01 novembre 2013

Barbe rosse, gialle e un po' verdi

Ai tempi in cui è nato questo blog, l'idea era di fare, seppure a distanza (tra Aosta e Belluno ci sono 5 ore di macchina) qualcosa insieme, in cucina, nella società civile (e civile per noi significa sia con 2 che con 4 zampe), e nell'orto. Otto anni dopo (essì, a dicembre compiremo otto anni ;-) l'idea è sempre quella. Nel frattempo l'OrtoNando ha lasciato cadere la vanga ed è andato avanti.  Con questa parentesi ortolana, dedicata a radici di stagione, lo abbracciamo, seppure a distanza.


Iniziamo dicendo che le Barbabietole, o Barbe rosse come le chiama la nostra amica Gaia, sono parenti strette delle Coste. Nei secoli, l'uomo - la testa ancora sgombra da nozioni e forse per questo ancora molto bravo ad osservare - ha selezionato alla bene meglio diverse varianti spontanee di bietole (Beta vulgaris). Qualcuna per le sue coste e foglie, qualcuna per la capacità a produrre grosse radici dolci a scapito delle foglie. Qui sopra, il gambo sottile e la fogliolina di una barba rossa in compagnia di una bietola a costa rossa. Lucidata dalla sola natura e dalla sua freschezza. Non l'abbiamo neppure lavata.


Diciamolo,le bietole rosse fanno sempre una gran figura! Nell'orto che condividiamo col padrone di casa, non ci è consentito (per ora ;-) alternare le verdure con i fiori, cosa che invece facciamo nell'orto vecchio seminando anche tagete, calendula e nasturzio tra le patate e i pomodori. Alle bietole rosse però non poteva dire di no. Non che le abbia assaggiate!  Peggio per lui perché  non sono solo solo belle, robuste e prolifiche. Sono proprio buone.  Prima vi proporremo cose più sfiziose (magari già lunedì) ma è in arrivo  anche un ragù di lenticchie e coste rosse. Niente di nuovo peraltro, è una vecchia ricetta tradizionale calabrese.


E' molto vecchia anche la barbabietola qui fotografata. Si tratta della Crapaudine. Noi ci procuriamo i semi oltr'Alpe ma si iniziano a trovare anche qui. Il suo nome, tradotto in italiano, è Rospetta. Vero è che del rospo ha i bitorzoli. Dirla bella sarebbe proprio una bugia. E non è tutto! E' anche lentissima a crescere. Quando cresce... Per questo stava scomparendo dagli orti. In compenso è una regina di dolcezza. Non a caso i francesi  la chiamano "la betterave caramel". E' vero, una volta cotta è di una dolcezza leggermente caramellata. Cruda non è per niente gradevole, in compenso cuoce molto più in fretta delle altre. Diciamo una mezz'ora, meglio se al vapore.


Sono invece molto buone anche crude le tre varietà qui sopra, in particolare la prima, affusolata come una rapanello gigante. Si chiama Forono, cresce in fretta, è dolce sia cruda che cotta e si presta anche a belle presentazioni perché consente di fare belle fette regolari. In Italia però non ne ho ancora visto i semi.
Quella di mezzo è una banale ma molto valida Piatta d'Egitto mentre l'ultima è la nostra più recente scoperta, la Golden Burpee's, seminata quasi per gioco ma decisamente da adottare, sia per bellezza che per sapore.
Anzi, grazie a lei, concludiamo con un raggio di sole. Basta affettarla ! E ovviamente assaggiarla. Buonissima! Forse meno dolce delle cugine rosse ma senza un'ombra di retrogusto terroso, anzi sa un po' di noce, e e di un giallo così vibrante che... parla da solo.

Nando, ciao.
Kat

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9Commenti:

Anonymous stelladisale ha detto:

quante ne ho mangiate, di coste, rosse, quest'estate! mi piace tutto della rapa rossa.
ehi, già 8 anni! è bellissimo vedervi ancora attivi col blog :-)

02/11/13, 10:52  
Blogger Scribacchini ha detto:

Ciao Stella
Sì,dopo varie pause stiamo provando a riattivarci. Chissà...? Intanto metto un po' d'ordine nella sidebar, tipo cambio di stagione ;-)
Kat

02/11/13, 11:28  
Blogger Elena Bruno ha detto:

E io che ho raccolto le barbabietole e ho buttato le foglie nella compostiera ... Me tapina ...

02/11/13, 18:04  
Blogger Scribacchini ha detto:

Ciao "tapina" ;-)
Anch'io butto quasi tutte le foglie delle barbe rosse nella compostiera.Le più piccole finiscono nella minestra ma ammetto di non consumare le altre. Qualcuno le spadella e le apprezza ma a volte le trovo davvero troppo terrose. Il sapore è quello del verde delle coste ma più concentrato. Però vale la pena assaggiarle e decidere. Smack. K.

02/11/13, 19:03  
Blogger Elena Bruno ha detto:

Appunto mentale per l'anno prossimo ... Provare anche le foglie!
Visto che avete un po' di esperienza con orto e frutteto, oltre all'uva fragola sapete se ci sono altre varietà di vite che non necessitano trattamento? Mi piacerebbe aggiungere un paio di piantini nell'orto :-)

05/11/13, 18:02  
Blogger Scribacchini ha detto:

Elena, di vite so poco ma chiedo a chi sa e, come te, la alleva insieme agli ortaggi. Se mi dimentico di riferire, batti un colpo. Smack. K.

05/11/13, 18:17  
Blogger Elena Bruno ha detto:

Grazie mille! Baci :-)

05/11/13, 20:31  
Blogger Scribacchini ha detto:

Elena
l'esperto dice che, per quanto ne sa lui, non ci sono altri tipi di vite che non necessitino trattamenti. Le altre si prendono oidio e peronospora senza neppure aspettare che tu abbia le spalle voltate. In compenso consiglia, se l'uva americana che hai già è quella nera, di piantare anche quella bianca, più bella e ancora più profumata.
Smack. K.

06/11/13, 13:39  
Blogger Elena Bruno ha detto:

E vada per quella bianca! Visto che nell'orto ci sono le verdure non voglio usare verderame o altre cose altrimenti come fanno a vivere lumache e bacarozzi ... Oramai siamo affezionati ai ns insetti :-D
Grazie per le info!

06/11/13, 23:10  

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