Cavolo nero, fagioli e mea culpa
Cerrrrrrrrto che ho peccato anch'io. E con che gusto ! Mica potevo lasciare che Remy peccasse da solo.
Però, laddove a lui peccando sale il famigerato colesterolo, a me sale repentinamente e fastidiosamente la pressione. Effetti collaterali, a volte pesantucci, dei picchi di istamina legati alle intolleranze, nel mio caso alle proteine animali. Tutte.
Parliamo d'altro, ovvero di cosa ho portato in tavola per accompagnare la polenta e godermela abbastanza da riuscire a fermarmi dopo un micro pezzo di Fontina: un classico accompagnamento da polenta taragna ovvero un umido di cavoli e fagioli. Borlotti e cavolo nero, perché quelli ci ha dato l'orto. Poveri noi...
La ricetta ? Il classico trito di cipolla, carota e sedano a rosolare con l'aggiunta di un po' di salvia. Poi, tradizione vuole che il cavolo venga scottato a parte. Io, disponendo di cavolo nero, mi sono limitata a spezzettarlo e aggiungerlo crudo. Un po' d'acqua calda, i fagioli già cotti, un po' di brodo granulare e una buona mezz'ora di fuoco tranquillo. Sarà che nelle pentole di coccio viene tutto più buono ma stavo quasi per dimenticarmi il filo d'olio finale.
Piaciuto !
Kat
Però, laddove a lui peccando sale il famigerato colesterolo, a me sale repentinamente e fastidiosamente la pressione. Effetti collaterali, a volte pesantucci, dei picchi di istamina legati alle intolleranze, nel mio caso alle proteine animali. Tutte.
Parliamo d'altro, ovvero di cosa ho portato in tavola per accompagnare la polenta e godermela abbastanza da riuscire a fermarmi dopo un micro pezzo di Fontina: un classico accompagnamento da polenta taragna ovvero un umido di cavoli e fagioli. Borlotti e cavolo nero, perché quelli ci ha dato l'orto. Poveri noi...
La ricetta ? Il classico trito di cipolla, carota e sedano a rosolare con l'aggiunta di un po' di salvia. Poi, tradizione vuole che il cavolo venga scottato a parte. Io, disponendo di cavolo nero, mi sono limitata a spezzettarlo e aggiungerlo crudo. Un po' d'acqua calda, i fagioli già cotti, un po' di brodo granulare e una buona mezz'ora di fuoco tranquillo. Sarà che nelle pentole di coccio viene tutto più buono ma stavo quasi per dimenticarmi il filo d'olio finale.
Piaciuto !
Kat
Etichette: 100% vegetale, piatti unici
7Commenti:
Ciao Bella, forse ti potrebbe interessare questo link alla pagina di fb di the low histamine chef : https://www.facebook.com/thelowhistaminechef/?fref=ts
Baci
m
Grazie, Marinella. Me lo studio di sicuro. Baci. K.
peccare poco, godere molto ;)
ogni preparazione ha la sua pentola anche per me.
Ecco, sì, bello slogan, Silvia ;-) bacio. K.
Anche per noi ieri a pranzo polenta, ma mi confesso ... noi abbiamo peccato con lo spezzatino al civet che ci concediamo una volta l'anno ... il tuo tegame di cavolo e borlotti mi sembra replicabile con un po' più di frequenza :-P
Approfitto per chiedere, non ho mai usato le pentole di coccio. Occorre usare uno spargi fiamma se si usa il gas? potrei usarle anche sulla stufa a legna?
Ciao, Elena
Sì, per le pentole di coccio, sul gas serve lo spargi fiamma mentre sulla stufa a legna c'è chi, per prudenza, mette un doppio foglio di alluminio, in particolare se si tratta di una tagine. Fatti spiegare dalla mamma come pre-trattare i cocci oppure ripassa a chiedere. E, soprattutto, prevedi di allungare i tempi di un buon quarto d'ora perché ci va il suo tempo prima che il coccio arrivi in temperatura, in parte a causa dello spargi fiamma. In compenso, siccome continua a cuocere qualche minuto dopo che l'hai spento, se hai raggiunto il grado di cottura per te ottimale, ti conviene togliere il cibo dal coccio. Però, il risultato merita che si venga incontro a queste piccole esigenze. Un bacio. Kat
Ciao Kat!
Ripasso a chiedere, perché la mia mamma non ha mai utilizzato la cottura nel coccio :-)
Grazie mille
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