Polpettine da conforto, buone però ;-)
Le ansie da tenere a bada sono quelle che conoscono, purtroppo, molte persone over 60 con affetti over 80. Qui moltiplicati per tre. Da pochi giorni meno uno, mentre - delle due rimaste - una, al momento, è all'ospedale.
Tranquilli, qui mi fermo e attacco a spadellare. A me aiuta a tenere insieme i pezzi, a masticare i "paté" d'animo anziché trangugiarli interi.
Doveva essere il giorno giusto visto che, finalmente, dopo vari tentativi andati spatasciati, ho messo in tavola un sugo con Polpette di lenticchie 100% veg da leccarsi i baffi e, non di meno, presentabile. Più tempo di riposo si riesce a dare all'impasto (magari in frigo), più facile sarà da gestire. Diventa molto più sodo e, inoltre, i sapori si possono amalgamare al meglio.
Per una ventina di mini polpette :
- lenticchie brune già cotte, circa 6 cucchiai
- semi di lino, un cucchiaione
- semi di zucca, tre cucchiai
- olive nere delicate (magari di Riviera), una decina
- qualche pomodorino secco o due falde se grandi
- pane secco grattugiato, 3 o 4 cucchiai
- prezzemolo tritato (e/o basilico fresco a piacere) un cucchiaione
- olio e.v.o, un paio di cucchiai
- sale, probabilmente NO
- olio per friggere
+ un buon sugo di pomodoro semplice semplice (polpa fine in scatola, aglio,un pizzico di zucchero e l'ultimo basilico rimasto in congetatore) lasciato un po' lento o allungato all'ultimo con un goccio di acqua di cottura della pasta.
Volendo usare un solo mixer o lavarlo una sola volta, conviene iniziare macinando i semi di lino. Si versano quindi in un qualsiasi contenitore - bicchiere, tazzina cinese orfana, ramequin strafigo - con 3-4 cucchiai d'acqua e si lasciano in pace a gelificare.
Intanto si sciacquano i pomodori secchi in acqua calda e le olive in acqua fredda. Si asciugano i primi e si snocciolano le seconde.
A quel punto si versano nel mixer i semi di zucca e il pane secco e si tritano bene prima di aggiungere olive, pomodori secchi e prezzemolo. Quando tutto è sminuzzato, si uniscono le lenticchie e si mixa senza insistere. Qualche lenticchia intera ci sta benissimo.
Nello stesso mixer, se grande abbastanza, basterà versare, per finire, la papetta di semi di lino e l'olio e.v.o. Si mescola bene, si assaggia per valutare se aggiungere sale o meno e si mette in frigo per almeno un'ora.
Le polpettine, che se riuscite a farle ine ine sono decisamente migliori, si modellano facendo rotolare un cucchiaino di impasto tra le mani bagnate.
Si friggono pochi minuti in olio bollente e si mettono a scolare su carta cucina prima di aggiungerle, all'ultimo, nella pentola del sugo. Si butta sopra la pasta appena scolata, si mescola con tocco leggero e si gusta.
Chi ci ha da poco lasciati, di un suo storico ricovero raccontava quasi esclusivamente delle micro polpettine presenti nel menu. La clinica accoglieva prevalentenente pazienti operati agli occhi che non dovevano masticare, mi spiegava ogni volta. Buone, però!
Ciao A.
K.
Tranquilli, qui mi fermo e attacco a spadellare. A me aiuta a tenere insieme i pezzi, a masticare i "paté" d'animo anziché trangugiarli interi.
Doveva essere il giorno giusto visto che, finalmente, dopo vari tentativi andati spatasciati, ho messo in tavola un sugo con Polpette di lenticchie 100% veg da leccarsi i baffi e, non di meno, presentabile. Più tempo di riposo si riesce a dare all'impasto (magari in frigo), più facile sarà da gestire. Diventa molto più sodo e, inoltre, i sapori si possono amalgamare al meglio.
Per una ventina di mini polpette :
- lenticchie brune già cotte, circa 6 cucchiai
- semi di lino, un cucchiaione
- semi di zucca, tre cucchiai
- olive nere delicate (magari di Riviera), una decina
- qualche pomodorino secco o due falde se grandi
- pane secco grattugiato, 3 o 4 cucchiai
- prezzemolo tritato (e/o basilico fresco a piacere) un cucchiaione
- olio e.v.o, un paio di cucchiai
- sale, probabilmente NO
- olio per friggere
+ un buon sugo di pomodoro semplice semplice (polpa fine in scatola, aglio,un pizzico di zucchero e l'ultimo basilico rimasto in congetatore) lasciato un po' lento o allungato all'ultimo con un goccio di acqua di cottura della pasta.
Volendo usare un solo mixer o lavarlo una sola volta, conviene iniziare macinando i semi di lino. Si versano quindi in un qualsiasi contenitore - bicchiere, tazzina cinese orfana, ramequin strafigo - con 3-4 cucchiai d'acqua e si lasciano in pace a gelificare.
Intanto si sciacquano i pomodori secchi in acqua calda e le olive in acqua fredda. Si asciugano i primi e si snocciolano le seconde.
A quel punto si versano nel mixer i semi di zucca e il pane secco e si tritano bene prima di aggiungere olive, pomodori secchi e prezzemolo. Quando tutto è sminuzzato, si uniscono le lenticchie e si mixa senza insistere. Qualche lenticchia intera ci sta benissimo.
Nello stesso mixer, se grande abbastanza, basterà versare, per finire, la papetta di semi di lino e l'olio e.v.o. Si mescola bene, si assaggia per valutare se aggiungere sale o meno e si mette in frigo per almeno un'ora.
Le polpettine, che se riuscite a farle ine ine sono decisamente migliori, si modellano facendo rotolare un cucchiaino di impasto tra le mani bagnate.
Si friggono pochi minuti in olio bollente e si mettono a scolare su carta cucina prima di aggiungerle, all'ultimo, nella pentola del sugo. Si butta sopra la pasta appena scolata, si mescola con tocco leggero e si gusta.
Chi ci ha da poco lasciati, di un suo storico ricovero raccontava quasi esclusivamente delle micro polpettine presenti nel menu. La clinica accoglieva prevalentenente pazienti operati agli occhi che non dovevano masticare, mi spiegava ogni volta. Buone, però!
Ciao A.
K.
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