Sud - Ieri - Estasi
Lionello ci segnala :
"… Vi sono sfumature mirabili della terra e del mare, tramonti fiammeggianti e lune di melodrammatica grandezza che cavalcano le cime dei monti, o nuotano esultanti nell’etere; gole colorate d’ambra in cui le ombre dormono nelle giornate scintillanti di giugno, e il folle tumulto estivo dei rampicanti che inondano con verde frenesia ulivi ed olmi e fichi.
Vi sono tremule fiamme violette che si librano sull’arenaria calcinata dal sole, brume marine che salgono con inghirlandata maestosità tra fenditure bagnate e i bagliori sulfurei di un’alba con lo scirocco, quando i pescherecci rimangono sospesi come pallidi spettri sulla linea dell’orizzonte; vi sono migliaia di estasi come queste, ma i nativi non le vedono, anche se, per far piacere agli stranieri, fingono di vederle…
Le spirali di muscoli sulle spalle di qualche adolescente mentre si irrigidisce per sollevare un grande blocco di arenaria; una fanciulla le cui forme esuberanti promettono fruttuose maternità; un ondeggiante campo di grano, un acquazzone in maggio, un piatto di grosse quaglie allo spiedo…
Tutto ciò è legittimamente bello: ma i monti costituiscono meri impedimenti all’agricoltura, spiacevoli protuberanze sul bel volto della terra; le caverne sono utili per accumularvi il fieno; le grotte marine azzurre o verdi servono a riparare le barche dalla pioggia; il mare stesso, con tutte le sue armonie corali, è semplicemente un luogo dove si prendono pesci… "
Sir Norman Douglas, "gran tourista" dei primi anni del 1900, nel suo La terra delle sirene.
La foto è stata scattata da Remy nelle Sporadi settentrionali (Grecia)
"… Vi sono sfumature mirabili della terra e del mare, tramonti fiammeggianti e lune di melodrammatica grandezza che cavalcano le cime dei monti, o nuotano esultanti nell’etere; gole colorate d’ambra in cui le ombre dormono nelle giornate scintillanti di giugno, e il folle tumulto estivo dei rampicanti che inondano con verde frenesia ulivi ed olmi e fichi.
Vi sono tremule fiamme violette che si librano sull’arenaria calcinata dal sole, brume marine che salgono con inghirlandata maestosità tra fenditure bagnate e i bagliori sulfurei di un’alba con lo scirocco, quando i pescherecci rimangono sospesi come pallidi spettri sulla linea dell’orizzonte; vi sono migliaia di estasi come queste, ma i nativi non le vedono, anche se, per far piacere agli stranieri, fingono di vederle…
Le spirali di muscoli sulle spalle di qualche adolescente mentre si irrigidisce per sollevare un grande blocco di arenaria; una fanciulla le cui forme esuberanti promettono fruttuose maternità; un ondeggiante campo di grano, un acquazzone in maggio, un piatto di grosse quaglie allo spiedo…
Tutto ciò è legittimamente bello: ma i monti costituiscono meri impedimenti all’agricoltura, spiacevoli protuberanze sul bel volto della terra; le caverne sono utili per accumularvi il fieno; le grotte marine azzurre o verdi servono a riparare le barche dalla pioggia; il mare stesso, con tutte le sue armonie corali, è semplicemente un luogo dove si prendono pesci… "
Sir Norman Douglas, "gran tourista" dei primi anni del 1900, nel suo La terra delle sirene.
La foto è stata scattata da Remy nelle Sporadi settentrionali (Grecia)
2Commenti:
Bello, grazie a Lionello e grazie a remy :-)))
Questo devo mandarlo ad un signore, pardon Signore, che ho sentito parlare dei muretti di contenimento degli stretti campetti ricavati trasformando nei secoli i fianchi delle nostre montagne in scalinate (come le fasce della Liguria in più piccolo) come delle "spalle della valle d'Aosta." Gli piacerà.
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