10 dicembre 2023

Merendine involontarie per il compleanno n.18 dei Cuochi di Carta

 

La data è giusta

La ricetta era sbagliata

parecchio sbagliata

però un impasto mica si butta

Aggiungi qua, aggiungi là

mescola, inforna

tieni le dita incrociate 

Serve a poco ma distrae  

mentre le merendine involontarie

lievitano e profumano 

Cosa dovevano essere non dirò 

ma sono buone

probabilmente sane

sicuramente vegane 

quindi le dosi riferirò


240 g di farina bigia (qui Farro monococco integrale)

7 g di lievito istantaneo  (senza vanillinaaaaaaa!)

un pizzicone di sale 

50 g di puré di mele (bello asciutto)

50 g di puré di mandorle (o burro di arachidi)

250 ml di latte di mandorla (qui tostate, della Alpro) 

1 cucchiaio d'olio di semi di girasole 

Gocce di cioccolato a piacere

3 cuccchiai di zucchero scuro 

Granella di zucchero se ne avete  

Mescolare il tutto.  Riempire le formine unte e cuocere a 180° per 25 minuti.

Far raffeddare su una griglia. Festeggiare. 

Con un abbraccio

Katy

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19 novembre 2023

Focaccine Salvia e mela - Sage and Gratted Apples Scones

 English version below. Recipe is mostly in grams and oven heat  in Celsius (and my english rather rusty), sorry. 

A dir vero, l'impasto di base, che si presta ad accogliere pressoché qualsiasi cosa, dolce o meno, è già presente in Cdc da anni.  Questa versione è stata suggerita da un recente post di John Forti sulla salvia nel suo profilo Facebook The Heirloom gardener.

Si ottengono 9-12 focaccine poco dolci, potenzialmente vegane ma non glutenfree seppur senza grano.

Si accende il forno  su 200°.  Si mescolano in una ciotola :

-250 grammi di farina integrale di farro monococco * o altra a vostra scelta

- un pizzicone di sale

- 1 cucchiaio di zucchero scruro ( o 3 ma anche nessuno)

- 1 cucchiaino di bicarbonato setacciato

Si aggiungono 12 foglie di salvia tritate (o meno se molto grandi) e una grossa mela grattugiata, qui una Jonagold che nei dolci va sempre bene. E, volendo,  un po' di formaggio se gradito e consentito. E si mescola.

Quindi si aggiungono gli ingredienti liquidi:

- 200 g di yogurt di soia non dolcificato

- 60 g d' olio di girasole

- 1 cucchiaio d' aceto di mele

E si mescola senza insistere troppo prima di scucchiaiare su una teglia coperta di carta forno premendo eventualmente con un cucchaio bagnato per appiattire un po'.

Si inforna subito e si cuoce una ventina di minuti abbassando la temperatura a 180° se colorasse troppo. Dipenderà dall'indole del vostro forno.

Si lasciano raffreddare su una griglia e si consumano entro qualche ora oppure riscaldate. Anche nel tostapane.

*Il farro monococco o farricello non è adatto alla panificazione ma è molto gustoso e si comporta benissimo nei prodotti da forno che prevedono lievito istantaneo o bicarbonato.

Sage and grated Apples Scones ( 9 to 12 )

Actually, the dough, vegan but not gluten free,  will adapt to any flavour you'll chose to add.

Preheat your oven until it reaches 200°. Prepare a large baking sheet pan covered with greaseproof paper.

Mix well together: 

- 250 gr of your prefered whole flour.  Emer here.

- one good pinch salt 

- 1 Tbsp brown sugar (or more or none)

- 1  heaped teaspoon baking soda

Add 12 chopped sage leaves (less if large)  and one big grated apple, Jonagold here.

And a little gratted cheese if you want and can. 

Mix again, then fold in :

- 200 gr soja yogurt (no sugar added) 

- 60 g sunflower oil (or any veg oil you are used to)

- 1  Tbsp apple vinegar 

Put  big spoonfuls of dough on the baking sheet, flatten them a little and cook 20 minutes lowering the heat to 180° if needed. 

Let cool on a rack and enjoy within 3-4 hours or lightly reheat. 

Katy

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10 dicembre 2022

Biscotti (glutenfree) Pistacchio, Limone e Zenzero per il compleanno n.17

 Anni fa, quando il Blog dei Cuochi di carta iniziò ad addormentarsi, ho chiesto a Pat se non fosse meglio chiudere e lei mi rispose di no. "Lasciamolo aperto, come una cucina dove, ogni tanto, chi vuole passa a preparare un té."   Ora, a diciasette anni dal primo post, CdC è pressoché in dormienza però ogni tanto qualcuno passa  davvero a preparare un té. Magari con dei biscotti. La ricetta base  è quella dei "Biscotti al Limone senza glutine" di  Francesca Fariello e Chiara Ratti dal loro Cibo Supersonico. Un libro dolcissimo, seppur usino solo dolcificanti naturali, che parla d'amore e cancro e cucina, non necessariamente in quest'ordine. O forse sì. Pensando a loro, ho scelto il coppapasta a forma di foglia di Ginko.

Ho usato : - 150 g di farina di riso - 80 g di farina di pistacchi * - 50 g di fecola di mais - 60 g di sciroppo d'agave - 25 g d'acqua - un cucchiaino di estratto di vaniglia -  una punta di coltello di zenzero grattugiato oppure una punta di cucchiaino di zenzero in polvere - un pizzico di sale - 30 g di olio di semi di girasole - 30 g di olio di cocco fuso - altro amido di mais per la lavorazione

 * Quella avevo in frigo (da un po' troppo tempo)  ma andranno benissimo mandorle o nocciole.    

Siccome l'impasto dovrà stare almeno 10 minuti in frigo sennò sarà davvero difficile da gestire, evitate di accendere subito il forno. Oltre al coppapasta, prevedete comunque di tenere a portata di mano una spatola per trasferire i biscotti crudi sulle teglie da infornare. Io accenderei il forno quando è pronta la prima teglia.  

Mescolate tutti gi ingredienti secchi (farina di riso, fecola di mais, sale e farina di frutta secca, buccia di limone e lo zenzero) in una terrina e quelli liquidi (olii, acqua, sciroppo d'agave, estratto di vaniglia) in un barattolo quindi versate i liquidi nei solidi e mescolate. Quando avrete ottenuto una palla, mettete la terrina in frigo e date tempo all'impasto di rassodarsi.

Preparate la superficie dove stendere la pasta spolverandola abbondantemente con fecola di mais."Infarinate" anche il mattarello e fate uno strato alto max 4mm. Tagliate col coppasta e trasferite i biscotti su una teglia foderata con carta forno aiutandovi con la spatola e un po' di delicatezza. E' un impasto che, da crudo, si spezza molto facilmente.

Infornate a 180°ventilato, sorvegliando. Intanto tagliate i biscotti della seconda infornata. Lasciate riposare i biscotti un paio di minuti prima di trasferirli su una gratella a raffreddare. Ebbene sì, se caldi  si rompono facilmente anche da cotti.


Buon compleanno Scribacchini!

Kat

 

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07 agosto 2022

Carote marinate

 

 Da prepararsi al mattino presto, quando si riesce ancora a pelare due carote senza sudare.

Il sapore aciculo/ salato è molto rinfrescante e la consistenza croccante dà una botta di vita che se iniziano a vivere di soli gelati finiamo mosci e sdentati  prima che finisca la calura.

Servono :  un pelapatate robusto e affilato

                 un paio di carotone *

                 mezzo spicchio d'aglio 

                 un cucchiaio di capperi 

                 dell'Acidulato di Umeboshi (le prugne giapponesi salate) oppure

                 il vostro aceto preferito e una punta di cucchiaino di sale 

                qualche cucchiaio d'olio e.v.o  

 * Quest'anno allo Tsaven di Campagna amica vanno così ...    

 Se usate aceto e sale, la prima cosa da fare è far sciogliere il sale nell'aceto in una ciotola dove si aggiungeranno poi l'olio e i capperi tritati finemente. Intanto si pelano, lavano e asciugano le carote che si tagliano a nastro col pelapatate tenendole di piatto sul tagliere. La fettona finale si sgranocchia  al momento o va in frigo per altri usi (centrifugati, minestre fredde, creme da spalmare).  I nastri di carote si adagiano a strati in una teglia larga (meglio se di pyrex o ceramica per via dell'aceto) e si coprono con la bagna uno strato per volta. In frigo almeno un paio d'ore ricordandosi di tirarle fuori in tempo per gustarle fresche ma non gelate.  Si comportano  molto bene anche su una tartina di labneh o di formaggio fresco di capra o dentro un wrap o un panino. Se non le finite prima, si conservano un paio di giorni.                          

Piaciute molto!

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09 gennaio 2022

Radicchio e Pastinache

Più che mai, in pieno inverno, la stagione comanda. Però, tra una nevicata e l'altra, la terra è rimasta morbida un paio di giorni. Ho potuto piantare la forca e raccogliere qualche pastinaca. Dopo una botta di gelo, sono più dolci e saporite, dicono gli inglesi che le amano molto e sanno cucinarle davvero bene, persino in insalata. Provare per credere. La ricetta, vegetalizzata, proviene dal numero di gennaio 2022 di Country Living. 

Per ogni 2 persone servono : 

- un paio di pastinache medie o una grande
- due manciate di radicchio rosso tagliato a listarelle 
- una manciatina di nocciole tostate e pestate grossolanamente
- olio e.v.o
- aceto balsamico 
- Pommique (balsamico di mele) o poco sciroppo d'agave
- sale 

Tutto molto semplice. Un pelino lungo però, perché le pastinache, pelate, lavate, private del cuore se fosse duro e tagliate a pezzettoni, vanno prima lessate 5 minuti, scolate con cura quindi arrostite in forno con olio e timo fino a doratura (15 minuti circa a 200°).  Intanto si pestano le nocciole e si prepara un letto di radicchio nell'insalatiera. Quando le pastinache si sono raffeddate un po', si adagiano sul radicchio, si distribuiscono le nocciole e si condisce il tutto con  olio,  aceto e sale  con l'aggiunta di una sfumatura dolce (Pommique o sciroppo d'agave).  Se invece non avete né problemi né remore a consumare latticini, potrebbe piacervi il condimento della ricetta originale: yogurt  e formaggi blu. Mano leggera, però. I contrasti naturali degli ingredienti base meritano di essere lasciati allo scoperto.

 

E' vero, questa insalata tiepida  di Pastinache arrostite, Radicchio rosso e Nocciole ricorda un po' l'altro nostro cavallo di battaglia invernale, quella di Rucola, Zucca al forno e Semi di zucca.  Dovendo scegliere? Non scelgo. Anzi, se non trovo o non posso raccogliere le pastinache, mi astengo.

Ah, buon anno a tutti. Che il 2022 ci sia lieve. Ma anche gustoso, va!  Kat

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28 luglio 2021

Come stagione comanda

Pochissimi ingredienti - a parte l'olio e il sale, sono tutti lì in vista - massima versatilità - padellata veg o sugo per la pasta sta a voi decidere - con la verdura di stagione viene così buono che ci ha fatto venire la voglia di affacciarci un attimo;-) Si perde qualche minuto a tagliare il tutto a bastoncini ed é davvero meglio trovare il tempo per far spurgare la melanzana col sale, in compenso è semplissimo da realizzare.  Per le dosi, conviene tagliare la melanzana quindi preparare lo stesso volume di zucchine. La quantità di olive va invece totalmente a gusti. E se preferite le piccole taggiasche, nulla da ridire.

Per 4 persone servono :

- una melanzana media
- un paio di zucchine
- olive di Cerignola (giganti, a polpa spessa, poco salate e dal sapore fresco e acidulo)
- basilico (e altre erbette fresche se disponibili)
- olio e.v.o.
- sale

Il sale serve solo per far spurgare le melanzane. Quelle dei giorni nostri non sono amare quindi questa raccomandazione può sembrare inutile e antiquata. Resta valida però in quanto le melanzane spurgate assorbono un terzo dell'olio e si rosolano molto più facilmente. Una volta tagliate, in questo caso a bastoncini, basta metterle in un colino appogiato sopra un contenitore, cospargerle di sale e lasciare che buttino fuori un po' di liquido di vegetazione. E' normale che sia scuro. Se usate un telo per asciugarle rimarrà scuro pure quello quindi, per una volta, meglio la carta cucina. Però asciugatele bene. Mettete l'olio in padella quindi l'aglio, poi le melanzane. Fate saltare sorvegliando quindi unite le zucchine. NON aggiungete sale. Quando le zucchine sono al dente  è ora di buttare in padella le olive tagliate a spicchi e il basilico.  E, se ne avete a portata di mano, qualche foglia di menta (poca) e un trito di erba cipollina (a volontà). A fine cottura, se proprio non bastasse il sale rimasto nelle melanzane e quello rilasciato dalle olive, condite secondo i vostri gusti, aggiungete un filo d'olio crudo e, se avete deciso di farne un sugo, magari per delle caserecce integrali, spadellate un attimo il tutto.

Piaciuto molto. Anche freddo, non di frigo però, come contorno a "feta" di Tofu

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15 dicembre 2020

Malona d'inverno

Per questa insalata invernale del tempo sospeso* servono :

- Radicchio, magari rosa per l'amarezza evanescente oltre al colore stupendo
- un Arancia bionda
- Noci 
- Capperi (magari con il gambo, ma poco importa)  
- Uvetta (facoltativa, magari di Corinto)
e per il condimento (qui dosi per due erbivori): 
- Yogurt (qui di soia), 2 cucchiai, 1 solo se greco
- Succo d'arancia, 1 cucchiaio
- Senape, da 1 cucchiaino a un cucchiaio secondo il tipo
- una puntina d'aglio spremuta
- sale
- olio e.v.o., 1 o 2 cucchiai 

Tagliate il radicchio a nastri e l'arancio a tocchetti tenendo da parte l'eventuale succo. Spezzettate le noci e sciacquate sia  i capperi che l'uvetta. Mescolate a casaccio gli ingredienti del condimento, assaggiate e aspettate l'ultimo momento per unirlo all'insalata. 

Se come noi, non esitate a servire insalata in un menù di festa, questa è piuttosto sfiziosa. Magari come antipasto in un menù vegetariano. 

* Per quanto privilegiati e coscienti di esserlo (abbiamo spazio, andiamo d'accordo, siamo in pensione entrambi  e residenti in un comune di campamontagna che ospita molti esercizi essenziali ai margini della città)  capita anche a noi di avere momenti di scoramento da tempo sospeso.  Abbiamo messo a punto un sistema per nutrirci l'immaginazione partendo da ricordi belli di luoghi e persone. Una volta imparato a tenere a bada la nostalgia puntanto tutto sulla gioia di aver vissuto quei momenti, anzi sulla gratitudine (qui decisamente atea) per averli avuti e goduti, è piuttosto efficace. Di punto in bianco, uno dei due chiede all'altro :"Mi porti a fare merenda al ghetto (di Venezia)?" Oppure :"Andiamo a pranzo ad Haraki, così passiamo a trovare Panayotis?"  Ecco, oggi abbiamo pranzato lì con, forse, la versione estiva di questa insalata . Malona è la campagna all'interno di Haraki (aranceti, ulivi, mandorli, il lato bucolico dell'isola di Rodi). 

Lo ammetto, questo tipo di gioco è più facile alla nostra età (anche se... più invecchi meno ti viene spontaneo proiettarti nel futuro). Lo ammetto, tra una "gita" e l'altra, a volte scappa una lacrima. Anche piangere può far bene. Anche quando a farti male è il mondo intero. 

Ora gioco a che vi abbraccio. Anche Pani.  K.

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