17 marzo 2006

Contando le e di pecore

Poesia anche oggi. Per il cibo ci risentiamo più tardi




La pecora bruna 

E' la prima aggredita dal lampo e dal lupo,
lo scherzo di mala fortuna che guasta il colore uniforme
del bianco di gregge.
Il giorno la scaccia, la notte l'accoglie
nel buio d'acqua ragia che scioglie colore e contorno
e fa che assomigli alle altre.
La notte è più giusta del giorno.
In faccia al pericolo il grido più limpido è il suo,
sul ghiaccio dell'alba la traccia è battuta da lei.
Dove scorre il confine, lei sola rasenta la siepe di more,
e chi si è smarrito si tiene al di qua della pecora bruna,
che fa da frontiera alla vita veloce, feroce, che tregua non dà
.

Erri De Luca - Sola andata - Feltrinelli 2005

Il nostro piccolo gregge è stato scolpito da Cesare Marguerettaz, scultore valdostano specializzato in giocattoli tradizionali. Da anni combatte contro l'abitudine moderna di farli di noce. Un tempo nessuno si sarebbe sognato di usare legno pregiato per un balocco. Quando il soggetto è una pecora, imporre legno "bianco" è più facile e noi proprio così le volevamo e questo ha rafforzato la simpatia fra di noi.
Quando ci ha telefonato dicendo testualmente "Il gregge è pronto a demonticare, venite a prenderlo", siamo saliti fino a casa sua a Oveillan, una frazione di Sarre che sta in cima, ma proprio in cima alla collina.
Lui incarta delicatamente ogni pecora poi dice sornione :
- Non vi sembra che manchi qualcosa?
- Il pastore? suggerisce Remy.
- Un cane? propongo io.
Le proviamo tutte finché...
- No, no, manca ... questa!
E tira fuori dalla tasca del gilet una pecora bruna, non più grande di uno zoccolo da bambino e ce la regala.
Merci Cesare !
Kat

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9Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto:

Bellissimo, bello, bellissimo! Tutto: la poesia (quel libro è toccante dalla prima all'ultima pagina, quasi un'antologia di Spoon River...), le sculture, e... voi, sempre e senza dubbio. :o)

17/03/06, 08:56  
Anonymous Anonimo ha detto:

Grrrrrrrrrr !

Apologia :

Se la pecorella bruna ( o nera ) è sparita, ci sono 999,99% probabilità su 1000 ( se non di più ) che essa sia stata portata, dallo stereotipo della bionda, idilliaca e bucolica pastorella ( in questo caso montanara, eheheh ) dal beccaio affinché la sgozzi e ne faccia costolette e gigots per i simpatici valligiani !
Se, poi, essa sia stata veramente mangiata dal Lupo, è dovuto solo al fatto che la povera creatura ( il Lupo, non la pecora ) aveva fame !!

Se poi il De Luca vuol sottindere ( metaforicamente ) che in un docile gregge di pecore, il soggetto che si contraddistingue dalle altre, per colore oppure per ridotta docilità, sia quella più a rischio, ha ragione !
Solo che ciò accada perché sempre pecora rimane !
Se essa si fosse creata l'occasione per metamorforizzarsi in altro animale ( magari in Lupo ) avrebbe ridotto di molto il rischio di farsi sgozzare o pappare.

Che la notte ( intesa come oscurità che permette una mimetizzazione salvaguardante ) sia più "Safe" d'una giornata di rilucente sole, è lapalissiano !!

Ma le pecore non c'entrano niente.

Uno dei più conosciuti proverbi spagnoli dice che : " La noche todos los gatos son pardos ( La notte tutti i gatti son grigi ) !
E, che io sappia, questo felino non vive in gregge tal docile pecorella !

La seconda parte dell'intervento ( quella che racconta realtà, non metafore a vil prezzo ), è bella e mi piace.
Difatti l'unica metafora che se ne può tirare fuori è quella della generosità !

Arriba el Lobo 'nzisto y que Viva la "Lobidumbre" ( neologismo, coniato dal Lupo scrivente, in questo momento ).
Y que las ovejas se las coman todas !

Vittorio

17/03/06, 10:07  
Anonymous Anonimo ha detto:

Marì, mi hai tolto le parole di ... tastiera! Belle le pecorelle, grazie Kat, grazie Remy e grazie Cesare!

17/03/06, 10:57  
Anonymous Anonimo ha detto:

Forse la poesia acquista più significato se "contestualizzata", visto che parla di emigranti clandestini...

17/03/06, 11:17  
Blogger Monica Bedana ha detto:

Beeh! Beeeeh! Beeeeeeh! Beh, volevo dire che mi piace proprio!!!

17/03/06, 12:57  
Anonymous Anonimo ha detto:

Kat, mi piace moltissimo il legno scolpito. Conosco qui a Roma uno scultore del legno che ha la sua bottega alle spalle di Piazza Navona, Ferdinando Codognotto, che ha fatto anche le scenografie che c'erano prima al tgleonardo.
Cmq, le tue pecore sono bellissime, mi piacciono tanto. Ma che altro fa? I suoi lavori si possono vedere sul web? (immagino proprio di no purtroppo) Raccontami un po' delle sue opere!

17/03/06, 13:01  
Anonymous Anonimo ha detto:

Già, hai ragione Marì, mi sono scordata di contestualizzare. O forse pensavo soprattutto al lampo che ha davvero la crudele abitudine di incenerire le uniche 6 pecore nere del gregge (di un conoscente) allevate e coccolate apposta per fare lana grigia naturale mescolando la loro lana a quella delle altre. E anche qui,di simboli, volendo...

17/03/06, 13:13  
Anonymous Anonimo ha detto:

Francesca, al momento Cesare fa soprattutto giocattoli,cavallucci, muli o mucche con le ruote, pecore come queste, passeracci cicciottelli, farfalle di sughero e qualche bambola di tipo arcaico. Purtroppo, con Internet non ha dimestichezza alcuna. Se servono contatti scrivi una mail agli scribacchini.

17/03/06, 13:26  
Blogger Scribacchini ha detto:

Grande Cesare. E grande, grandissimo, Erri De Luca... :-D
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gen

18/03/06, 10:52  

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