28 febbraio 2006

Ciao, carnevale


No, non li ho fatti io, non sono così brava, però volevo offrirveli per salutare questo carnevale.
:-)
Patt

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SONG COLLECTOR - MEME - n.7 - Dialogo tra il Carnevale e la Quaresima -


Questo meme- Ce meme- This meme - Diese meme - Este meme

Il canto trascritto di seguito è stata ritrovato in Valle d'Aosta- dove peraltro potrebbe essere nato dalla penna di qualche parrocco alla fine dell'ottocento- raccolto e trascritto da Carlo Alessandro Rossi. Il testimone era Lucien Ruffier di Cogne. Fa parte della raccolta Le conte de l'avòn Basile - Arti grafiche Duc per L' Association valdotaine Archives Sonores.

Ce chant pourrait bien être né en Vallée d'Aoste (Italie) de la plume d'un curé à la verve poétique, à la fin du 19ème siècle. Le témoignage de Lucien Ruffier a été récolté par Carlo Alessandro Rossi. Il fait partie du volume Le conte de l'avòn Basile publié chez Duc pour L'Association Valdotaine Archives Sonores.

Ne riassumo il senso, promettendo una traduzione integrale a chi ne facesse richiesta :
Il Carnevale e la Quaresima si incontrano e battibeccano, cercando di dimostrare ognuno la propria supremazia.
In tempo di Quaresima non si deve mangiare carne e bisogna fare digiuno e astinenza per rispettare la passione di Gesù Christo.
Il Carnevale, invece, può nutrire i suoi amici con salsicce, prosciutto e arrosti.
La Quaresima sostiene che si possono offrire banchetti anche senza carne. A salumi, capponi e tacchini oppone trote e anguille, ostriche, lumache e verdure di ogni tipo.
Carnevale risponde che la sua tavola ospita del buon vino. A lui tutti i piaceri, alla Quaresima solo patimenti. A lei la pancia vuota, a lui la pancia piena.
Alla fine vince la Quaresima che dice al Carnevale :" Tu perderai la tua importanza a mezzanotte e io verrò per tranciarti la testa e rimarrò fino a Pasqua, la grande festa."
Nota: In francese sono maschili sia Carnevale che Quaresima
Commento personale : Che gourmet quel parroco-autore ! ;-) Kat

1 Le Jour de Carnaval rencontre le Carême,
Lui dit " Méchant rival, chez moi aucun ne t'aime.
Chez mes imitateurs tu es digne de blâme
Moi d'esprit et de coeur chacun d'eux me réclame".

2"Tu parles en insolent" répondit le carême
"Car contre toi souvent on lance l'anathème.
Tes attraits pernicieux souvent dégradent l'homme
Moi de la terre aux cieux sans cesse l'on me nomme".

3 "Pour nourrir mes amis j'ai tout à mon service;
Salés, rôtis, bouillis, jambin, boudins, saucisses,
Côtelettes et veaux gras et tout ce qui compose
Un célèbre repas. Toi tu n'as pas grand chose".

4" Un célèbre repas, je puis aussi le faire;
Chez moi le premier plat est la pomme de terre,
Un bon plat de haricots et plusieurs goûts d'herbages,
Un bon plat d'escargots, divers autres potages".

5 " Je ne me soucie pas de tes plats de légumes;
Il ne me manque pas de grosses bêtes à plumes,
Des canards, des dindons, des chapons, des poulardes,
Tous ces plats sont très bons pour mes chers camarades".

6 " Pour la table des grands j'ai de bons plats de truites;
je leur ferai présent des sardines et des huîtres,
Des anguilles, des poissons, des anchois et des guenilles,
Céleris, macarons, ainsi que de citrouilles".

7 " Dans mon festin l'on rit de la poissonerie,
En verres de bon vin, ma table est bien garnie.
J'ai de quoi divertir le monde en abondance,
Moi je n'ai que plaisir, toi tu n'as que souffrance".

8 " Tes divertissements ne sont point necessaires,
A mes pieux enfants, qui te sont adversaires.
Je leur rends le coeur pur par la pénitence,
Pour que chacun soit sûr de la réjouissance".

9 " Je ne trouve chez toi nulle réjouissance,
Mais on trouve chez moi plaisirs en abondance;
Bals, tout ce qui convient pour plaire à la jeunesse,
Chez toi l'on ne voit que famine et tristesse."

10 " L'Eternel a promis la cité permanente
A quiconque est soumis à sa loi pénitente.
A la loi du sauveur, tu rends l'homme infidèle,
Moi je lave son coeur pour la vie éternelle".

11 "Mes amis pensent peu à la loi pénitente,
Chacun d'eux aime mieux boire avec son amante.
A tout plaisir humain, moi je lâche la bride,
Chez moi le ventre plein, chez toi le ventre vide".

12 "Malgré tes bons repas, tes bals, tes mascarades,
Bientot l'heure viendra où tu perdras ton grade.
A minuit je viendrai pour te trancher la tête
Et moi j'amenerai Pacques la grande fête".

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27 febbraio 2006

Due metri più in là


Volete vedere dove vengono postati una parte degli sproloqui degli Scribacchini?
A due metri dal fornello.



Vediamo chi trova la stampante.
Kat e Remy

Un'altra parte degli sproloqui arriva da qui, parecchi chilometri più in là! ;-)
In realtà è la postazione di Alberto, ma lo sfratto sempre ... ;-)))


(io la stampante l'ho trovata ;-) )
Patt

ps: e adesso tocca agli altri ! Si prega di non mettere in ordine prima della foto... sennò stona con le nostre.
---

Eccomi qua: non ho messo in ordine... provate a indovinare qual e' la mia scrivania delle due? :-D Gennarino . O sarà forse Irene?

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26 febbraio 2006

Buon compleanno Victor (Hugo)

Povero Grande Victor! E’ calato davvero un gran silenzio attorno alla tua figura dopo le celebrazioni in pompa magna, 4 anni fa, del bicentenario della tua nascita. Un gran bel silenzio, mugugna Kat tra i denti. Come molti ex scolari francesi, lei non ti può soffrire, tu e i tuoi 130 mila versi leggeri come la facciata di una cattedrale gotica! Però ignorarti non si può. Perché la tua opera è semplicemente enorme e forse anche grandiosa. C'è poi una cosa che ti fa perdonare quasi tutto il resto. Da parlamentare, combattesti contro la pena di morte e questo, ai tuoi tempi, era il segno di una mente davvero illuminata.

Ritratto di Léon Bonnat - Paris, Maison de Victor Hugo

Volendo parlare di cucina e prepararti il piatto "giusto", basterebbe la tua vita ad offrire mille spunti, dalla tua nascita a Besançon all'infanzia in Spagna all'esilio prima in Belgio poi nelle isole anglo-normanne fino alla cucina "borghese" del tuo tempo (tua moglie detestava sia cucinare che fare sesso ma la tua amante no e tu eri un vero gourmet a tavola e un ingordo a letto) . Altrettanti spunti offrono i tuoi romanzi ( una zuppa "miserabile"? un fricandò alla Thénardier ? qualcosa di tedesco che richiami le tue belle trascrizioni di leggende renane? un ofella rubata davanti a Notre Dame da un pezzente della corte dei miracoli? un cardo gobbo gratinato?).

Come sempre quando si tratta di te, vi è una sovrabbondanza tale che, schiacciati dal "troppo", gli umani inermi rinunciano. Così alla fine, gira e rigira, leggi e rileggi, a Kat sono venuta in mente io, Djalì, la capretta della bella Esmeralda. In cambio di qualche manciata di crusca e di un bel rotolo di sale pressato, della tua “torta” di compleanno mi farò carico io che inerme non sono e, da vera capra, sono pure assai capricciosa.


Mattonella di formaggi e pane tedesco, versione “ maschia”:

5 fette di pane tedesco a cassetta
150 gr di blu di capra (Mauri)
150 gr di caciotta di capra (Fiocco di Pinzolo)
100 gr di nocciole

Se non sono già tostate e spellate, le nocciole vanno passate in padella asciutta fino a farle dorare quindi si sfregano in un panno pulito e ruvido per eliminare la buccia quindi si tritano, una metà grossolanamente, una metà fini fini. Il trito grossolano va mescolato alla cacciotta, quello fine sparso in un piatto. Il formaggio erborinato va semplicemente schiacciato.
Quando tutto è pronto, ci si arma di un coltello a punta tonda e si spalma il pane con strati spessi di formaggio,alternandoli, avendo cura di metterne abbastanza negli angoli in modo che la mattonella sia in piano. La quinta fetta di pane copre il tutto. Ora basterà pareggiare tutto attorno spalmando delicatamente il formaggio rimasto e appoggiare ogni lato nelle nocciole tritate, spolverando piano per togliere l’eccedente.
Per 6-8 persone, come antipasto o al posto del formaggio dopo un pasto leggero


Beeeeh , che te ne pare ? Ti stupisci che non abbia usato i formaggi di Valentina? E no, quelli sono da mangiare così come sono.
Auguri, Victor ! Djalì

ps : se a qualcuno salta di usare formaggio vaccino, faccia in modo che io non lo venga a sapere. Djalì
pps : “maschia” sta per assai saporita tendente all’esplosivo . Remy
ppps : una versione più delicata si ottiene mescolando le nocciole con Caprice des Dieux e sostituendo al blu della scamorza affumicata o ricotta al forno o qualsiasi altro formaggio vi piacia, con aggiunta di qualsiasi cosa vi ispiri, anche uvetta o albicocche secche. Seguiranno versioni estive. Kat

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25 febbraio 2006

E, dopo la lasagna...

il babà, Gen


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SONGS COLLECTOR - MEME n. 6 - Il Babà è una cosa seria


Questo meme- Ce meme- This meme - Diese meme - Este meme

Noyra ha ritrovato ....

Certe volte non so quel che faccio
Giro a vuoto, mi sento uno straccio
Il telefono squilla
C'è un uomo che strilla
Mi ronza un orecchio
Si è rotto lo specchio
Che ghiurnata ch'e' schiarata
Nun me ne fido occhiu'
Senza fa' manco 'a valigia
Vorrei andarmene in Perù
In Giappone, in India, in Cina
Ma poi volo 'int 'a cucina

A me quello che mi consola
E l'addore d'a pummarola
Perché quel che mi tira su
Songo 'e zite con il ragù
La fortuna è fugace, si sa
L'amor, l'amor, l'ammore viene e va
Ma il maccherone resta
Non c'è sta niente 'a fa'
Io mi sento più buona e più bella
Facci' o gnocco cu 'a muzzarella
E si 'a vita amara se fa
Si addolcisce cu nu babà

Il babà è una cosa seria
Cu 'o babà nun se pazzea
è una cura che fa bene
'O babà nun po' ingannà
Il babà è come il ciucciotto
La coperta di Linus
Se cercate un antistress
Accattateve 'o babà

La mattina se leggo il giornale
Corro il rischio che dopo sto male
C'è la borsa che cade
Una tassa che scade
C'è l'alga mortale
La nube fatale
Tutto il mondo s'è inquinato
Mo' l'ozono che farà
Mi dimetto da terrestre
Sopra Marte voglio andà
Ma poi sento l'odorino
Che proviene d'a' cucina

A me quello che mi consola
E l'addore d'a pummarola
Perché ciò che mi tira su
Songo 'e zite con il ragù
La fortuna è fugace, si sa
L'amor, l'amor, l'ammore viene e va
Ma il maccherone resta eh eh eh
Non c'è sta niente 'a fa'
Io mi sento più buona e più bella
Facci' o gnocco cu 'a muzzarella
E si 'a vita amara se fa
Si addolcisce cu nu babà

Il babà è una cosa seria
Cu 'o babà nun se pazzea
è una cura che fa bene
'O babà nun po' ingannà
Il babà è come il ciucciotto
La coperta di Linus
Se cercate un antistress
Accattateve 'o babà

La fortuna è fugace, si sa
L'amor, l'amor, l'ammore viene e va
Ma il maccherone resta eh eh eh
Non c'è sta niente 'a fa'
Io mi sento più buona e più bella
Facci' o gnocco cu 'a muzzarella
E si 'a vita amara se fa
Si addolcisce cu nu babà.

di S. Palomba e A. Alfieri
per Marisa Laurito ( Sanremo 1989)

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Beuro d'en tchi no

Ebbene si, siamo stati presi anche noi dallo sfizio di citare i nostri fornitori.
Questo è il burro di Attilio Y. (il suo cognome inizia davvero con una Y e finisce con una Z).


Questo prodotto è reperibile solo alla latteria turnaria di Pollein (Ao). Quando è aperta.
Se la trovate chiusa è perché le mucche e Attilio sono in alpeggio.
Remy

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Lo sapete cosa mi fa invariabilmente venire in mente un panetto di burro ? Ma va là ! No, no, niente di pruriginosamente cinematografico. Una fiaba creola della Louisiana che mi accompagna da quasi cinquant'anni. Potrebbe piacere ai vostri bimbi. E, chissà, forse anche a voi. Kat
~~~
Benché portasse un nome altisonante, regalo di una mamma che non poteva dargli altre ricchezze, Epaminonda era un bimbo senza grilli per la testa. Aveva l'abitudine di andare molto spesso a trovare la sua madrina che, ogni volta, gli faceva un regalino. Quel giorno era un bel pezzo di Pan di Spagna.

- Non perderlo per strada, eh? Tienilo ben stretto.

Epaminonda tenne ben stretto il suo pezzo di dolce, così stretto che... all'arrivo a casa era un pugno di briciole.

- Ben tornato, figliolo. Cosa ti ha regalato la tua madrina?

- Pan di Spagna, Mammina!

- Pan di Spagna! Madre santa ! Bimbo mio, non hai proprio sale in zucca! E' forse questo il modo di portare un dolce? No, no. Non ci siamo. Ascoltami attentamente, Epaminonda. Per trasportare un dolce senza schiacciarlo, prima lo avvolgi in un foglio di carta pulita, poi lo metti nel cappello e ti posi il cappello in testa. Capito?

Qualche giorno più tardi Epaminonda fece nuovamente visita alla sua madrina.

- Sarà meglio che tu torni a casa prima che il sole picchi troppo forte, piccolo mio. Ecco tieni, stamane ho fatto il burro. Questo pezzo è per te e la mamma.

Il burro era avvolto in carta fine. Epaminonda lo mise nel cappello, si coprì con quello il capo e via verso casa mentre il sole della Louisiana si avvicinava al mezzogiorno.
Quando Epaminonda giunse a casa il burro non si trovava più nel cappello di paglia ma sulle guance di Epaminonda e gocciolava, gocciolava...

- Figliolo, cos'ha ti è successo?

- Madrina ci ha regalato un bel pezzo di burro.

- Oh Signore benedetto! Bimbo mio, non hai proprio sale in zucca! E' forse questo il modo di portare un pezzo di burro? No, no, non ci siamo proprio. Ascoltami attentamente. Per trasportare un pezzo di burro bisogna avvolgerlo in foglie fresche e bagnarlo nel ruscello lungo la strada. E bagnarlo ancora e ancora per mantenerlo fresco. Capito?

Se ben ricordo, il regalo successivo che Epaminonda ricevette dalla sua madrina era... un bel maialino. Epaminonda lo avvolse con grandi foglie fresche e siccome il sole arroventava l'aria lo inzuppò ben bene nel ruscello cammin facendo. Il porcellino arrivò a casa... bello fresco!

- Ben tornato, figliolo! Cos'è quel fagotto?

- Guarda, Mammina, un maialino!

- Odddiddddioddddio! Un maialino vivo per miracolo! Bimbo mio, non hai proprio sale in zucca ! Non si porta così un maialino. No, no, proprio no. Ascoltami bene. La prossima volta prendi una corda e torna a casa trascinandotelo dietro. Capito?

~~~

- Epaminonda, tesoro! Capiti proprio al momento giusto, disse un'altra volta la madrina. Ho appena sfornato il pane. Ecco tieni, prendi questo bel filoncino e portalo alla mamma per pranzo.

Epaminonda prese una lunga corda, la avvolse ben bene attorno al pane e tornò a casa trascinandoselo dietro. Quando la mamma vide la "cosa" all'altro capo della corda...

- Epaminonda! Cosa sarebbe "quello"?

- Un filoncino, Mammina. Un filoncino di pane!

-Pane?! Maria Vergine, dammi la forza! Oh, Epaminonda, non hai davvero sale in zucca, non ne hai mai avuto e dubito che ne avrai mai. Basta, non andrai più dalla tua madrina. Ci andrò io e non ti darò mai più istruzioni.

~~~

Qualche giorno dopo la mamma, che si era alzata molto presto per cucinare, decise di concedersi un momento di svago. Mise a raffeddare davanti all'uscio le sei focacce di meliga che aveva tolto dal forno, prese il cappello di paglia e si apprestò ad andare a trovare la madrina di Epaminonda.

- Figliolo? Io vado. Pensa tu a cacciar via il gatto e se devi uscire stai ben attento a come passi sopra a quelle focacce. Capito?

Quando Epaminonda volle uscire, fece molta attenzione a come passava sopra ai tortini.

- Uno... due... tre... quattro... uffa, non poteva farne di meno...cinque...

...mise con molta cura un piede nel bel mezzo di tutti e sei!
A raccontare il seguito basta una parola: Ahiahiahi!

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23 febbraio 2006

Oggi, giovedi' grasso...



Lasagna! Napoletana, ov corse...;-))

Fondamentale, un buon ragu' ma tutto di maiale (datosi che, tradizionalmente carnevale era il periodo in cui si faceva la festa al - povero - maiale di casa). Poi, servono: 350 gr di lasagne possibilmente ricce (se no, si fa come si puo': io le ho fatte fresche e si semola), 200 gr di polpettine (dose della carne macinata), 250 gr di fior di latte, 250 gr di salsiccia tipo Napoli , 250 gr di ricotta di pecora, 3 uova sode, olio di oliva, 50 gr di parmigiano e 50 gr di pecorino grattugiati.

Do' per scontata la preparazione delle lasagne e delle polpettine. Sulle seconde, una sola raccomandazione: mollica di pane bagnata nel latte e strizzata benebene... NON pangrattato: vengono decisamente piu' morbide!
Dunque, ricapitolando. Friggete le polpettine in olio di oliva e mettetele ad ammorbidirsi nel ragu'. Intanto sminuzzate grossolanamente la mozzarella, le uova sode, la salsiccia e la ricotta Bene... allora: pirofila (unta con olio di oliva!), stratino di ragu', lasagna su tutto il fondo. Adesso, una manciatina di tutti gli ingredienti, seminati a "zone". Formaggi grattugiati e via... si ricomincia, avendo cura di non sovrappore la "zona salamino" di uno strato a quella degli altri (cosi' per ogni strato). Si va avanti fino ad esaurimento... non vostro... che avete capito... non e' mica un piatto tanto difficile...!!! Fino ad esaurimento degli ingredienti, lasciando - per coprire l'ultimo strato - della mozzarella, un po' ragu' e di ricotta e del formaggio grattugiato.
Cottura... direi una quarantina di minuti, fino a che non viene fuori una bella crosticina dorata... ;-))

Non e' un piatto dietetico. Del resto, per la quaresima, c'e' ancora tempo...

Gennarino

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Censimento del pollame


"Pronto ! E' il ministero dell'agricoltura ? E' per dichiarare un pollo morto per via del civet."

ops, forse era più giusto dire " per via del ... tocio" ? ;-)

Trovato a casa della miglior cacciatrice di vignette che conosca. Kat

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Questo blog mangia pollo


Allegramente ! Anche quello in carne ed ossa ;-)

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Confermo


Questo blog mangia pollo!

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Tarallallerollallà

Ieri avevo letto chez Gennarino una ricetta di taralli ed era tanto tempo che volevo farli ma, oggi avevamo la linea telefonica guasta. Allora ho cercato tra i nostri tre metri di libri di cucina ma non c'era un granchè di mio gradimento. E va bene, doppia razione. Due ricette, due impasti, due teglie e poi si vedrà.
La prima, presa da "pane e focacce" delle edizioni Time-Life; una collezione vecchiotta che non credo sia più rintracciabile. Però in questo caso il risultato non è entusiasmante.



Non vale nemmeno la pena trascrivere la ricetta.

Secondo impasto: ricetta di Raffaella seguita a mente dimenticandomi il vino e cambiando solo la Dea sa cosa.


Risultato decisamente migliore.
Ingredienti:
Farina tipo"0" g 200 circa
Acqua quanto basta (g100 circa)
Olio evo ad occhio (g 50 circa)
Malto di orzo mezzo cucchiaino
Lievito di birra fresco un terzo di cubetto
Sale qb (ne ho messi 5 g ma ne sarebbero serviti 7-8)


Ho fatto il lievitino ed impastato come al solito poi ho infarinato un foglio di carta forno posato su un tagliere. Vi ho steso sopra l'impasto piuttosto molle per via dell'olio e l'ho appiattito con un mattarello sino a raggiungere i 5mm (mezzo centimetro). Ho coperto con un canovaccio leggermente inumidito ed ho lasciato riposare per un'ora e mezza. A quel punto l'ho tagliato a strisce di due centimetri di larghezza ed ogni striscia l'ho tagliata a pezzetti di un centimetro. Ho fatto dei "salamotti" spessi come una matita con ogni pezzetto e li ho acciambellati a forma di "tarallo" (chissà perchè?). Ho messo sul fuoco una pentola d'acqua con un cucchiaio d'olio e un pizzico di sale. Quando l'acqua è entrata in ebollizione vi ho messo dentro tre taralli. Come riemergevano li raccoglievo con una schiumarola (occomediavolosichiama) e li posavo su una teglia foderata di carta forno.
Li ho messi nel forno (non preriscaldato) a 180° per 40 minuti.
Conservazione di questo prodotto 10-15 minuti al massimo :-) Remy

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Post scriptum per Mariber


Questo non è sedano rapa . L'ogb

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22 febbraio 2006

Ma che cos'è questa robina qua ?


Quale spezia si ottiene da queste bacche ? Kat e Remy

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SONGS COLLECTOR - MEME - n. 6 : Ma che bontà


Questo meme- Ce meme- This meme - Diese meme - Este meme

Oggi offre Noyra :

Ma che bontà

Ma perché, come mai, ma perché,
in cucina non ci entro mai,
eh?
Cosa c'è nella padella
mmm che profumino,
fai assaggiare un pezzettino?
ma che bontà, ma che bontà,
ma che cos'è questa robina qua,
ma che bontà, ma che bontà,
ma che gustino questa roba qua,
ma che bontà, ma che bontà,
ma che cos'è questa robina qua,
ma che bontà, ma che bontà,
ma che gustino questa roba qua,
Vitello delle Ande?
No?
Bovino della Gallura?
No?
Ma che cosa sarà mai questa robina qua.
Mmm.
Ma perché, come mai, ma perché,
in cantina non ci vengo mai,
eh?
Bello questo vino,
vino di una volta,
fai assaggiare un goccettino?
ma che bontà, ma che bontà,
ma che cos'è questa robina qua,
ma che bontà, ma che bontà,
ma che gustino questa roba qua,
ma che bontà, ma che bontà,
ma che cos'è questa robina qua,
ma che bontà, ma che bontà,
ma che gustino questa roba qua,
Barolo delle Langhe?
No?
Aleatico dell'Elba?
No?
Ma che cosa sarà mai questa robina qua.
Ma perché, come mai, ma perché,
in gelateria non ci entro mai,
eh?
Mmm che cioccolato,
dammi il cucchiaino,
fai assaggiare un pochettino,
ma che bontà, ma che bontà,
ma che cos'è questa robina qua,
ma che bontà, ma che bontà,
ma che gustino questa roba qua,
ma che bontà, ma che bontà,
ma che cos'è questa robina qua,
ma che bontà, ma che bontà,
ma che gustino questa roba qua,
Cioccolato svizzero?
No?
Cacao della Bolivia?
No?
Ma che cosa sarà mai questa robina qua.
Cacca!?!?

di Enrico Riccardi per Mina - 1977

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21 febbraio 2006

Invito a colazione

Il cake di Aude ( fino all'ultima bricciola, si con 2 c così ce ne sono di più;-) e un mango di Melissa. Vi va ?
Kat

ps: qui di seguito pranzo e musica a cura del Lupone

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Peperonata alla barese


Nell'olocène del neozòico, quando il Lupo era ragazzo, questa era una pietanza estiva.
Si trattava d'una ricetta fra quelle dette "povere" e s'usava indifferentemente come antipasto, condimento per la pasta o contorno.
Essa andava mangiata tiepida o fredda.
I peperoni erano di quelli carnosi, con pellicina fine fine.
Per un arcano, dal Lupo non ancora risolto completamente, in questi nostri tempi moderni (almeno dove abita il Lupo) è in inverno che è più facile trovare questo tipo di peperoni.
In estate essi sono meno carnosi ed hanno una pellaccia dura.
Quindi il Lupo segue due preparazioni, una invernale ed un estiva.

A seguito quella invernale, simile all'originale:

Ingredienti:
Due peperoni rossi
Due peperoni gialli
Due peperoni verdi
Sei patate
Due o tre spicchi d'aglio
Quattro acciughine sott'olio (d'oliva)
Una manciata di capperi sotto sale
Un bicchiere, tipo balon e non ricolmo, d'olio d'oliva extra vergine

Preparazione:
Si mettono i capperi in abbondante acqua tiepida e si lasciano dissalare.
Si riducono a purea gli spicchi d'aglio.
Si mettono a cuocere (a vapore) le patate.
Si tagliano i peperoni in listarelle.
In una grande padella (più è grande, meglio è) si versa l'olio e lo si riscalda a fuoco vivo.
Quando si ritiene che la temperatura dell'olio sia quella giusta per friggere, s'aggiungono i peperoni.
Si lascia friggere per qualche minuto, rimescolando.
Quando i peperoni cominceranno ad aggrinzirsi ed a bruciacchiarsi, s'aggiunge un bicchiere d'acqua e si lascia cuocere, a fuoco molto lento, come una pietanza in umido.
Quando i peperoni saranno cotti, si tolgono dal fuoco e si conservano in un recipiente, facendo ben attenzione di lasciarli nel loro sughetto e non toglierlo.
Le patate si saranno già cotte.
Quindi si sbucciano (se si è optato di cuocerle con la buccia) e si tagliano a dadini medio grossi.
Nella padella, che non si sarà lavata, s'aggiunge un cucchiaino d'olio, si riscalda e si aggiunge la purea d'aglio.
Quando l'aglio comincia solamente a fremere, s'aggiungono le patate.
Si saltano le patate fino a quando si ritenga che esse abbiano ben assorbito il gusto dell'aglio.
Quindi s'aggiungono i peperoni, le quattro acciughine e i capperi ben sciacquati sotto acqua fredda.
Si lascia amalgamare a fuoco lento, fino a quando le acciughe si siano completamente spappolate (circa 5 minuti).
Il Piatto è pronto.

Versione estiva (ma ci vuole il fornello a gas, eheheheh!) :

Su di uno spargifiamma posto su fuoco non alto, si fanno grigliare i peperoni (uno o due alla volta, in funzione del suo diametro) fino a quando la loro pelle non diventi nera.
Si passano i peperoni, così grigliati, sotto l'acqua fredda e si spellano.
Si lasciano riposare almeno una mezzoretta (meglio di più) affinché caccino tutto il loro sughetto.
Poi si procede come per la versione invernale, solo che (quando si saltano le patate nell'aglio) si deve mettere più olio e, verso la fine (se necessario), aggiungere un mezzo bicchiere d'acqua.
Normalmente questo piatto non ha bisogno d'aggiunta di sale.
Non vi preoccupate, se non disponete del gas, potete arrostire i peperoni nel forno.
Solo che essi non avranno il sapore del fritto o quello tipico dei peperoni grigliati sulla fiamma, migliore per questo tipo di preparazione.
O Lupo 'nzisto

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SONGS COLLECTOR - Meme - n. 5 - Desde Santurce a Bilbao


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Visto che "alcune" sono andate de parranda y juerga in quel di Bilbao, il Lupo s'è ricordato di una canzone popolare di quelle parti !

Desde Santurce a Bilbao

Desde Santurce a Bilbao
vengo por toda la orilla,
con la falda remangada
luciendo la pantorilla,
vengo deprisa y corriendo
porqué me oprime el corsé,
voy gridando por las calles:

¡ Quien compra !
sardinas ferscué.
Mis sardinitas
que rica son
son de Santurce
las traigo yo.

La del primero me llama
la del segundo también,
la del tercero me dice:
¿ a cuanto las vende usted ?
Si yo le digo que a cuatro,
ella me dice que a tres,
cojo la cesta y me marcho,

¡ Quien compra !
Sardinas frescué.
Mis sardinitas
que ricas son
son de santurce
las traigo yo.

Titolo: Da Santuce a Bilbao

Da Santurce a Bilbao
vengo lungo la riva,
con la gonna rimboccata
dandole alla gambetta,
vengo di fretta e correndo
perché m'opprime il corsetto,
vado gridando per le strade :

Chi vuol comprare !
Sardinette fresche appena pescate.
Le mie sardinette
che buone che sono
sono di Santurce
le porto io.

La signora del primo piano mi chiama,
anche quella del secondo,
quella del terzo mi chiede:
a quanto le vendete ?
Se io le dico a quattro,
lei mi risponde a tre,
allora prendo la cesta e vò via.

Chi vuol comprare !
Sardinette fresche appena pescate.
Le mie sardinette
che buone che sono
sono di Santurce
le porto io.

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20 febbraio 2006

Menu in viola ( quasi rosa ?)

Era una domenica livida e magonosa, di quelle che un po' nevica un po' no, che pisoleresti volentieri tutto il giorno però la casa reclama ecc ecc. Inoltre avevamo e tutt'ora abbiamo la linea telefonica a singhiozzo.
Ok, metto su un disco di Richard Bona (Scenes from my life) e vi racconto cos'abbiamo combinato per raddrizzare la giornata, riuscendoci abbastanza.
Era già prevista un insalata di radicchio. Treviso precoce mi dicono gli esperti. Mica a occhio, eh ! Di mio ci ho messo la descrizione di un cespo oblungo. Che fatica!



Erano in programma (da giorni) le tagliatelle rosa di Fiordizucca.



Abbiamo aggiunto barbabietola a dadini al radicchio/ insalata e un condimento al radicchio alle tagliatelle di barbabietola e ci sono piaciuti molto entrambi gli abbinamenti.

Tagliatelle con radicchio e noci - per 2 porzioni
Per la pasta abbiamo seguito pedisequamente la ricetta di Fiore, salvo che... non trovandone di crude, abbiamo usato barbabietole sottovuoto.
Per condirle abbiamo saltato in olio evo il solito scalogno, aggiunto 7 noci (piccole) tritate grossolanamente e fatto un esperimento osé. Abbiamo caramellato leggermente noci e scalogno con mezzo cucchiaio di zucchero scuro e due-tre cucchiai di aceto balsamico ( rigorosamente finto). A quel punto mancava solo una manciata di listarelle di radicchio. Una volta appassito e condito con sale e pepe a piacere, è stato raggiunto in padella dalle tagliatelle cotte al dente e qualche cucchiaio della loro acqua. Due salti e ... a tavola.


Come dessert tornate a dare un occhiata nella cucina di Fiore.
Ma come merenda o colazione vi suggerisco quanto segue...
Kat

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Muffin ricotta e limone

Questi li devo a Clea che li doveva a sua volta all'amica Maya. Merci Clea,merci Maya.
Siccome basta un uovo, li ritroverere archiviati nel meme dell' ovetto solitario.



Per 9-10 muffin, anche 12 se piccoli
200 g di farina 00
1cucchiaino di lievito (oppure metà cremor tartaro, metà bicarbonato)
100 g di burro
1 uovo
150 g di ricotta
150 di zucchero
1 limone non trattato ( servono scorza e succo)
( qualche goccia di estratto di mandorla amara)

Ho lavato e asciugato il limone, ho grattugiato la buccia quindi l'ho spremuto.
Poi, il metodo è quello consueto per i muffins, si mescolano gli elementi secchi ( farina e lievito) da una parte e quelli umidi (uovo,zucchero, ricotta, burro, succo e bucca di limone) dall'altra, quindi si aggiunge il secco all' umido senza insistere tanto a mescolare.
Ho versato l'impasto negli stampini e messo in forno.
20-25 minuti a 200° dice Clea. 180 suggerisco io che ho un fornetto che si entusiama facilmente.
Miam ! Kat

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19 febbraio 2006

Da gustare prima che finisca l'inverno

C'era una volta, tanto tempo fa, nella casa di una nuova coppia, un maledetto vaso di riso che non voleva farsi trovare. Per darvi un'idea, la capienza del vaso di vetro è di circa tre chili ma, lui, emozionato dall'idea di cucinare per lei, non lo vide.
( A quei tempi faceva i turni e quel giorno si era alzato alle cinque. A quei tempi faceva i turni anche lei e quel giorno sarebbe tornata a casa dopo le 20).
Era quasi ora e lui voleva assolutamente farle trovare la cena pronta e...
- Che profumino! disse lei entrando in cucina.
- Ti ho preparato dei rigatoni con salsiccetta e rum.
- Rigatoni? Ma quella tua ricetta non era per un risotto?
- Si ma... Il riso è finito.
- Anche questo? disse lei indicando il vaso che stava ben in vista al solito posto e... (anche se lei 23 anni dopo ancora ride)
.... il "risotto" con salsiccetta e rum diventò un classico del loro "ménage".
Remy



Ingredienti per due belle porzioni:
g 180 di riso carnaroli
g 100 di salsiccetta
mezzo bicchiere scarso di rum ( di quello buono, eh!)
uno scalogno
un cucchiaio d' olio evo
sale qb (dipende dalla salsiccetta)

Noi lo facciamo in una pentola di coccio. Vi mettiamo l'olio e lo scaldiamo mentre tritiamo lo scalogno. Facciamo soffriggere lo scalogno mentre, in una padella asciutta ( senza rivestimento in teflon) facciamo tostare il riso, un trucchetto appreso da cuochi veri perché non scuocia... ( e la cuticola...ah, la cuticola...) Quando lo scalogno è "appassito" mettiamo in pentola il rum e subito dopo la salsiccetta. Quando il rum è diminuito della metà aggiungiamo il riso caldissimo. Quindi bagnamo con acqua bollente fino a fine cottura.
Questo risotto deve rimanere un po' asciutto e non ha bisogno di mantecatura ne, e sottolineo ne, di formaggio.

ps : Tranquilli, lo scalogno (porello) o cipolla che sia, non li tritiamo in due ma a turno. Kat

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18 febbraio 2006

Gorillagini

La sentenza
Quando le donne sono disgustate, ma disgustate sul serio, a volte inveiscono, altre volte si mettono a cantare ...

IL GORILLA
Sulla piazza d'una città la gente guardava con ammirazione un gorilla portato là dagli zingari di un baraccone
con poco senso del pudore le comari di quel rione contemplavano lo scimmione non dico dove non dico come
attenti al gorilla !
d'improvviso la grossa gabbia dove viveva l'animale s'aprì di schianto non so perché forse l'avevano chiusa male
la bestia uscendo fuori di là disse: "quest'oggi me la levo" parlava della verginità di cui ancora viveva schiavo
attenti al gorilla !
il padrone si mise a urlare " il mio gorilla , fate attenzione" non ha veduto mai una scimmia potrebbe fare confusione
tutti i presenti a questo punto fuggirono in ogni direzione anche le donne dimostrando la differenza fra idea e azione
attenti al gorilla !
tutta la gente corre di fretta di qui e di là con grande foga si attardano solo una vecchietta e un giovane giudice con la toga
visto che gli altri avevan squagliato il quadrumane accelerò e sulla vecchia e sul magistrato con quattro salti si portò
attenti al gorilla !
bah , sospirò pensando la vecchia ch'io fossi ancora desiderata sarebbe cosa alquanto strana e più che altro non sperata
che mi si prenda per una scimmia pensava il giudice col fiato corto non è possibile, questo è sicuro il seguito prova che aveva torto
attenti al gorilla !
se qualcuno di voi dovesse costretto con le spalle al muro , violare un giudice od una vecchia della sua scelta sarei sicuro
ma si dà il caso che il gorilla considerato un grandioso fusto da chi l'ha provato però non brilla né per lo spirito né per il gusto
attenti al gorilla !
infatti lui, sdegnando la vecchia si dirige sul magistrato lo acchiappa forte per un'orecchia e lo trascina in mezzo ad un prato
quello che avvenne fra l'erba alta
non posso dirlo per intero ma lo spettacolo fu avvincente e lo "suspence" ci fu davvero
attenti al gorilla !
dirò soltanto che sul più bello dello spiacevole e cupo dramma piangeva il giudice come un vitello negli intervalli gridava mamma
gridava mamma come quel tale cui il giorno prima come ad un pollo con una sentenza un po' originale aveva fatto tagliare il collo.
attenti al gorilla !

Grazie a Fabrizio De André ( e a Georges Brassens, autore della versione originale)
Kat, Gen e Patt

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C'era una volta il forno - gran finale

Kat - Terzo e ultimo round. Lupo, insisto, ce li presenti 'sti forni?

In funzione alla fonte d'alimentazione utilizzata per produrre calore, come già visto, abbiamo:

il forno a legna (o derivati fossili)
il forno elettrico
il forno a gas


Il forno a legna, il più antico, richiede una grande esperienza.
I forni a legna non hanno un termometro.
Per costatare la temperatura bisogna guardare le pareti di refrattario o ceramica e basarsi sul loro colore.
Non è difficile, ma non si può apprendere con la sola teoria!
Basta solo fare un tirocinio di un paio di giorni con un buon pizzaiolo all'antica.
All'inizio il forno avrà un colore scuro (forno freddo), per poi passare ad un color quasi rosso ed, infine, bianco quando arriva alla temperatura ideale.
Diciamo che per cucinare una pizza classica con legna, la temperatura ideale si situa tra i 450 e 485 gradi°.
Il tempo di cottura d'una pizza, a questa temperatura, è di circa tre minuti.
Il consumo di legna in un forno di tipo arcaico è di circa 4 o 5 chili per ora.
Il segreto d'un buon forno a legna è la sua geometria interna e la relazione esistente tra la bocca ed il volume globale della camera di cottura.

Il forno elettrico varia da tipo a tipo !
Per una pizzeria o per casa è consigliabile quello di tipo statico ( anche quello più comune ) , nel quale l'aria circola in maniera naturale, senza esser forzata o spinta da un qualsiasi mezzo meccanico.
Nel tipo di forno elettrico per pizzeria ( per fare un esempio ), il sistema di cottura principale è per convezione, per mezzo della superficie di cottura inferiore. In questo caso ( forno per pizzerie ) c'è anche una parte di cottura per mezzo della radiazione, dovuta a delle resistenze nelle parti superiori. In tutti i casi, c'è sempre anche una parte di cottura che si produce per conduzione e cioè dovuta al calore dell'aria sviluppato nel forno.

I forni a gas sono abbastanza simili a quelli elettrici. Anch'essi ( per pizzerie, ristoranti o per privati ) quelli più utilizzati sono gli statici.
Molti sono i vantaggi dei forni a gas :
Si riscaldano molto prima degli altri.
La temperatura si può dunque cambiare più velocemente, sia abassandola, sia alzandola !
E, credetemi, non è poca cosa !!!!
Una buona pizza si può anche fare in un forno elettrico, difatti per la sua cottura solo si richiede una temperatura costante ( più difficile da mantenere in un forno a legna, se il pizzaiolo non abbia l'esperienza necessaria ), ma per il resto......
La conduzione per mezzo gas migliora la qualità di cottura dei prodotti.
In diversi casi e tipi d'alimenti, ne accentua i sapori e la consistenza.
E, come ciliegina sulla torta, sono meno cari nel loro consumo !!

Tutto questo, l'avrete capito, per dire che al Lupo piacciono i forni a legna e carbonella per cucinare fuori e quelli a gas per la cucina.
Al Lupo non piacciono i forni elettrici !!
Ma, anche se al Lupo i forni elettrici non garbano, forse anche per partito preso , quelli moderni(che il Lupo, vecchiotto, non conosce) non è che si debbano condannare senza appello !
Questo potrebbe essere uno spunto per intavolare un dialogo.
Il Lupo, come accennato, trova che per i forni elettrici lo svantaggio principale risieda nel fatto che siano più lenti nel modificare la temperatura.
Ma se si vuol cucinare a temperatura costante oppure non si necessiti di cambiarla abbastanza repentinamente, anche questo tipo di forno potrebbe avere diritto di cittadinanza nelle nostre cucine.
Adesso tocca a voi, se lo volete, cercare di farmi cambiare opinione.

Ce vedimmo !

Kat - Volentieri, se cucini tu.

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17 febbraio 2006

Buon Compleanno Ruth (Rendell)



Ruth Rendell è una delle tante Signore Inglesi del Giallo e - come tutte loro - gode dell'appellativo poco fantasioso di Erede di Agatha Christie.
Se però le ambientazioni dei romanzi della nostra amata (ed in un certo senso impareggiabile) Agatha erano piuttosto improbabili perfino per l'epoca in cui sono stati scritti, Ruth Rendell ci accompagna invece per le strade del mondo reale, mostrandoci di esso anche i risvolti oscuri ed inaspettati.
Oltre ad una popolare serie di crime story classiche che hanno per protagonista l'ispettore Wexford, la Rendell ha scritto un gran numero di romanzi noir (alcuni di questi firmati con lo pseudonimo Barbara Vine) che si caratterizzano per la fine indagine psicologica dei personaggi: l'elemento crimine in questo caso non è che un pretesto letterario, c'è ben altro a rendere avvincente la lettura; tanto che la scrittrice stessa osserva come tenda a disinteressarsi dei personaggi che nei suoi romanzi muoiono, per dedicarsi a quelli che ci vivono.
Se il genere può interessarvi e ancora non conoscete questa scrittrice vi suggerisco senz'altro di cominciare con *La morte non sa leggere* (da cui è stato tratto il film di Chabrol intitolato - con molto più acume - Il buio nella mente).
L'inquietante protagonista di questa vicenda è analfabeta ed è proprio questo fatto, solo apparentemente secondario, la chiave di lettura dell'intero romanzo: un lungo e appassionante invito a riflettere come proprio l'analfabetismo e la conseguente chiusura al pensiero ed al mondo abbiano potuto generare il buio nella mente.


Cara Ruth, per ringraziarti per le belle serate trascorse in tua compagnia e per festeggiare il tuo compleanno ti ho preparato una torta pensata apposta per te... una torta che somiglia ai tuoi romanzi, perché...
E' apparentemente noir, ma non solo
è di gusto molto british
è diversa da come sembra in superficie
è... un po' inquietante, ma molto avvincente.
Tanti auguri, Ruth!
Mariber


Torta Before Nine
270 gr di farina - 150 di zucchero - 150 gr di burro - 3 uova - 1 bustina di lievito (veramente un po' più di mezza a mio giudizio è sufficiente) - 3 cucchiai di gocce di cioccolato fondente - 1/2 bicchiere + 3 cucchiai di sciroppo di menta - 1 foglietto di colla di pesce - 200 gr. di panna liquida fresca - 200 gr. di cioccolato fondente - 1 fialetta di aroma vaniglia (Kat, non leggere) o mezza stecca di vaniglia vera
Ho battuto i tuorli con lo zucchero ed il burro ammorbidito e poi ho aggiunto... corraggio, mezzo bicchiere di sciroppo di menta, continuando a mescolare. Quindi ho messo la farina setacciata insieme al lievito, poco alla volta e mescolando bene, poi gli albumi montati a neve con un pizzico di sale, un cucchiaio alla volta mescolando dall'alto verso il basso.
Infine ho aggiunto 3 cucchiai di gocce di cioccolato fondente (che una volta tanto grazie all'impasto molto denso non sono inesorabilmente precipitate sul fondo come la mia personale tradizione vuole).
Ho sistemato l'impasto in due piccole teglie, ma normalmente uso uno solo stampo grande (direi diametro 26 cm, è meglio se la torta non resta tanto alta) e cotto in forno preriscaldato a 180° per circa 40 minuti.
Nel frattempo con un po' d'acqua bollente, 3 cucchiai di sciroppo di menta e il foglio di colla di pesce p.a. e s. (ma voi non siete stufi, di dire e scrivere e leggere precedentemente ammollato e strizzato?!?) ho preparato un po' di gelatina.
Quando sia torta che gelatina si sono raffreddate ho cosparso l'una con l'altra e ho preparato una specie di ganache: ho fatto bollire la panna con la fialetta di vaniglia (una stecca di vera vaniglia sarebbe stato meglio, lo so, ma non ce l'avevo) e l'ho versata sul cioccolato fondente spezzettato.

Ho atteso pochi minuti e mescolato con cura,fino ad ottenere una bella crema omogenea e profumata che ho poi rovesciato sulla torta a mo' di copertura, tentando poi senza successo di spalmarla bene con la spatola per dare un aspetto dignitoso all'insieme. Avrei voluto decorare il tutto con foglioline di menta fresca (non con foglie ritagliate da una confezione di caramelle!) e con i noti cioccolatini AE ispiratori del nome della torta, ma non avevo ne' l'una ne' gli altri...

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Venerdì, 17 Febbraio

Fermi lì, via gli amuleti! Oggi è un giorno splendido, oggi è la

- Giornata Mondiale del Gatto -

Perché proprio oggi? Beh, l’hanno deciso le associazioni gattofile del mondo.
Pare che Febbraio sia dominato da Urano, pianeta degli spiriti liberi e indipendenti, del genio e della sregolatezza, … più felino di così … mentre il numero 17 se scritto in numeri romani (XVII) può essere anagrammato in “vixi” (ho vissuto), cosa che solo il gatto –con le sue 7 vite- può dire. Il 17, poi, esattamente come il gatto, è legato da sempre alla magia e alla superstizione.
Ho anche letto (qualcuno me lo conferma?) che In Sicilia si ritiene che il gatto nero protegga dagli spiriti malvagi e quindi viene tenuto in gran conto.
Per come la vedo io, ogni giorno è la giornata del gatto, di qualunque gatto. Ma come si può resistere? Io non ci provo nemmeno. Oggi, per festeggiare in modo speciale, salmone rosa del Canada per Memeo, Tigre e Attila, per Tessi pollo allo spiedo, la sua passione.

Se volete cimentarvi con qualcosa di particolare, vi copio tre ricettine pescate sul calendario micioso “Gatti come noi”.
- Pollo al profumo di formaggio
1 dado di carne, pollo disossato a pezzettini, formaggio grattugiato.
Versate mezza tazza d’acqua calda in una ciotola e scioglietevi dentro il dado. Aggiungete la carne e guarnite con il formaggio. Servite non troppo caldo.
- Pesce delizioso con fantasia di pane
1 tazza di merluzzo bollito, mezza tazza di briciole di pane.
Cuocete a fuoco lento per qualche minuto il pesce sminuzzato in mezza tazza d’acqua, insieme alle briciole di pane. Aspettate che si raddensi e servite tiepido.
- Biscottini alla miciosa
2 etti di sardine pulite a pezzettini, un quarto di tazza di latte in polvere, mezza tazza di farina, acqua.
Mischiate tutti gli ingredienti. Ricavate delle palline da questo impasto morbido, schiacciatele con una forchetta e cuocetele in forno a 180° fino a che diventano dorate.

Quando avrete pensato al micio di casa, ricordatevi anche di quelli meno fortunati: un cartoccetto di cibo lasciato in qualche angolo di strada ben defilato farà felice i randagetti e anche un aiutino al gattile della vostra città sarebbe una bella cosa, non chiedono molto, a volte sono utili anche solo vecchi vestiti per fare le cucce ai piccolini.

Se non avete già un amico di zampa potrebbe essere il giorno giusto per pensarci seriamente (seriamente, ho detto!) Un gatto riempie la vita, è un amico che non vi tradirà mai, che vi consolerà quando sarete tristi, che giocherà con voi nei giorni di baldoria, che vi assisterà amorevole se avrete il raffreddore, che vi aiuterà nelle vostre prodezze culinarie, che farà crescere meglio i vostri bambini, che darà un tocco di vera classe alla vostra dimora: come diceva Mark Twain “Una casa senza un gatto ben nutrito, coccolato e riverito, sarà forse una casa perfetta, ma come potrà dimostrare la sua nobiltà?”

Non chiedetemi per quale analogia mi è venuta in mente, ma ora vi racconto questa, appena sentita da Marì:
"È allo studio una fonte di energia nuova e rivoluzionaria.
Occorrente per la sperimentazione:
Gatto (1) Fette di pane (1) Burro (50 g) Spalmaburro (1) Tappeti persiani antichi (1) Realizzazione: Prendere la fetta di pane e spalmare con cura il burro su UNA SOLA della due facce. Attaccare il gatto di schiena SULLA FACCIA NON IMBURRATA della fetta di pane. Lasciare cadere il tutto da una certa altezza sul tappeto persiano. Nota Bene: il tappeto DEVE essere ANTICO e PREZIOSISSIMO, più è prezioso e più potente sarà il motore. Ora, per note leggi naturali, il gatto cade sempre sulle quattro zampe e il pane cade, sui tappeti preziosi, SOLAMENTE dalla parte del BURRO.
Quindi l'insieme Pane Imburrato/Gatto rimarrà a mezz'aria roteando con velocità crescente, cercando di rimettere ordine nelle leggi naturali. Collegando opportunamente un generatore all'insieme Pane Imburrato/Gatto, si può ottenere corrente elettrica di potenza proporzionale alla quantità di burro, all'area del pane e al valore del tappeto."
In tempi di crisi energetica un pensierino si può fare, no? ;-)

A questo punto, siccome i nostri gatti non si fanno mancare nulla, partecipano pure all’ultimo meme canterino:
1. La gatta
2. Matto come un gatto
3. The Year of the Cat
4. Jellicle Songs for Jellicle Cats
5. Il Gatto e la Volpe
6. 44 gatti (in fila per sei …)
7. Volevo un gatto nero
e, dato che se ne infischiano delle regole, anche
8. Il valzer del moscerino ;-)

Dopo la musica, un po’ di sana lettura. Per conoscere meglio i nostri amici vi suggerisco “La vita emotiva dei gatti” di Jeffrey Moussaieff Masson, se invece volete l’avventura tuffatevi nel giallo con la più affascinante coppia di investigatori del mondo letterario: Koko e Yum yum, per la serie “Il gatto che …” dalla penna di Lilian Jackson Braun. Oppure una favola che fa pensare “Il prodigioso Maurice e i suoi geniali roditori” di Terry Pratchett.
Non riuscite a leggere perché Micio vi si è acciambellato in grembo, sopra il libro ovviamente? Guardate insieme un bel musical! No, non sono originale: Cats, che altro? :-)

A tutti i gatti e a tutti coloro che li amano: Felice Giornata del Gatto, oggi, domani, sempre.

Patt

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Oh gatta


Oh gatta, le dicevo, o per meglio dire invocavo: beeelliiiissima gatta! gatta splendida! dolcissima gatta! gatta di seta! gatta che sembri un morbido gufo, gatta con le zampe come farfalline, gatta preziosa come un gioiello, prodigiosa gatta ! Gatta, gatta, gatta, gatta.
Doris Lessing- Gatti molto speciali - La Tartaruga edizioni
Kat ( e Nioula colta sul fatto da Remy)

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Io non c'entro

Sì, non c'entro col vostre meme involontario, io. Perché a differenza dei vostri, i miei centrini non sono particolari,ne' frutto di qualche tradizione...
E poi perché a differenza di voi che li sbeffeggiate e li trattate con una certa sufficienza io i miei centrini li adoro e li ostento! Per questo non c'entro, con questo meme... ma c'entrino ;o)



Eccovene qualche esemplare... sono tutti rigorosamente ricamati o uncinettati da nonna Rita, e questo è stato ingattato espressamente per voi . Mariber

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Una cartolina da Kat






acquerello di Sonja Dwinger
Art unlimited- Amsterdam

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16 febbraio 2006

Se magna!

Altro possibile titolo "una tartina per Gaietta" ;-)

Una fetta sottilissima di sedano rapa (o sedano da Verona, se preferite)
Un taglia biscotti (se volete una presentazione sfiziosa)
Una buonezza spalmabile (dal Philadelphia alla crema di funghi passando per il paté di olive, il paté vero, il burro di sesamo e tutto quanto vi pare e piace)
e stop
Kat

ps: ah però... dimenticavo, per essere sicuri che il sedano non sia ne fibroso ne vuoto in mezzo, deve sembrarvi pesantissimo.
pps : non preparate queste tartine con molto anticipo oppure proteggetele dall'aria, il sedano rapa tagliato prende in fretta sfumature rugginose.

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And the winner is... Silvia


ebbene si, si trattava del lato polpa, diciamo di una fettona di sedano rapa
Va detto che siamo stati fortunati. Non sempre disegna simili ghirigori, anzi, raramente.
Complimenti a Silvia. Senso del dettaglio o reminiscenze da ... un 'altra vita ?
Kat

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Eh mì... meme!

Però checcavolo, 7 sono troppo pochisssssime.... qui c'è gente di una certa età, eh!
Facciamo così: non scelgo le mie 7 canzoni preferite, ma quelle che - così, di primo acchito - mi vengono in mente per prime in base alla quantità di emozioni e ricordi che suscitano.

E' l'uomo per me di Mina (beh...avevo 2 anni e reclamavo in continuazione questa canzone, per poi piangere disperata ogni volta che finiva: brutto segno, promettevo male)
Autogrill di F. Guccini
Sono passati i giorni di Tito Schipa Jr
Sorvolando Eilat di F. Mannoia
Menta e Rosmarino di Zucchero
Liberi... liberi di Vasco
J'entend siffler le train (in tutte le versioni, da Trenet a Battiato passando per Aznavour)

Accidenti, mi sento come se avessi tradito un sacco di gente, mannaggia a voi! Chiedo perdono a Battisti, Ruggeri, Conte, De André, Dalla, De Gregori, Morandi, Bennato, Paoli e a 700 altre pietre musical-miliari della mia vita
Marì

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Meandri


Vediamo un po' se indovinate cos'è

Kat e Remy

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15 febbraio 2006

Meme anca mì!

Fosse facile sceglierne solo sette! E allora l'unico modo è fare ambarabàciccìcocò tra i cd e pescarne 7 a caso, poi puntare il dito sui titoli -sempre a caso- e copiare il risultato, senza barare! Stranamente non sono "usciti" né Baglioni né i Pooh, ma potrei riprovarci! ;-)
  1. Luciano Ligabue – Certe notti
  2. Francesco Guccini – Piccola città
  3. Fiorella Mannoia – Il tempo non torna più
  4. Francesco De Gregori – Piano Bar
  5. Mia Martini – Inno
  6. Ivan Graziani – Firenze canzone triste
  7. Edoardo Bennato – L’isola che non c’è

Facciamo un altro giro?

Patt

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Meme me too

Poco male se non ne conoscete nessuna. E' che sono un po' più vecchiotta di voi (1953)e, siccome sono pure dei gemelli, ho anche gusti girovaghi. Senza contare che i francesi li ho saltati a pié pari, eheheh.

7 per una vita,eh! Bella scommessa...

- Mornin' has broken di Cat Stevens
- Sleep song di Graham Nash da Songs for beginners
- Ruby don't take your love to town di quella leggenda del country che era e rimane Kenny Rogers
- Mozart - Exultate jubilate magari interpretata dal soprano Teresa Stich Randall con Maurice André alla tromba ( benché sia,a mio parere, l'unica cosa un po' kitsch che abbia composto il caro Wolfi)
- A tisket a tasket di Ella Fitzgerald anche nel cover di Dee Dee Bridgewater ( si, così fanno 8. Embè ?)
- Who by fire di Leonard Cohen o qualunque altra sua
- Tutto Fabrizio de André - e non chiedetemi di scegliere perchè divento violenta

Più tutta la selezione di Remy e altre 77.777 che non vi dico nemmeno se mi fate scolpire meline per il resto della vita. Oh !
Kat

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Meme again

Intanto ringraziamo Graziella per l'invito (questa la paghi :-)

1 Visible word di Jan Garbarek
2 Bartali di Paolo Conte
3 Repent di Leonard Cohen
4 The Köln concert di Keith Jarrett
5 Stormy weather di Ella Fitzgerald
6 Night train di Oscar Peterson trio
7 Love warriors di Tuck & Patty

Queste, come richiesto dal meme, dovrebbero essere le mie 7 canzoni qualcosa (non capisco sempre tutto tutto) naturalmente sono solo le prime che mi sono venute in mente. Ci sarebbero anche: se il mare fosse de tocio e anega tanega ma...
Remy

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50 centimetri quadrati

sono, grosso modo, le dimensioni della nostra cucina e, oggi ci ho giocato un po': ho fatto il pane, un'esperimento di taralli bolliti, un sughino alla oggi pranzo da solo, due penne e...

ho passato più tempo a lavar piatti che a cucinare. Che bello!
Remy

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Cenetta fuori "concorso"

L'intenzione di fare le tagliatelle rosa di Fiordizucca c'era tutta ma è stata vinta dalla stanchezza.


Quattro gamberi allo zenzero in padella, un tris di riso "impiattato" e già ci sentivamo meglio, abbastanza rinfrancati per addentare le tortine cuore di mela preparate con l'impasto, buonisssssssssimo, della torta di Elena e un po' di confettura di fichi alla cannella.


Scolpire le mele è facile, se le scegliete piccole e fate con calma, arrotondando i tagli.
Siamo o no delle mezze mele?
Kat e Remy

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14 febbraio 2006

Saint Valentine's meme - Alla faccia dell'angiolotto!


L'angiolotto, si otto, insieme all'invito ad addolcire tutti insieme questo amoroso giorno, ce l'ha mandato Cannella. Però... dubito che si tratti del suo angelo custode. Lei è senza ombra di dubbio una cara e simpatica ragazza. Questo Cupido invece è una bella peste.
Se non trova single da far innamorare se la prende con le vecchie coppie.
E tenta di farle litigare. Si, perché può anche capitare di avere in casa due bagni ma... due cucine? Due cucine no. E quando si è in due a preparare dolci per San Valentino si è in due ad aver bisogno delle fruste elettriche, del cul de poule e relativo bagno maria e degli unici 50 cm quadrati liberi per trafficare. E invece... alla faccia dell'angiolotto e di tutti i dispettosi amici alati suoi, ecco a voi...

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