02 febbraio 2016

I semini al Tamari di Jody e altri sfizi salati da cospargere sul cibo quando non si mangia formaggio

Vittoria! Ho ritrovato la ricetta dei "Tamari seeds". Lo ammetto, ho troppi libri di cucina per poter ripescare a naso una ricetta o l'altra. Se non prendo appunti, sono dolori. Peggio ancora da quando esiste l'e-reader...! Però, è proprio grazie all'e-reader che ho potuto leggere  Beautiful food di Jody Vassallo, una raccolta nata, credo da un suo lavoro per il sito di Jamie Oliver. Gran cuoca e notevole autrice culinaria, Jody  è diventata naturopata con una specializzazione in Ayurvedica ed è una fonte inesauribile di informazioni e di idee particolarmente gustose.
In riassunto, ho ritrovato questi Semi vari al Tamari in Beautiful food e ve li racconto perché sono semplicissimi, gustosissimi e, per chi non può o a scelto di non usare formaggio, sono una gran soluzione per aggiungere un tocco finale a innumerevoli piatti, dalla più umile insalata alla più elegante delle vellutate, senza dimenticare ovviamente la pasta, qualsiasi tipo di pasta.

Per un bel barattolo (da tenere in un posto asciutto), servono :
- 210 g di un misto di semi di Girasole, Zucca e Lino (70 g per tipo va benone),
- 2 cucchiai di Tamari (salsa 100% soia, contrariamente a molte che contengono grano),
- una padella,
- una decina di minuti.

Tostare i semi in padella asciutta su fuoco medio finché non siano dorati sorvegliando con attenzione e girando con un cucchiaio di legno. Devono dorare ma non scurirsi. Indicativamente, partendo a freddo ci vorranno 5 - 8 minuti. Aggiungere il tamari, mescolare per avvolgere bene i semi, abbassare la fiamma e continuare a cuocere rimestando finché il miscuglio non sia ben asciutto.

Una volta ben freddi, mettere i semi al Tamari in un contenitore ermetico.
Cospargere sul cibo di vostra scelta, tritati o meno,  alternandoli o associandoli  al gomasio, amatissimo sale di sesamo di macrobiotica memoria.
Occhio che entrambi sono parecchio salati e, indubbiamente, danno assuefazione.  In compenso, lo ricordiamo per chi deve evitare potenziali allergeni, stiamo parlando di semi oleosi, non di noci. In un ricettario anglofono, per questa ricetta potrebbe capitarvi di trovare la dicitura No nuts.

Oltre al Gomasio, si potrebbe rivisitare anche il pane aromatizzato, che io chiamo "conza", anche se prima o poi qualcuno avrà da ridire.
Avrà sicuramente da ridire chi non può mangiare noci perché qui ci sono, eccome. Però si può anche fare senza. Inoltre, come nella foto qui sopra, si può sostituire il pane con cialde di riso o cereali soffiati. Quelle di sorgo/amaranto sono da sballo.

Per ogni porzione servono :
- un cucchiaio di mandorle (o noci o nocciole o anacardi o pistacchi, fate voi) tritate grossolanamente
- due cucchiai di pane secco o mezza cialda di riso 
- un cucchiaino di prezzemolo tritato (sì, quello della foto è surgelato ;-)
- (aglio)
- (pomodori secchi)
- olio e.v.o.
- sale (magari alle erbe).

Basta tostare lievemente le mandorle in padella asciutta (partenza a freddo, con sguardo vigile per fermare il tutto appena iniziano a dorare),versare un paio di cucchiai d'olio e un pizzicone di sale, aggiungere il pane, pestato o gratuggiato grossolanamente, o le cialde sbricciolate, mescolare su fiamma più decisa, sorvegliando con maggior attenzione se si usano le cialde che bruciano in un attimo, mescolare, spegnere il fuoco e, da ultimo per non cuocerlo, unire eventualmente  il prezzemolo.
Chi non ama il prezzemolo sceglierà qualche altra erba aromatica di suo gusto. Se secca, meglio aggiungerla in padella con pane e pistacchi per risvegliarne il sapore. O evitarà completamente le erbe aromatiche.
Valutate voi, secondo l'abbinamento al quale la destinate, se aggiungere o meno pomodoro secco macinato fine.
Come si usa questa conza? Sulle verdure, sulle insalate tiepide, sulla pasta condita con sughi cremosi a base di verdure dolci (broccoli, carciofi, fagiolini, zucca, ecc.), su tutto quello che vi sembra aver bisogno di  qualcosina in più.

Resta da dirvi di un altro sfizio salato scoperto di recente: i lupini tritati. In casa i lupini in salamoia ci sono praticamente sempre, sia per farne "formaggio" vegetale che come ingrediente di burger 100% vegetali che prima o poi vi racconterò.
Ma c'è un modo più rapido di aggiungerne ai cibi. Basta sbucciarne un po', tritarli grossolanamente e cospargerli nel piatto per aggiungere una croccante formaggiosità e un bel po' di proteine a qualsiasi cibo.
La prima volta, li ho infilati in una padellata di riso (basmati semintegrale) e julienne di ortaggi(carota, cipollotto, sedano rapa, rapa e cavoletti di Bruxelles con tamari e curcuma) e, decisamente, non mi pento !
Occhio però che anche questi danno assuefazione ! Se vi sale la pressione, non venite a dare la colpa a me. Potrei tirarvi addosso lo sfigmomanometro.
Kat

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4Commenti:

Anonymous mchiara56 ha detto:

Avendo un amico allergico alla soia, come posso sostituire il tamari?

03/02/16, 11:45  
Blogger Scribacchini ha detto:

Domanda da 5000 punti, mchiara. L'unica cosa che mi viene in mente così su due piedi è il miso, ovviamente non quello di soia ma, per esempio e leggendo bene l'etichetta, quello d'orzo. Proverei a diluirne un mezzo cucchiaino in due cucchiai d'acqua per poi procedere come da ricetta.
Vuoi che faccia una prova io che ho già in casa il necessario ?
Ciao. Kat

03/02/16, 14:22  
Blogger Scribacchini ha detto:

Ricevuto. Alla prossima padellata di semini, provo e aggiorno. Ciao. Kat

03/02/16, 21:29  
Blogger La Gaia Celiaca ha detto:

io sento che devo fare qualcosa per la mia alimentazione che fa schifo. e questi vostri suggerimenti sono per me quantomai preziosi.
peraltro sono certa che questi semini farebbero la gioia di mia figlia.
proverò.

03/02/16, 23:40  

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