anonymous Anonimo ha detto:

Lascia stare l'immensa cultura che detta così sa di sfottò...
;-))
accettato, peraltro.
--
L'acqua è sempre stata una divinità femminile? Mi pare mal posta, come questione. Sul dire "l'acqua del Piave" non troverei nulla da eccepire. Come dire "la tela del ragno". Che per questo il ragno debba divenire "la ragna"... Ribadisco: io la vedo solo come una questione linguistica. Alla quale mi sono attaccato per dire che non sempre il rispetto delle tradizioni significa conservazione delle stesse se, alla luce di quel che è venuto dopo, ci sono modi migliori di fare o di dire. Ma poi, davvero: quale antichità? Greca? Eridano era femmina? Latina? Padus è di genere femminile?
--
Carina quella dell'impossibile antitesi tra veneto (inteso come abitante del...) e vino. Però io conosco un alpino che non beve vino ma birra. Come vedi tutto è possibile!

12/10/06, 14:12  

Posta un commento

<< Home