26 gennaio 2016

Lui lo scrive Cheil e io lo massaggio

Bello tosto, vero ? Mentre, un metro più in là, il cugino cavolo nero è quasi prostrato per l'alternanza gelo - foehn, il kale, lui, si presenta appena meno baldanzoso del solito.  La famiglia è la stessa. Entrambi sono cavoli senza testa (brassica acefala), vale a dire che le foglie non si chiudono a palla ma mantengono un portamento a palmetta. Questo dovrebbe, in teoria renderli meno resistenti al gelo. E invece... ! Per le altre varietà non ho esperienza diretta ma di sicuro il Curly blue dwarf (nano riccio a foglia blu), se la cava proprio bene e senza diventare coriaceo.  Anche se, in qualsiasi stagione e per qualsiasi uso, la costa  centrale va eliminata, sempre e tutta.

Più sottile e  meno "cerosa" di quella del cavolo nero, la foglia  del kale si presta bene ad essere consumata cruda.  Unico accorgimento, condire in anticipo (almeno mezz'ora, come la verza peraltro) e massaggiare per un paio di minuti (a piene mani nell'insalatiera) con il condimento.
Io procedo così :
- tolgo i gambi e li butto,
- lavo le foglie e le lascio a bagno in paio di minuti con un po' di bicarbonato (è un ortaggio che anche in pieno inverno ospita farfalline bianche più coriacee di lui), sciacquo bene e sgrondo con cura,
- sminuzzo le foglie e le metto nell'insalatiera prescelta,
- preparo una vinaigrette con poca senape, il succo di mezzo arancio, sale e olio e.v.o.,
- aggiungo, eventualmente, mezzo cipollotto o due getti di scalogno ,
- mescolo e massaggio,
- lascio riposare,
- porto in tavola e anche l'uomo, anche se lo scrive cheil, lo mangia con gusto.   

Piace!  Ne avessi seminato il doppio...
Kat 

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