Un'effimera dolcezza
Ha un profumo struggente la fioritura dell'acacia che colonizza, qualcuno dice infesta, il bordo delle strade e le scarpate lungo la ferrovia. Ancor più delle frittelle di mele, sanno d'infanzia e di natura ancora incontaminata quelle di "grappoli" d'acacia. Ma io friggo di rado e sento dire che non sono l'unica. Così ho rispolverato una ricetta un po' magica che sposa la crêpe con il clafoutis. Dormiva dimenticata nel Gran livre de la cuisine vapeur, del profeta della riscoperta delle cotture al vapore Jacques Manière, edito da Denoel nel 1985.
Non l'ho cucinata perché non avevo tempo di allontanarmi dalla strada in cerca di fiori sbocciati lontano dalle fonti di inquinamento, ma la fioritura dell'acacia è così breve che non ho voluto aspettare a proporvela.
Per 4 persone
1 tazzone di fiori d'acacia
1/2 litro di latte
150 gr di farina
3 uova
100 gr di burro
4 cucchiai di miele liquido, meglio se d'acacia
un pizzico di sale
una teglia antiaderente non di silicone
un rotolo d'alluminio
I fiori non si lavano. Al massimo si può spruzzare acqua sui grappoli e sgrondarli bene prima di staccare i fiori.
Si fa fondere il burro su fuoco bassissimo. Si mescolano in una ciotola la farina e il sale e le uova precedentemente sbattute. Quindi si versa il latte e si mescola fino ad ottenere una pastella fluida e omogenea. Si aggiungono il burro fuso e i fiori d'acacia. Si versa il tutto nella teglia antiaderente. Si copre con un foglio di alu e si fa cuocere al vapore per 15 minuti (oppure in forno a bagnomaria, ma non avendo provato questa versione non so per quanto tempo, probabilmente come per il crem caramel). Si gusta tiepido irrorato di miele. È troppo buono per essere dietetico.
Kat
Etichette: dolci e dessert, vapore
12Commenti:
Immagino il profumo inebriante... Amo la cucina con i fiori, i fiori di acacia si aggiungono alla borragine tra le mancanze che tarpano le ali alla mia cucina!
So che voi seguite un pò la corrente Cannelliana del "fritto no grazie!" ,ma i fiori di "gasia" pastellati e fritti sono una delle cose più buone che abbia mai mangiato in vita mia!!
uuuhhh...mi ricordano tanto le mie estati sul lago, anche la mia ziotta mi faceva queste frittelle! andavamo a raccogliere i fiori e poi a casa si preparava la pastella e via una dopo l'altra perchè ovviamente calde sono una cosa...
non ho mai mangiato fior (ad eccezione di quelli di zucca) e non ti nascondo che sono rimasta letteralmente incantata da questa ricetta! oggi non pensero' ad altro!
idem come Zora!
incanto stupore e curiosità:)
neanche io ho mai mangiato fiori..
tranne da piccoli quelli viola piccoli piccoli che si chiamavano zuccherini....
però questi fiori mi ricordano dove abitavo prima, le vie erano tutte un filare di acacie..e aprimavera c'era un bel profume... poi al primo soffio di vento....nevicavano in strada....
un bacio a Kat..e a tutti gli scribacchini
Risposta colletiva, più o meno.
I fiori fritti non li ho mai mangiati nemmeno io ma in quanto alla filosofia canneliana, mandatemi delle castraure e vedrete la mia fede crollare.
Fiori di zucca anche nelle lasagne? E quelli di zucchina in pastella (Canny perdono) o a condire la pasta? O quelli di boraggine in insalata?
Insomma: mettete dei fiori nei vostri... menu
Stupendi...però non mi ispira mangiare fiori.
Mis Piperita certo che per una farfalla non amre i fiori :-)
e le frittelle di fiori di sambuco...mmm, ma mi sorge un dubbio, non sarà la pastella a rendere buono ogni fritto!?come dice mia nonna: "frito se bon anca el carton", bellissima ricetta saluti golosi cat (io con la c!);
hei miss piperita come la mettiamo con carciofi, capperi, e cavolfiori:-))
Mi sa che l'anonima qua sopra xe comare Terry!
Ma io amo i fiori...solo che preferisco guardarli e odorarli, non mangiarli...
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