Diciamolo, se ingrandite la foto, i semini sono ben più di uno.
Diciamola tutta, bisogna essere foodies all'ultimo stadio per riposarsi dal restauro di un alloggio semi-devastato impastando un pane nuovo. La ricetta arriva fra qualche riga, l'alloggio è quello dove a giorni andrà ad abitare la mamma di Remy. Le dimensioni e la posizione sono perfette, le precedenti inquiline un po' meno. Siamo diventati bravissimi a scovare e scalpellare dalle piastrelle di marmo anni 60 le ciunghe, pardon i chicklets dei primi anni 2000 (una buona ventina), inseguire le colate di pittura rosa confetto (retaggio dell' ex ex inquilina) fin nel citofono e rimuovere smalto per le unghie dai più svariati e imprevedibili supporti.
Potremmo suggerire decine di idee ai copywriter incaricati di creare le pubblicità per ogni tipo di detersivo, detergente, panno tecnico o spugna magica. Va detto che quest'ultima dev'essere magica davvero visto che ci ha consentito di cancellare la tenera minaccia di morte che un pennarello aveva tracciato sul legno della porta del salotto.
Non siamo però ancora riusciti a domare i battiscopa che si inarcano istericamente all'idea di venir incollati alle pareti della cucina, ma la fede (nella colla americana) ci sostiene. L'importante è stare ancora in piedi il magico giorno dell'arrivo dei traslocatori e, nel frattempo, tenere a freno la mamma.
Al momento il rischio che venga sommersa sia dai dubbi che dagli scatoloni è sottocontrollo.
Quindi... ci siamo concessi qualche ora per impastare (a macchina) e infornare un pane con i semi.
Semi di lino, di sesamo e di girasole un po' abbandonati da quando l'uomo di casa ha perso l'abitudine di fare colazione con la
crema Budwig.
Ingredienti per 4 pagnottelle:
- 150 g di farina 0 Manitoba
- 150 g di semola rimacinata di grano duro
- 300 g di farina T2 (bigia, senza crusca apparente)
- qualche cucchiaio di polenta
- tre cucchiai di crusca d'avena
- quattro cucchiai d'olio e.v.o.
- sale secondo le vostre abitudini (noi 10 g , metà della dose consueta)
- 400 g circa d'acqua tiepida
- mezzo cubetto di lievito di birra
- un cucchiaio di zucchero di canna
- quattro cucchiai di semi di sesamo tostati un attimo in padella asciutta
- tre bei cucchiai di semi di lino
- tre bei cucchiai di semi di girasole
Il procedimento è quello consueto :
- risveglio del lievito in poca acqua tiepida con aggiunta dello zucchero e di un cucchiaio di farina
- rimescolamento delle varie farine e del sale con la foglia dell'impastatrice
- aggiunta del lievitino ormai pimpante e gonfio nelle farine e di acqua fino ad ottenere un impasto morbido ma non colloso
- aggiunta dell'olio
- sostituzione della foglia col gancio
- lavorazione finché non è ben incordato
- aggiunta dei semi
- lavorazione per incorporarli bene
- lievitazione di 2 - 3 ore in luogo temperato (noi in questa stagione dentro il forno spento ma intiepidito dalla luce accesa)
- seconda lavorazione a mano, dando le consuete pieghe che rinvigoriscono anche la più svogliata delle pagnotte
- taglio in quattro e arrotolamento dei pezzi di pasta a salamotto (chiudendo i lati tagliati all'interno)
- seconda lievitazione, un'ora ma ne regge bene anche due (il tempo di andare a dare qualche botta ai battiscopa e ritorno, ecco)
- in forno, 5 minuti a 240° e altri 20 a 210° (tendenzialmente, dipende sempre dall'indole del vostro forno)
- lasciar raffreddare su una griglia
- ciomp!
Kat e Remy
P.S. : prima o poi torniamo, magari col companatico.
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