IL VINO DEI BLOGGER # 12
Il nostro sarà un approccio forse un po' ruspante, da amatori non intenditori che conoscono forse la vigna meglio del vino.
Beviamo pochissimo perché ci piace bere bene e beviamo bene anche perché abbiamo la fortuna di abitare in una regione che (in questo molto aiutata a suo tempo dai fondi dell'U.E. ;-) tratta davvero benissimo le sue uve e pur producendo quantitativi che qualcuno definisce irrisori non pratica prezzi esosi.
Abbiamo quindi scelto prodotti autoctoni da uvaggi autoctoni. Non per partito preso ma perché sono davvero eccezionali. E li abbiamo fatti assaggiare, in più occasioni, a palati professionali e molto lontani geograficamente dai nostri vitigni che si nutrono di granito. Sorprendendoli piacevolmente ogni volta.
E ne abbiamo scelto uno a testa, anche se noi stessi non sappremmo dire quale dei due preferiamo ;-)
Podium :
Due giovani pionieri, arrivati dalla vicina Svizzera, hanno impiantato in un terreno dall'esposizione eccezionale la più grande estensione al mondo di Petite Arvine. Questo vitigno si trova solo in Valle d'Aosta e nel vicino Valais svizzero. Va da sè che i due paesi confinanti si contendono il diritto di chiamarlo autoctono :-) A dire il vero, l'ultima migrazione è stata dalla Svizzera verso l'Italia ma, tra Valais e Valle d'Aosta, le similitudini sono talmente tante che...
Ma torniamo all'idea dalla quale nasce questo tardivo-passito.
Un terzo della produzione viene vendemmiata a tempo debito e fatta passire su graticci.
Un secondo terzo, viene vendemmiata subito dopo ma lasciata passire su piede.
Il terzo terzo, infine, viene vendemmiato tardivamente.
Nasce così un prodotto che il suo ideatore definisce un vino gatto,"un vino che fa le fusa nel vetro e gradisce la carezza, pronto a tutte la cortesie sempre che ci si prenda cura di lui."
Un vino con sfumature tra il verde e l'oro con complessità olfattive che combinano note candite e profumi raffinati mentre al palato risulta ampio, ricco, grasso di una sfumatura perfetta, recita la scheda del sito dei Viticulteurs Encaveurs.
Si sposa magnificamente con i formaggi erborinati, il foie gras con il pain d'épices e con i dolci asciutti ma noi, lo preferiamo bere da solo, facendolo rigirare nel bicchiere per goderne le sfumature del colore e i profumi prima di centellinarlo tra una chiacchiera e l'altra con gli amici.
Pierrots :
Il nome nasce sia dall'etichetta ideata dal grafico Maurizio Casale che dal nome del primogenito del produttore, Pierre. Pierrot, piccolo Pierre, in francese designa anche il passerotto.
Di questo vino, il nostro pusher di fiducia dice che ha un solo difetto: è introvabile al di fuori della Valle d'Aosta.
Palati raffinati con ampie conoscenze sul vino, ci dicono che è un ottimo accompagnamento per i dessert ma noi, anche in questo caso, lo amiamo come vino postprandiale da bere solo ed esclusivamente in buona compagnia :-)
P.S. l'elenco di chi ha proposto i suoi passiti preferiti, si trova o troverà presto da La Colica d'Acqua. Grazie Loste.
Etichette: meme
4Commenti:
Che bello leggere di qualcosa che nn si conosce!
Grazie
Belli due passiti sconosciuti e particolari... poi quando c'è di mezzo la Svizzera (in qualche modo) io mi "sciolgo" :))
Grazie Loste
Belli questi passiti!
Anche noi abbiamo aderito all'iniziativa.
Ciao,
Aiuolik
MMMMMM il passito rosso è davvero particolare ...questo devo trovarlo!
PS: ho postato anche io!
Ciao
Posta un commento
<< Home