18 agosto 2018

Melanzane speziate all'acqua di pomodoro


In questo periodo sto di nuovo leggendo parecchio di cucina. In particolare rileggo, questa volta con cura, sia  La cucina del Medio Oriente di Claudia Roden che Les voyages de l'aubergine di Nina Kehayan. Siccome li alterno, non ricordo in quale dei due volumi ho trovato il suggerimento di cuocere le melanzane nell'acqua del pomodoro.
In questo periodo le melanzane sono di una bontà unica.
In questo periodo mi sto allenando a non sprecare e mi capita sovente di far scolare dei pomodori belli maturi prima di cucinarli.
In questo periodo, come molti temo, ho proprio bisogno di mettere in pentola qualcosa di semplice che mi abbracci anima e cuore.
Mettendo insieme le varie cose, sono saltate fuori delle Melanzane speziate che buone così non osavo sperare. Sono persino meglio di quelle al pomodoro tirato!
A parte melanzane di buona famiglia e circa 150 ml d'acqua di pomodoro per ogni melanzana (media), tutto il resto va a gusti.

A mio gusto, per due porzioni, servono:
- una bella melanzana, parzialmente sbucciata e tagliata a bastoncini
- 150 ml d'acqua di pomodoro
- 1 cipolla, medio piccola, affettata sottile
- 1 spicchio d'aglio, pestato
- 1 cucchiaio raso di curcuma macinata
- 1 cucchiaino di coriandolo macinato (magari al momento, è tra le spezie più volatili)
- 1 bastoncino di cannella (anche  brutto e spesso, sarà più facile da ripescare)
- 1 foglia d'alloro
- sale
- olio e.v.o., abbondante

Mentre i bastoncini di melanzana, messi sotto sale in un colino, buttano fuori un pò di  liquido di vegetazione, si fanno ammorbidire in olio la cipolla e l'aglio con le spezie e l'alloro, sorvegliando che non prendano colore. Quindi, su fuoco un po' più allegro, si aggiungono i bastoncini di melanzana, sciacquati e asciugati con cura, e si fanno rosolare un attimo.
Si sala, con moderazione, e si versa in pentola l'acqua di pomodoro. Ora servono un coperchio e una ventina di minuti, girando ogni tanto e sorvegliando, finché non si sia assorbito tutto il liquido. Si aggiusta di sale e si lascia riposare, sempre incoperchiato, finché non sia tiepido o freddo.

Un delirio!
K.

P.S.:All'insalata n. 3 (qui la n. 1 e qui la n. 2), è toccato mettersi in coda per un paio di giorni. Troppo magone, troppo sgomento per pubblicare checché sia di "fighetto".
Ho un ponte crollato e le sue vittime per traverso nel gozzo. E il ricordo vivido e aspro di quando toccò a noi sfollare (alluvione dell'ottobre 2000) mentre ancora si cercava chi mancava all'appello ed erano saltate tutte le vie di comunicazione. Sono cose che non auguro a nessuno, nemmeno a chi, tra gli "umani", mi fa ribrezzo. Anzi, meglio non provare nemmeno ad immaginare. O forse sì invece, per trovare la lucidità di ripensare, magari un po' in fretta, il rapporto tra gli umani e il territorio. 

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