San Nicolò c'è!
E con lui il suo asinello, un burrito doc (grazie Canny!)
La ricetta è una delle tante di gingerbreads, versione anglosassone degli speculoos che, per la ricorrenza, si sgranocchiano in tutte le terre fiamminghe.
Per una trentina di soggetti :
200 g di burro
400 g di farina integrale fine (tipo 2)
100 g di zucchero scuro
100 g di miele= 4 bei cucchiai
2 cucchiaini di lievito in polvere oppure uno di bicarbonato e uno di cremor tartaro
1 pizzico di sale
un cucchiaino di zenzero in polvere
un cucchiaino di cannella in polvere
(1 cucchiaino di 5 specie o altra miscela di vostro gusto)
L'impasto si prepara mettendo in pentola, su fuoco bassissimo, il burro, lo zucchero e il miele e rimestando piano finché lo zucchero non si sia sciolto. Si lascia intiepidire (in questa stagione, per accellerare le cose, basta metterlo sul balcone). Intanto si mescolano con cura la farina, il sale, il lievito e le spezie. Si fa la consueta fontana e vi si versa il burro/miele impastando bene.
Un altra oretta a rassodare al fresco, magari in frigo poi si inizierà a ritagliare i biscotti.
E qui il gioco si fa duro. Questo impasto ha la consistenza del pongo e come il pongo si manipola bene solo da freddo. Conviene quindi prelevare dal frigo solo poco impasto per volta e cercare di lavorare in fretta. I biscotti intagliati si staccato con una spatola per poterli adagiare sulle teglie senza deformarli.
Capire che la pasta sta diventando troppo morbida è facilissimo, quando tentate di sollevarli da piano di lavoro con la spatola gli asinelli iniziano ad assomigliare a maiali e gli abeti a lische di pesce.
Forno già caldo - a 180°- per una decina di minuti. Devono essere appena biondi. Finché non si freddano sono friabilissimi quindi per le infornate successive conviene usare carta forno e sollevare l'intero foglio con tanto di biscotti sopra e sostituirlo con un altro.
Piccoli pazienti accorgimenti ampiamente ripagati quando arriva il momento di sgranocchiarli.
P.S.:Patt, metti un post it ;-)
La ricetta è una delle tante di gingerbreads, versione anglosassone degli speculoos che, per la ricorrenza, si sgranocchiano in tutte le terre fiamminghe.
Per una trentina di soggetti :
200 g di burro
400 g di farina integrale fine (tipo 2)
100 g di zucchero scuro
100 g di miele= 4 bei cucchiai
2 cucchiaini di lievito in polvere oppure uno di bicarbonato e uno di cremor tartaro
1 pizzico di sale
un cucchiaino di zenzero in polvere
un cucchiaino di cannella in polvere
(1 cucchiaino di 5 specie o altra miscela di vostro gusto)
L'impasto si prepara mettendo in pentola, su fuoco bassissimo, il burro, lo zucchero e il miele e rimestando piano finché lo zucchero non si sia sciolto. Si lascia intiepidire (in questa stagione, per accellerare le cose, basta metterlo sul balcone). Intanto si mescolano con cura la farina, il sale, il lievito e le spezie. Si fa la consueta fontana e vi si versa il burro/miele impastando bene.
Un altra oretta a rassodare al fresco, magari in frigo poi si inizierà a ritagliare i biscotti.
E qui il gioco si fa duro. Questo impasto ha la consistenza del pongo e come il pongo si manipola bene solo da freddo. Conviene quindi prelevare dal frigo solo poco impasto per volta e cercare di lavorare in fretta. I biscotti intagliati si staccato con una spatola per poterli adagiare sulle teglie senza deformarli.
Capire che la pasta sta diventando troppo morbida è facilissimo, quando tentate di sollevarli da piano di lavoro con la spatola gli asinelli iniziano ad assomigliare a maiali e gli abeti a lische di pesce.
Forno già caldo - a 180°- per una decina di minuti. Devono essere appena biondi. Finché non si freddano sono friabilissimi quindi per le infornate successive conviene usare carta forno e sollevare l'intero foglio con tanto di biscotti sopra e sostituirlo con un altro.
Piccoli pazienti accorgimenti ampiamente ripagati quando arriva il momento di sgranocchiarli.
P.S.:Patt, metti un post it ;-)
Etichette: dolci e dessert, tradizionali
5Commenti:
hehe! sapevo che sarebbe stato bello sbirciare a quest'ora e cogliere il nikolaus assieme al suo asinello-maiale (anche questo mi hanno geneticamente modificato?)in mezzo ad un bosco croccante! notte cat
Mamma mi racconta sempre questa cosa dei mandarini e delle noci!!
però con noi, quando eravamo piccoli, non ha continuato questa tradizione, proprio perchè a Roma non si usava!
PS
Per Remy, se ti va vieni a ridare un'occhiata da me, e dimmi se funziona un pochino meglio!
baci
Une savoureuse tradition. Bonne St Nicolas a tous les Scribacchini.
ma come sarebbe "asino/maiale"??? mica sarà colpa dello stampo?!sarà che cat ha bisogno di occhiali....ma che bellezza, ma che profumo che arriva fin qui, ma....cosa avete fatto col tappettino verde per giocare a carte???;-))))
sto saltellando per la felicità di vedere questo post!!!!
waw complimenti..bel blogggggg
eieeie proverò la ricetta san nicolò..
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