Per vincere la sindrome della cuccia
E allora ortiche! E la pasta è venuta così buona che non solo la pubblico dopo mesi di latitanza ma la riscrivo tutta anche se l'abbiamo pubblicata già qualche anno fà.
Servono :
- una bella manciata di ortiche fresche (raccolte lungo sentieri poco battuti o comprate alle ceste dei mercati) oppure, mi dicono, surgelate però qui da noi non le ho viste mai
- cipollotto o cipolla dolce
- aglio
- curcuma *
- mandorle
- olio e.v.o
- sale alle erbe
* In questa ricetta, non è affatto un vezzo, peraltro non più di moda. La curcuma, tendenzialmente amara, bilancia alla perfezione l'ortica cotta che è tendenzialmente dolciastra.
Se la mandorle sono già sbucciate, evviva, sennò conviene iniziare proprio da lì e la ricetta diventa un pelino meno veloce. Si tuffano in acqua bollente un paio di minuti quindi si spremono una ad una fra due dita fuori dalla buccia e si asciugano su carta cucina.
Il cipollotto affettato sottile e l'aglio vanno in padella con l'olio e la curcuma su fuoco molto dolce.
Intanto si infilano i guanti e si separano le foglie di ortica dagli eventuali steli duri. Se avete raccolto con cura solo le punte non dovrebbe essere necessario. Si lavano poi con cura e infine si lasciano in acqua e bicarbonato per qualche minuto. Si sciacquano e si fanno sgrondare prima di aggiungerle in padella. L'umidità residua dovrebbe bastare, sennò aggiungete qualche cucchiaio d'acqua calda.
Salate, coprite la pentola e lasciate cuocere piano piano.
Intanto macinate molto fini le mandorle in un piccolo mixer. Magari non così piccolo da non poter poi accogliere le ortiche, ecco. Meglio farle raffreddare un attimo prima di aggiungerle alle mandorle e mixare grossolanamente.
Se il sugo vi è venuto troppo abbondante per le porzioni di pasta previste, poco male. Si surgela benissimo per un paio di mesi.
Piacuto molto, quasi quanto questa prima vera passeggiata.
K.
Etichette: !00% vegetale, erbe spontanee, primavera, primi, Valle d'Aosta, veloce
2Commenti:
Nam! Da provare quando arrivano le ortiche ;)
Che a Tromso arrivano molto più tardi. vero? Un abbraccio virtuale ma molto sentito
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