I biscotti della salute del Reverendo, a modo mio.
Avete presente quei biscotti che, nelle ricette americane, si presentano come cracker?
Sì, i mitici e per noi introvabili Graham crackers. Quelli che nella traduzione italiana, se non erro, diventano "biscotti tipo Digestive". Loro. Che poi, secondo me, quelli veri assomigliano molto di più al biscotto dei gelati (che adoro, anzi, adoravo).
La mia è una versione vegetalizzata al 99 % in quanto contiene un cicinin di miele. Farò una prova con sciroppo d'agave o qualche altra cosa ma nel frattempo vi racconto questo primo esperimento perché il risultato mi piace molto e perché voglio provare a sbriciolarli per fare... Se viene bene lo saprete domani e poco più avanti. Anche se viene male ;-)
On line, ci sono diverse ricette di Graham crakers. Quella senza uova* che ho adattato è di Sue Quinn nel suo bellissimo libretto intitolato Cracker.
Per non rischiare di sprecare (su di me, l'imprinting della nonna è stato potentissimo), ho fatto un esperimento con mezza dose che, per finire, corrisponde a un infornata.
Per un paio d'etti di Graham crackers 99 % veg. servono :
- 130 g di farina semintegrale (io, farro)
- 20 g di fiocchi d'avena macinati fini fini **
- 1 pizzicone di sale
- mezzo cucchiaino di lievito (io, miscela casalinga)
- 30 g di zucchero di canna (magari, Dulcita Altromercato)
- 4 cucchiai di olio di riso (o altro, a piacer vostro)
- 2 cucchiai di miele liquido
- mezzo cucchiaino di estratto di vaniglia
- 2 cl (circa) di latte d'avena (o altro, secondo abitudini e disponibilità)
* Se vi serve, citofonate su faccia da libro e la trascrivo.
**A sostituire il germe di grano della ricetta originale. La prossima volta voglio provare con semi di canapa.
In un recipiente, si mescolano con cura le polveri (farine, sale, lievito e zucchero). In un altro si sbattono insieme, fino ad emulsionarli il meglio possibile, l'olio, il miele e la vaniglia. Il latte rimane in attesa ma non per molto.
Si inizia a versare i liquidi, alternando un cucchiaio di olio/miele e uno di latte nella ciotola delle farine e si mescola fino ad ottenere un impasto che va messo in frigo, avvolto con pellicola o chiuso in una scatola, per almeno 30 minuti.
Si accende il forno su 170, max 180°. Si preparano due fogli di carta forno, si infarina la palla di pasta e la si rulla tra i due fogli. Lo spessore ideale è di 3 mm.
Si toglie il foglio superiore e si tagliano i cracker. Il formato tradizionale è rettangolare.
Si bucano con una forchetta e si possono:
- infornare così e separare dopo cottura,
- separare e trasferire delicatamente su una placca con una spatola.
Si cuociono 10-15', secondo l'indole del forno, sorvegliando per non lasciarli scurire.
Vanno sfornati appena colorati ma sodi al tatto.
Si fanno raffreddare su una gratella e una volta ben freddi si chiudono in una scatola di latta.
Piaciuti. Ancora non oso immaginare come siano farciti di gelato, ma oserò.
Kat
Sì, i mitici e per noi introvabili Graham crackers. Quelli che nella traduzione italiana, se non erro, diventano "biscotti tipo Digestive". Loro. Che poi, secondo me, quelli veri assomigliano molto di più al biscotto dei gelati (che adoro, anzi, adoravo).
La mia è una versione vegetalizzata al 99 % in quanto contiene un cicinin di miele. Farò una prova con sciroppo d'agave o qualche altra cosa ma nel frattempo vi racconto questo primo esperimento perché il risultato mi piace molto e perché voglio provare a sbriciolarli per fare... Se viene bene lo saprete domani e poco più avanti. Anche se viene male ;-)
On line, ci sono diverse ricette di Graham crakers. Quella senza uova* che ho adattato è di Sue Quinn nel suo bellissimo libretto intitolato Cracker.
Per non rischiare di sprecare (su di me, l'imprinting della nonna è stato potentissimo), ho fatto un esperimento con mezza dose che, per finire, corrisponde a un infornata.
Per un paio d'etti di Graham crackers 99 % veg. servono :
- 130 g di farina semintegrale (io, farro)
- 20 g di fiocchi d'avena macinati fini fini **
- 1 pizzicone di sale
- mezzo cucchiaino di lievito (io, miscela casalinga)
- 30 g di zucchero di canna (magari, Dulcita Altromercato)
- 4 cucchiai di olio di riso (o altro, a piacer vostro)
- 2 cucchiai di miele liquido
- mezzo cucchiaino di estratto di vaniglia
- 2 cl (circa) di latte d'avena (o altro, secondo abitudini e disponibilità)
* Se vi serve, citofonate su faccia da libro e la trascrivo.
**A sostituire il germe di grano della ricetta originale. La prossima volta voglio provare con semi di canapa.
In un recipiente, si mescolano con cura le polveri (farine, sale, lievito e zucchero). In un altro si sbattono insieme, fino ad emulsionarli il meglio possibile, l'olio, il miele e la vaniglia. Il latte rimane in attesa ma non per molto.
Si inizia a versare i liquidi, alternando un cucchiaio di olio/miele e uno di latte nella ciotola delle farine e si mescola fino ad ottenere un impasto che va messo in frigo, avvolto con pellicola o chiuso in una scatola, per almeno 30 minuti.
Si accende il forno su 170, max 180°. Si preparano due fogli di carta forno, si infarina la palla di pasta e la si rulla tra i due fogli. Lo spessore ideale è di 3 mm.
Si toglie il foglio superiore e si tagliano i cracker. Il formato tradizionale è rettangolare.
Si bucano con una forchetta e si possono:
- infornare così e separare dopo cottura,
- separare e trasferire delicatamente su una placca con una spatola.
Si cuociono 10-15', secondo l'indole del forno, sorvegliando per non lasciarli scurire.
Vanno sfornati appena colorati ma sodi al tatto.
Si fanno raffreddare su una gratella e una volta ben freddi si chiudono in una scatola di latta.
Piaciuti. Ancora non oso immaginare come siano farciti di gelato, ma oserò.
Kat
Etichette: alternativi, esperimenti, preparazione anticipata
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