Brodino cinese (di stagione e di Anya Kassoff a.k.a. Golubka)
C'era una volta un fanciullo quasi grande, figlio di amici, che per protestare contro la cena preparata dal padre (ottimo cuoco ma all'epoca strettamente vegetariano) mise su un broncio da manuale e attese la madre nelle scale di casa mugugnando: "Me ne vado, ha ancora fatto quel brodino cinese"...
Non ho saputo resistere a rispolverare questa fiaba verissima in apertura della Non-ricetta (così la definisce la stessa Anya Kassoff) di Minestra curativa che troverete nel suo blog. Non-ricetta perché sta al lettore adattarla ai suoi gusti e a quanto c'è in frigo. Curativa però lo è senz'altro. A casa nostra, di fatto ha sostituito il brodo di pollo di antica tradizione contadina. Funziona altrettanto bene quando si è Under the weather ovvero Giù di corda. Visto che belle espressioni idiomatiche si imparano leggendo di cucina?! ;-)
Come tutte le non ricette è molto più lunga da raccontare che da cucinare.
Si inizia dal brodo e, volendo, lo si beve senza altre aggiunte. Ma quanto ci stanno bene le aggiunte!
Per un litro d'acqua (due porzioni) ho usato :
- 2 cucchiaini di Curcuma macinata o, meglio, un pezzetto di curcuma fresca
- un pezzetto di Zenzero fresco
- un paio di spicchi d'Aglio
- mezzo Peperoncino (noi verde e senza i semi ma va a gusti)
- un bastoncino di Lemongrass (facoltativo)
- un pezzo di alga Kombu (facoltativo)
- 1 cucchiaio di Tamari
- 1 cucchiaio di Miso bianco (Shiro Miso)
- succo di Lime o Limone (a piacere)
- Pepe nero macinato di fresco (a piacere)
Fate sobbollire nell'acqua la curcuma, lo zenzero e l'aglio pelati e tagliati a fettine, il lemongrass pulito e pestato e, se la usate, l'alga risciacquata, a pentola coperta per una quindicina di minuti. Se ne avete il tempo preparate il brodo un po' prima e lasciatelo in infusione. Quindi togliete TASSATIVAMENTE il lemongrass e l'alga.
Gli altri ingredienti del "brodo" (Tamari, Miso ecc.) si aggiungono a fine cottura quindi, se avete deciso di fare una vera e proprio minestra vanno tenuti da parte.
Suggerimenti di "aggiunte" :
- una piccola patata dolce, cubettata o due carote o altre radici di vostro gusto. Il sedano rapa, dosato con parsimonia ci sta d'incanto abbinato alla patata dolce.
- qualche fungo fresco (magari cremini)
- foglie verdi, magari della famiglia del cavolo (cavolo cinese o, meglio, bok choy o, perché no, se ne avete in congelatore, foglie di senape rossa)
- Soba (spaghetti giapponesi di Saraceno) 20-30 g
- eventuali legumi (azuki, lenticchie ecc.) già cotti
- poco coriandolo fresco (assolutamente facoltativo ma superlativo se ben dosato)
Quella fotografata è la versione comodamente mangiabile di questa zuppa. Se volete qualcosa di più figo, vi tocca presentarla come Anya ;-) e magari fotografarla prima di aggiungere il miso che rende, inevitabilmente, il brodo torbido. In compenso, sta a voi decidere se volete un risultato più o meno brodoso. All'assaggio, la versione finita nella nostre fondine è risultata un tantino affollata.
Anche questa è una bellissima espressione di Anya.
Ma procediamo.
Una volta liberato il brodo dal lemongrass e dall'alga, mettetevi a cuocere le radici prescelte, meglio se tagliate a dadini. Io ho spaghettato la patata dolce e non era una buona idea. In compenso sono contenta di aver scelto di spadellare un attimo in pochissimo olio i funghi affettati prima di buttarli in pentola. Ne concentra il sapore. Quando le radici erano al dente, ho aggiunto in pentola sia i funghi che le foglie verdi.
Fate ripartire il bollore e mettete a cuocere anche le soba per un paio di minuti in meno di quanto raccomandato dalla confezione. Finiranno di cuocere durante le finizioni.
Ovvero :
Spegnete il fuoco. Aggiungete il Tamari e il succo di lime o limone (poco, a nostro gusto) e, se volete, il pepe quindi prelevate un mestolo di brodo e usatelo per sciogliere il miso in una ciotola. Versate il tutto nella pentola. Unite infine, a vostro gusto, qualche foglia di coriandolo sminuzzata e assaggiate. Se mancasse il sale, servirà un altro po' di Tamari.
Avevo dei germogli di scalogno (chi non ne ha in questa stagione?), ne ho sminuzzato qualche getto e non mi pento.
Servite fumante.
Piaciuto! K.
Non ho saputo resistere a rispolverare questa fiaba verissima in apertura della Non-ricetta (così la definisce la stessa Anya Kassoff) di Minestra curativa che troverete nel suo blog. Non-ricetta perché sta al lettore adattarla ai suoi gusti e a quanto c'è in frigo. Curativa però lo è senz'altro. A casa nostra, di fatto ha sostituito il brodo di pollo di antica tradizione contadina. Funziona altrettanto bene quando si è Under the weather ovvero Giù di corda. Visto che belle espressioni idiomatiche si imparano leggendo di cucina?! ;-)
Come tutte le non ricette è molto più lunga da raccontare che da cucinare.
Si inizia dal brodo e, volendo, lo si beve senza altre aggiunte. Ma quanto ci stanno bene le aggiunte!
Per un litro d'acqua (due porzioni) ho usato :
- 2 cucchiaini di Curcuma macinata o, meglio, un pezzetto di curcuma fresca
- un pezzetto di Zenzero fresco
- un paio di spicchi d'Aglio
- mezzo Peperoncino (noi verde e senza i semi ma va a gusti)
- un bastoncino di Lemongrass (facoltativo)
- un pezzo di alga Kombu (facoltativo)
- 1 cucchiaio di Tamari
- 1 cucchiaio di Miso bianco (Shiro Miso)
- succo di Lime o Limone (a piacere)
- Pepe nero macinato di fresco (a piacere)
Fate sobbollire nell'acqua la curcuma, lo zenzero e l'aglio pelati e tagliati a fettine, il lemongrass pulito e pestato e, se la usate, l'alga risciacquata, a pentola coperta per una quindicina di minuti. Se ne avete il tempo preparate il brodo un po' prima e lasciatelo in infusione. Quindi togliete TASSATIVAMENTE il lemongrass e l'alga.
Gli altri ingredienti del "brodo" (Tamari, Miso ecc.) si aggiungono a fine cottura quindi, se avete deciso di fare una vera e proprio minestra vanno tenuti da parte.
Suggerimenti di "aggiunte" :
- una piccola patata dolce, cubettata o due carote o altre radici di vostro gusto. Il sedano rapa, dosato con parsimonia ci sta d'incanto abbinato alla patata dolce.
- qualche fungo fresco (magari cremini)
- foglie verdi, magari della famiglia del cavolo (cavolo cinese o, meglio, bok choy o, perché no, se ne avete in congelatore, foglie di senape rossa)
- Soba (spaghetti giapponesi di Saraceno) 20-30 g
- eventuali legumi (azuki, lenticchie ecc.) già cotti
- poco coriandolo fresco (assolutamente facoltativo ma superlativo se ben dosato)
Quella fotografata è la versione comodamente mangiabile di questa zuppa. Se volete qualcosa di più figo, vi tocca presentarla come Anya ;-) e magari fotografarla prima di aggiungere il miso che rende, inevitabilmente, il brodo torbido. In compenso, sta a voi decidere se volete un risultato più o meno brodoso. All'assaggio, la versione finita nella nostre fondine è risultata un tantino affollata.
Anche questa è una bellissima espressione di Anya.
Ma procediamo.
Una volta liberato il brodo dal lemongrass e dall'alga, mettetevi a cuocere le radici prescelte, meglio se tagliate a dadini. Io ho spaghettato la patata dolce e non era una buona idea. In compenso sono contenta di aver scelto di spadellare un attimo in pochissimo olio i funghi affettati prima di buttarli in pentola. Ne concentra il sapore. Quando le radici erano al dente, ho aggiunto in pentola sia i funghi che le foglie verdi.
Fate ripartire il bollore e mettete a cuocere anche le soba per un paio di minuti in meno di quanto raccomandato dalla confezione. Finiranno di cuocere durante le finizioni.
Ovvero :
Spegnete il fuoco. Aggiungete il Tamari e il succo di lime o limone (poco, a nostro gusto) e, se volete, il pepe quindi prelevate un mestolo di brodo e usatelo per sciogliere il miso in una ciotola. Versate il tutto nella pentola. Unite infine, a vostro gusto, qualche foglia di coriandolo sminuzzata e assaggiate. Se mancasse il sale, servirà un altro po' di Tamari.
Avevo dei germogli di scalogno (chi non ne ha in questa stagione?), ne ho sminuzzato qualche getto e non mi pento.
Servite fumante.
Piaciuto! K.
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