11 dicembre 2006

Mecoulen per il MEME NATALIZIO DI NANNA


Il meme natalizio di nanna scade sabato prossimo, 17 dic, alle 24.
Nelle vallate alpine di ieri, i dolci erano cosa rara e la scelta non è stata molto difficile. Le nostre preferenze oscillavano tra la Micòoula delle Bassa Valle (Hone-Pont Saint Martin) una pagnottella di segale un po' più piccola del solito arricchita da un misto di frutta secca (noci, fichi, uvetta) la Flanz, una sua cugina integrale e bassotta addolcita da sottili fette di mela e il pan dolce di Cogne o Mecoulen. Ha vinto il terzo.

La ricostruzione della ricetta del Mecoulen è stata un avventura. Quella presente in diversi libri dedicati alla cucina valdostana (sempre la stessa, magari divisa per 2 o per 4, ma sempre lei) libri che non citeremo perché a natale son tutti più buoni, è completamente sbagliata. Anziché una palla di pasta. produce una pastella appena più densa di quella per le crèpes. Sono cose che capitano quando si cerca di divulgare una ricetta che non viene praticamente mai usata per piccole quantità, bensì in dosi da panificio o da panificazione collettiva. Essì, da noi i forni comunitari esistono ancora e in questa stagione sono all'opera per la tradizionale infornata natalizia. Non è stato facile equilibrare gli ingredienti e i colleghi di Kat hanno fatto merenda con diversi esperimenti più o meno appetibili ma, con l'aiuto di Gic e Ciccioformaggio e di Maria Luisa, co-autrice di Cucina di tradizione della Valle d'Aosta- Priuli e Verlucca editori, ce l'abbiamo fatta e siamo fieri e felici di poter condividere dosi attendibili e collaudate che consentono di ottenere due belle pagnottelle.

Ingredienti:

550 g di farina tipo "00"
100 g di farina Manitoba
250 ml di latte
50 ml di panna
150 g di zucchero
25 g di burro
15 g di olio evo (due cucchiai)
1 uovo intero
1 tuorlo
2 limoni non trattati (la buccia grattugiata fine)
7 g di lievito di birra disidratato (una bustina)
un pizzico di sale
100-150 g di uvetta
1/2 bicchiere di rum



Preparazione:

La sera prima, preparare un lievitino facendo sciogliere il lievito e due cucchiai di farina in mezzo bicchiere di latte tiepido e lasciarlo riposare una mezz'oretta.
Nel frattempo, mescolare le farine, lo zucchero, il sale e la buccia di limone agli ingredienti liquidi (latte, olio, panna, burro ammorbidito e uova sbattute ma NON il rum).
Unire il lievitino all'impasto e lavorarlo una ventina di minuti (meno se con l'impastatrice).
Lasciare riposare 12 ore (tutta la notte) a 16° - 18°. Se la temperatura in casa è superiore, si possono ridurre i tempi di lievitazione. A noi l'impasto è triplicato.
Prima di andare a dormire, lavare l'uvetta con acqua calda, 2 o 3 volte, e metterla a bagno nel rum.
Il giorno dopo, scolare l'uvetta, asciugarla e infarinarla prima di incorporarla delicatamente all'impasto. Attenzione alla maglia glutinica! (Pensate all'impasto come ad una stoffa che non deve essere strappata e impastate sollevando i lembi e richiudendoli verso l'interno.
Dividere l'impasto in due e formare due pagnottelle rotonde. Lasciare riposare fino al raddoppio del volume e infornare in forno preriscaldato a 210° per 10 minuti poi 35 minuti a 180°, tenendo a portata di mano un foglio di carta forno nel caso dovvessero scurire troppo.


Far raffreddare su una griglia ed aspettare alcune ore prima di tagliarlo, non come abbiamo fatto noi con la scusa della foto :-)
E' ancora più buono l'indomani, magari con la fiocca (panna montata) come vuole la tradizione o con la crema di Cogne. Ma questa è un altra storia, tutta da sperimentare...
Kat e Remy

Aggiornamento: variazione in risposta al commento di mARTa.

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9Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto:

No ... così ... di prima mattina ...
Voioooooo!!!!!!!

11/12/06, 06:56  
Blogger graziella ha detto:

I vostri contributi sono sempre preziosissimi!
Magari questa la posso provare anch'io!
Un giorno e una notte mi sembrano tempi accettabili!
Auguri in diretta per l'anniversario di ieri! Ero alle prese con delle vongole! Cosa ci volete fare!

11/12/06, 08:35  
Anonymous Anonimo ha detto:

Graziella, dai che magari pubblichi la versione mdp ;-)

11/12/06, 08:53  
Blogger cat ha detto:

bello vedere che quassù in montagna, gira che ti rigira, gli ingredienti son sempre quelli:-), queste pagnotte però sono nobilitate da uova e zucchero, bel viaggetto nella cucina valdostana, che conosco poco, saluti golosi cat

11/12/06, 13:34  
Blogger Monica Bedana ha detto:

Questa pagnottella c'ha più storia degli 82 volumi della Treccani....

11/12/06, 18:37  
Anonymous Anonimo ha detto:

Sono commossa,avete scelto una ricetta davvero speciale per il mio meme.. grazie ^_^

11/12/06, 22:31  
Anonymous Anonimo ha detto:

domanda: ma è proprio necessaria la panna? oppure: a cosa serve la panna nell'equilibrio degli ingredienti così da voi architettati? grazie e complimentissimi!

12/12/06, 17:12  
Anonymous Anonimo ha detto:

Ciao Marta, a dir vero condividiamo le tue perplessità. Probabilmente basterebbe usare latte intero, a questo punto 300 ml, ma le ricette tradizionali sono fatte così, o le segui o le tradisci. Abbiamo scelto di seguirla, memori di quello che rappresentava la panna ai tempi in cui veniva usata tutta per fare il burro. E il burro si vendeva. Tutto! Mettere la panna nella pasta da pane era davvero un lusso. Peraltro la panna è un "vizio" che si ritrova in abbondanza anche nella crema di Cogne, una tradizione locale mi viene da dire, un simbolo di festa e abbondanza.

12/12/06, 19:01  
Anonymous Anonimo ha detto:

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05/03/21, 15:32  

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